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Safarova e Kvitova in coro: “Sarà uno Slam complicato”

Fresche vincitrici della prima partita al Roland Garros, le tenniste ceche Safarova e Kvitova analizzano il primo giorno di performance a Parigi ed entrambe sono d’accordo sul fatto che il clima e il tabellone quest’anno influenzeranno molto lo Slam. 

TANTI PUNTI DA DIFENDERE – Sono molto felice di essere tornata, ho bei ricordi dell’anno scorso. Ora sono di nuovo qui, ho giocato sullo stesso campo e ho delle sensazioni positive. Per sei mesi ho avuto problemi di salute, ora sono contenta di essere di nuovo qui per giocare: cercherò di vincere ogni partita, poi vedremo” – dice la finalista dello scorso anno Lucie Safarova, che non si è fatta fermare dal maltempo: “La pioggia è stata forte fino a un certo punto, poi è sparita. Speravo di finire oggi e così è stato, sono felice“. Parlando dei problemi avuti negli scorsi mesi dice: “Ora non sto male. A Madrid ho avuto un’intossicazione alimentare che mi ha infastidito. A Roma ho perso al secondo turno, ma sulla terra mi sento bene. E’ bello finire la partita ed avere due giorni di riposo e non penso il distacco tra una partita e l’altra influisca sui miei risultati. Oggi le condizioni erano difficili, le palle erano pesanti, per tutti è così: sarà un torneo difficile“.

DA TOP PLAYER AD OUTSIDER – La collega Petra Kvitova prosegue sulla stessa lunghezza d’onda: “Ho giocato abbastanza bene, ma le condizioni non erano facili oggi. Mentalmente non sono stata molto presente, poi sono tornata ad essere più aggressiva, ho perso anche molte volte il servizio e non è da me. La partita al terzo set? Gioco molte partite fino a quel punto, ma non è che lo voglio io. Se mi tocca farlo, lo faccio. E’ così. E’ difficile, ma ogni volta provo a fidarmi di me stessa“. Anche lei si sente di nuovo in forma dopo un 2016 da incubo fino ad ora: “Ciò che mi piace è che sono in buona salute, nelle ultime settimane ho avuto qualche problema, ora penso di avere le mie possibilità: in caso contrario, penso solo a giocare un’altra partita“.

Filippo Gallino

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