Agassi: “Djokovic non ascoltava i miei consigli”

Quando si è separato da Novak Djokovic, Andre Agassi evitava di dare troppi dettagli circa la fine del loro rapporto tennistico. Tuttavia, in un’intervista per The Guardian, l’ex numero 1 del mondo ha voluto chiarire quelli che sono stati i reali motivi grazie al quale si è convinto a terminare la sua relazione professionale con Nole. Ciò che ha spinto Andre a prendere questa decisione è stato l’atteggiamento riluttante da parte del serbo quando si trattava di seguire i suoi consigli. Le principali discrepanze tra i due nacquero, secondo l’intervista ad Agassi, dalle differenze in termini di allenamento ed alimentazione. Inoltre, l’ex tennista a stelle e strisce consigliò a Djokovic di operarsi per risolvere il suo problema al gomito. “Credo che lui abbia avuto una reale speranza che il suo gomito potesse essere curato in maniera naturale, ma io non ero molto favorevole rispetto a questa scelta. La salute è importante per tutti. Prendersi cura del proprio corpo, prendere decisioni difficili, concedersi il tempo necessario e andare avanti in modo metodico. Il riposo, a mio parere, non era appropriato. Quando ho visto i risultati della risonanza, lo scorso Agosto, sono stato molto chiaro con lui e ho difeso immediatamente l’idea dell’operazione, che avrebbe potuto risolvere il problema una volta per tutte”. Oltre a questo disaccordo sul trattamento del gomito, Agassi e Djokovic non erano d’accordo sulla nutrizione che stava seguendo il serbo. Negli ultimi tempi, Novak ha perso una notevole quantità di peso a causa della dieta che segue e Agassi gli ha consigliato di cambiare la sua alimentazione e lavorare in palestra per guadagnare forza muscolare. A causa di tutte queste divergenze, il rapporto tra i due è giunto ad un punto di non ritorno, come spiega Agassi: “Arriva un punto in cui se non fai parte della soluzione, sei parte del problema. Molto spesso non ci siamo trovati d’accordo e mi sono preoccupato perché temevo finisse per fare qualcosa nel quale io sentivo di non poter aiutare”.

Marco Bevilacqua

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