Non si risolve nei migliori dei modi la spiacevole vicenda che vedeva protagonista Aleksandrina Naydenova. La tennista bulgara è stata infatti squalificata a vita dalla Tennis Integrity Unit.
Finisce nel peggiore dei modi la carriera della 28enne bulgara che, durante la sua attività agonista era arrivata alle soglie della Top200 della WTA. Sospesa dallo scorso dicembre proprio in attesa della sentenza, per l’ormai ex tennista di Plovidiv è arrivata la “doccia gelata”.
La corte ha ritenuto Aleksandrina Naydenova colpevole di vari tentativi di match fixing – 12 per l’esattezza – tutti commessi nel quadriennio 2015-2019. Nella sentenza sono però 13 le infrazioni rilevate dal giudice.
Ai tentativi di combine si aggiunge infatti la mancata collaborazione durante le indagini. Un punto che – forse – è stato fondamentale anche quando, lo scorso luglio, aveva provato a chiedere una revoca della sua sospensione proprio in attesa del giudizio finale.
Anche la federazione del suo paese non le ha dimostrato grande appoggio e solidarietà limitandosi a pubblicare una nota sul proprio sito riportando la sentenza. Non è la prima volta che giocatori della Bulgaria vengono squalificati a vita: era già successo con i fratelli Khachatryan.
Oltre all’addio definitivo al tennis Aleksandrina Naydenova dovrà pagare una mula di 150mila dollari e ripensare al proprio futuro. Ma, proprio in questa direzione, sembra avere le idee già ben chiare. Il suo profilo è già apparso sul sito di un’agenzia di moda.