Brayden Schnur è inevitabilmente uno dei tennisti che si è messo maggiormente in luce questa settimana, poiché capace di raggiungere la finale dell’Atp 250 di New York partendo addirittura dalle qualificazioni.
Canadese classe ’95, inizia la sua carriera giocando per la University of North Carolina dal 2014 al 2016, ma entra nel circuito professionistico solo grazie alla partecipazione alla Rogers Cup, proprio nel luglio del 2016, che gli permette di conquistare i primi punti a livello Atp. Negli anni seguenti, gioca a buoni livelli, riuscendo anche a scalare la classifica e guadagnando diverse posizioni, ma di compiere il cosiddetto salto di qualità ancora non se ne parla. Al termine del 2018, il canadese staziona alla posizione 233 del ranking, grazie ad un buon torneo disputato a Long Island. Il 2019, invece, sin da subito sembra essere piuttosto fortunato per Brayden, che inizia ad ottenere discreti risultati. Nonostante esca subito al primo turno delle qualificazioni di uno Slam (Australian Open ndr), raggiunge subito dopo la finale al Challenger di Newport Beach, dove viene sconfitto dall’americano Taylor Fritz. Questo importante risultato gli permette così di fare un ulteriore passo in avanti nel ranking, volando alla posizione numero 154.
La svolta decisiva ha però luogo nella Grande Mela, dove Brayden supera le qualificazioni ed inizia una vera e propria marcia nel tabellone principale, match dopo match, andando avanti nel torneo senza trovare avversario che lo fermi. Dopo aver sconfitto il nostro Paolo Lorenzi e, in semifinale, Sam Querrey, se la vedrà con il gigante Reilly Opelka, vittorioso su Isner in semifinale, in uno scontro all’ultimo ace. In finale partirà sfavorito, ma Schnur può comunque ritenersi soddisfatto di questi fantastici sette giorni, che contribuiranno indubbiamente a migliorare la sua stagione dato che, da domani, si avvicinerà notevolmente alla Top 100. Chissà che una vittoria in finale non possa addirittura lanciarlo ancora più alto, come chissà che non sia sbocciato, seppur con notevole ritardo, un altro talento canadese dopo Shapovalov e Aliassime…