Coppa Davis: la Francia è in finale, ma la polemica resta

Un fine settimana di fuoco ha caratterizzato la semifinale tra Francia e Spagna. Da una parte, merito del caloroso pubblico francese, che ha sostenuto i bleus nel corso dell’intero week-end di gare, dall’altra, invece, ci sono state una serie di polemiche che hanno coinvolto il presidente della Federazione francese, Bernard Giudicelli,  a tal punto che dopo la vittoria sulla iberici gli è stato interdetto l’accesso negli spogliatoi. Tutto è nato dalla questione riguardante la rivoluzione della Coppa Davis. Bernard non poteva neppure partecipare alle votazioni di Orlando, causa una denuncia subita in Francia. Invece, salvato grazie ad un emendamento speciale, ha partecipato alle votazioni, cercando in tutti i modi di far vincere il “sì”. Secondo una fonte anonima della FFT: Giudicelli non fa nulla che non sia proteso al suo interesse”. Infatti, si è parlato di una sua possibile candidatura come presidente dell’ITF alle prossime votazioni.

La squadra francese (incluso Noah), l’ha ignorato addirittura dal momento del suo arrivo, prima della sfida con la Spagna, rifiutando persino di stringergli la mano durante il sorteggio, evitando così qualsiasi interazione sociale. Giudicelli ha cercato di rimediare, mettendosi in contatto con “l’equipe” tramite una figura della dirigenza. Purtroppo per lui, non è servito a nulla, i ragazzi hanno proseguito dritto per la loro strada, evitando di rivolgergli lo sguardo durante la sfilata post vittoria con la bandiera francese. Messaggio ancora più duro quello dato da Noah, che si è fermato a salutare Manolo Santana, suo grande amico, seduto a pochi metri dal presidente. Contro Giudicelli anche i membri ASEFT, il gruppo organizzato dei tifosi francesi, che ha indossato delle magliette nere con l’hashtag #changeitback , come forma di protesta contro la riforma.

Ma in questo fine settimana abbiamo assistito anche ad una bellissima favola: quella di Benneteau e Mahut. Il primo, che ha ufficilizzato già il ritiro a fine anno e non convocato nella finale dello scorso anno, ha regalato un’altra gioia alla sua squadra ed al suo paese, firmando la risposta vincente sul secondo matchpoint a favore, dopo aver sbagliato una comoda volèe sul primo. Mahut, neanche lui convocato nella finale 2017, ha giocato un match fantastico, scaldando punto dopo punto il “Pierre Mauroy“. Adesso per i transalpini ci sarà la Croazia di Marin Cilic, che ha battuto a fatica l’USA di Steve Johnson.

Luciano Nocera

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