Nella seconda parte di stagione 2019 il russo Daniil Medvedev era stato il giocatore più in forma del circuito, dopo Wimbledon aveva fatto finale in Canada, Washington e UsOpen, vittoria a San Pietroburgo, Cincinnati e Shangai.
Ad inizio 2020 però aveva inanellato una serie di sconfitte che non avevano confermato le aspettative maturate nel finale di stagione precedente; in autunno ha ritrovato la forma e la convinzione perduta aggiudicandosi il Master 1000 di Parigi-Bercy e le ATP Finals di Londra senza perder nemmeno un incontro.
Nato a Mosca, 24 anni fa, intervistato da Tennishead racconta del suo rapporto con la città natale.
“Crescere a Mosca, per via delle condizioni climatiche non è mai facile, ad un certo punto sei costretto ad andartene per poterti allenare. Ci sono strutture e persone con cui poterti allenare, ma se scegli un luogo specifico dove allenarti potresti dover perdere un’ora di viaggio nel traffico. Sono poche semplici ragioni che ti spingono ad andare all’estero per poter diventare un giocatore migliore.”
“Quando vai in un altro paese e sei giovane non è mai facile, ma penso che fare questo passo ci abbia reso me Karen e Andrey più forti, però è complicato, ti trovi a dover imparare una lingua nuova, ti mancano la famiglia e gli amici, vengono stravolti i tuoi ritmi abituali ma questo è quello a cui ti dovrai abituare se vuoi giocare a tennis. Tutto questo processo ti serve per tenere la testa focalizzata su quella che sarà la tua carriera, per diventare professionista spostarsi all’estero è la soluzione più comoda per via del clima e della possibilità di poter confrontarsi con allenatori e metodi internazionali. Purtroppo è molto difficile che un allenatore o un giocatore di un’altra nazionalità decida di trasferirsi a Mosca, la città è stupenda ma è complicata da vivere.”
Nel 2021 Daniil cercherà di vincere il suo primo titolo Slam dopo che a detta di molti è il #NextGen più pronto per ottenere tale risultato.