Denis Istomin, il tennista che ha estromesso Nole al secondo turno degli Australian Open

Denis Istomin dopo aver battuto ed eliminato dagli Australian Open Novak Djokovic (Clive Brunskill/Getty Images)

CHI E’ DENIS ISTOMIN? –  Tutti gli amanti del tennis lo conoscono, ovviamente, anche se forse non si ricordano che faccia abbia o il suo stile di gioco. Bene, d’ora in poi ci ricorderemo un po’ più di lui, infatti oggi 19 Gennaio 2017 Denis Istomin ha battuto Novak Djokovic al secondo turno degli Australia Open

Classe 1986, è un tennista dell’Uzbekistan allenato dalla mamma Klaudja, che ha vinto in carriera un solo titolo Atp. Anche se uzbeko vive da 10 anni a Mosca. Le sue migliori vittorie sono quelle a Indian Wells su David Ferrer e a Wimbledon su Wawrinka. Nel 2016 ha avuto molti infortuni ed è uscito dalla top 100. Oggi n°117 del mondo, ha raggiunto il suo br di n°33 nell’Agosto del 2012. Negli Slam ha collezionato solo secondi e terzi turni. Ricordiamo di lui le molte maratone al 5 set contro Andreas Seppi. Eppure oggi Denis Istomin ha fatto una prestazione da 63 vincenti contro il n°2 del mondo e detentore del titolo, portando a casa la partita della vita, quella che vale un’intera carriera. Quando si dice il destino! Infatti l’uzbeko era entrato agli Ao 20’17 grazie a una Wild card vinta agli Asia-Pacific games.

NOLE MI DISPIACE, OGGI GIOCAVO TROPPO BENE! – Disarmante la sua reazione dopo partita “Prima di tutto vorrei dire che mi dispiace per Novak ma oggi giocavo troppo bene- ha esordito Istomin – mi sembra irreale. Battere Nole in cinque set è “tanta roba”, intendo, può darsi che oggi non fosse al massimo, ma Nole è sempre il n°2 del mondo, un giocatore dominante e fino all’anno scorso era pressocchè invincibile. Mi sento un pochino stanco ma non mi aspettavo di compiere oggi quest’impresa in campo. Amo il modo in cui sto giocando. Non riesco a credere che ho vinto contro il n°2 del mondo. Ovviamente quando scendi in campo devi sempre pensare di avere delle chance, altrimenti staresti a casa”

UN NOLE POCO CONCRETO – Era dal 2008 che il serbo non perdeva agli Ao al secondo turno, quando perse da Marat Safin. Oggi Nole non è stato abbastanza cinico, quando cioè avrebbe potuto dare una svolta alla partita. Ha fatto 7 punti più di Istomin e nonostante tutto ha perso, questo vuol dire che non ha concretizzato nei punti importanti. E proprio lì forse Istomin ha cominciato a percepire la fattibilità dell’”impresa impossibile”

“Ha meritato di vincere- ha detto Nole- nessun dubbio, è stato il giocatore migliore nei momenti importanti. Oggi Denis era sicuramente teso ma non ha mostrato nervosismo in campo. E’ stato il momento giusto nel giorno giusto per lui”

“Non ho sottovalutato il mio avversario, non lo faccio mai, non importa in quale torneo o a quale turno. Non è mancata intensità, abbiamop giocato quattro ore e mezza. E’ stato uno di quei giorni in cui non ti senti al top in campo, non avevo ritmo, e il mio avversario era molto in palla. Questo è lo sport”

“Nel terzo set mi sentivo soddisfatto, ho avuto una palla break all’inizio del quarto set, li avrei potuto fare qualcosa, anche se ad essere del tutto onesti, nei momenti importanti Istomin c’era e giocava ottimi servizi e un ottimo gioco. Credo che il match abbia cambiato rotta nei primi 2 game del quarto set. Lì avrei dovuto giocarmi le mie chance ma non l’ho fatto. Istomin si è messo a giocare meglio da quel momento, ha avuto più ritmo e preso più fiducia. Comunque tanto di cappello a lui!”

IN FONDO E’ SOLO UN MATCH – “Qualcuno ha detto che è una grande delusione dopo Doha, io dico che in fondo è solo una partita, si può perdere. Intendo dire, niente è impossibile, ci sono più di 100 giocatori nel main draw. Adesso tutti sono cresciuti e tirano forte, niente è più scontato

“La qualità del tennis è in continua ascesa, tutti diventano più professionali, anzi spero che crescano. Ho fatto del mio meglio fino all’ultimo punto, anche se non ha funzionato”

LE LEZIONI NON SI IMPARANO DALLE SCONFITTE – “Se è stata più una sconfitta fisica o mentale? Non mi sembra fisica, tutti e due eravamo ok. Dopo quattro ore e mezza di partita non sembravamo stanchi, naturale che quattro ore e mezza si sentono fisicamente, ma non credo che sia stata la chiave di volta del match. Mentale? A voi le conclusioni –sorridendo

“Perdere al secondo turno certo non ci sono rimasto bene, non sono abituato, in particolare qui in Australia. Ho sempre giocato bene qui negli ultimi 10 anni, ho vinto 6 titoli, mi trovo troppo bene su questi campi. E’ logico che ho un po’ di disappunto, ma alla fine devo accettarlo. Le lezioni non si imparano quando perdi ma in ogni singolo giorno della tua vita”

 

 

 

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