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Indian Wells, Djokovic e Federer alla caccia del titolo

Tra poche ore  andrà in scena la finale più agognata e nel contempo la più scontata, quella tra i due attuali mattatori del circuito ATP, Novak Djokovic e Roger Federer.
Il 38imo atto della rivalità tra i due protagonisti è la replica della finale dell’edizione 2014, quando il serbo ebbe la meglio al termine di un avvincente testa a testa, conclusosi al tie break del terzo set.
Parlavamo di rivalità, spesso evocata a sproposito per accendere l’immaginario degli appassionati. Per anni ci è stata propinata quella tra Federer e Nadal, dualismo del tutto ipotetico e privo di reali aderenze alla realtà. Tutti ricordano l’epica finale di Wimbledon del 2008, quella in cui si consumò il definitivo passaggio di testimone tra l’ormai destituito monarca svizzero e l’iberico. In molti però tendono a trascurare tutto ciò che ne è seguito, ovvero una successione di scontri privi di pathos e agonismo, in cui l’elvetico, salvo rarissime ed episodiche eccezioni, finiva col rimanere puntualmente centrifugato dal maiorchino.
Quella tra Djokovic e Federer, invece, presenta tutte le caratteristiche di una convincente rivalità. I due sono gli antagonisti perfetti, distanti da ogni punto di vista. Il serbo è un concentrato di concretezza, poche concessioni all’estetica e una chirurgica capacità di mettere a nudo i limiti dell’avversario. Lo svizzero, specie dopo il salvifico intervento di Stefan Edberg, incorpora talento e leggiadria, oltre ad un approccio alla partita sempre più offensivo, votato alla sistematica ricerca della conclusione a rete. La perfetta complementarietà, oltre ad accrescere l’equilibrio, rappresenta il valore aggiunto a questo confronto di stili.
I primi mesi del 2015 hanno legittimato, oltre ogni più ragionevole dubbio, l’attuale e perdurante egemonia dei due. Djokovic può già annoverare un titolo dello Slam, conquistato senza brillare, litimitandosi allo stretto indispensabile. Federer invece ha arricchito la sua traboccante bacheca con altri due titoli, ottenuti a Brisbane e Dubai.

Alla luce della impressionante regolarità sciorinata dal numero 2 lascia ancora più sgomenti l’impronosticabile sconfitta contro Seppi agli Australian Open. Una battuta a vuoto che, a posteriori, acuisce il rammarico dell’elvetico, alla spasmodica ricerca del suo 18imo Slam.
Tornando all’incalzante attualità i due contendenti hanno raggiunto l’atto finale con un ruolino di marcia immacolato, nessun set perso e una disarmante dimostrazione di padronanza.

Djokovic si presenta all’incontro con una partita in meno sulle gambe e nella testa, in virtù del ritiro di Bernard Tomic a poche ore dal quarto di finale. Federer ha beneficiato di un tabellone privo di insidie, reso ancor più addomesticabile dall’estromissione della bestia nera Nadal ad opera di una delle sue vittime sacrificali preferite, il canadese Raonic.
I bookmakers regalano i favori del pronostico all’attuale numero 1 del mondo, lo svizzero però ha già dimostrato di poter neutralizzare il serbo su questa superficie e sulla distanza dei 3 set. Le condizioni per una partita trascinante ci sono tutte, non resta che trovare dei diversivi per ingannare l’interminabile attesa che ci separa dalle ore 21.
BNP PARIBAS OPEN – Indian Wells (Stati Uniti)
Non prima delle h 21.00 italiane
N.Djokovic- R.Federer

Gabriele Micottis

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