Dolgopolov, genio e sregolatezza: la parola a Felix Mantilla

Atp 500 di Rio de Janeiro, tra un’acquazzone e una bomba d’acqua il torneo è giunto alle semifinali, dove un Dominic Thiem, sempre più in ascesa, affronterà Guido Pella nel primo match, mentre dall’altra parte Rafa Nadal  affronterà Pablo Cuevas.

Se il talentino austriaco ha dovuto aver la meglio di Ferrer, lo spagnolo invece ha goduto di un walk over, il suo avversario, l’ucraino Dolgopolov non è sceso in campo a causa di un problema alla spalla negando così agli appassionati la possibilità di vedere un match sulla carta molto interessante.

Nadal fatica a macinare gioco, e sarebbe stato un bel test quello contro l’ucraino, che il turno precedente, dopo esser andato sotto di un set contro Cervantes, svegliatosi dal torpore, aveva messo in mostra il suo miglior tennis fatto di accelerazioni fulminee e giocate fuori dagli schemi.

A tal proposito, il suo allenatore, l’ ex tennista Felix Mantillia, alla sua prima esperienza da coach, ha rilasciato un’intervista a Puntodebreak dove parla proprio dello stile di gioco del suo assistito.

Il catalano ha prima spiegato come è nata la collaborazione :“Nel dicembre scorso ci siamo sentiti, decidendo di fare una prova di due mesi. E’ andato tutto nel verso giusto quindi abbiamo scelto di collaborare. Alex è molto tranquillo, è un bravo ragazzo. Con lui è davvero bello e facile lavorare. Si vive in un ambiente perfetto. Negli scorsi mesi ho collaborato con alcuni giovani, un po’ con Pablo Andujar. Ho grande fiducia in me, la parte più difficile di questo lavoro è sicuramente quella composta dai lunghi viaggi e dalla lontananza dalla famiglia”.

Ha proseguito poi analizzando il suo gioco :”“A mio parere deve rimanere così, diverso dal resto. Se si tenta di farlo diventare ordinario, perderebbe l’essenza del suo gioco. Per me è fondamentale che continui a giocare come sa fare, l’importante è trovare più solidità,stiamo lavorando su questo. L’obiettivo per questa stagione è quello di migliorare su tutte le superfici e riuscire ad adattarci”.

La forza di Dolgopolov sta proprio nel suo gioco che non dà punti di riferimento, è infatti capace di giocare colpi impossibili che spiazzano completamente l’avversario.

Il nostro Fabio Fognini, dopo esser stato eliminato dal Dolgo a Indian Wells, 2014 disse:” E’ un giocatore molto atipico, gioca a caso. È un giocatore che ti fa uscire dagli schemi”. 

Dichiarazioni che ovviamente fecero storcere il naso ai detrattori di Fabio, ma che evidenziavano invece il maggior punto di forza del suo avversario, il fatto che non ti conceda dia certezze  perché non sai mai che giocata aspettarti.

È un tipo di gioco molto rischioso, poiché in giornate storte porta a molti errori, ma sfidiamo chiunque a dire che quando la giornata è di quelle positive, non sia veramente divertente ed appassionante veder un match dell’ucraino.

Alex Bisi

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