Roger Federer, ha smentito ancora una volta i diversi appellativi che lo vedono freddo e con poche emozioni infatti, il 20 volte campione Slam, è scoppiato in lacrime durante un’intervista volta a ricordare il suo coach Peter Carter morto in un incidente stradale in Sudafrica durante il viaggio di nozze. Federer, non é nuovo al commuoversi in pubblico é gia successo nel 2017 quando il maxi schermo di Wimbledon passava l’immagine dei suoi due figli o quando nel 2009, davanti alla finale persa contro l’eterno rivale Rafael Nadal in Australia, gli disse:“Così mi stai uccidendo”. Questa volta Roger, durante un’intervista dedicata all’esile ma talentuoso giocatore australiano, ha resistito conversando senza farsi prendere dalle emozioni alla prima domanda ma poi alla successiva che ha ricordato il dramma e la morte, Roger ha abbassato la testa ed è scoppiato in lacrime lasciando uscire un debole “spero che sarebbe fiero di me”. Federer ha poi definito la sua morte come un’ultima chance per l’elite del tennis, infatti lo svizzero ai tempi era a ridosso della top 10 ma senza mostrare ancora quel tennis che lo ha consacrato come una leggenda di questo sport. Dal momento della tragedia in poi, ha cominciato a lavorare duro proprio come il suo vecchio allenatore voleva da lui. L’affetto che il tennista di Basilea nutre verso il suo allenatore scomparso va oltre il tennis e continua tutt’oggi infatti, a ogni Australian Open, si notano due signori nella tribuna dedicata a Federer. Roger prenota e fa recapitare alla coppia i biglietti aerei Adelaide-Melbourne e la ospita, nel suo stesso hotel, per le due settimane pari alla durata dello Slam. Questi due signori sono i genitori di Carter e questo gesto venuto fuori solo negli ultimi anni a livello mediatico, dura dall’edizione 2005 dello Slam Australiano. Insomma ancora una volta Federer si conferma un campione dentro e fuori dal campo.