– Primo e secondo set: Cercasi Zverev, disperatamente
È raro guardare un match di tennis senza parteggiare per uno dei due, per motivi di simpatia, di estetica o semplicemente per dimostrare di averci visto giusto. In questo caso, pur nutrendo forti dubbi sulla posizione di favorito di Zverev, mi sono approcciato alla diretta televisiva con la mente sgombra da preferenze anche involontarie. Di solito questa condizione permette di godersi lo spettacolo senza troppi patemi oltre al naturale trasporto dei momenti più tesi. Eppure provo un disagio profondo e inatteso di fronte al totale spaesamento dell’eroe teutonico. Mi torna alla mente la sensazione di quando l’ho visto dal vivo, ad Halle 2019. Lì alla fine aveva vinto, mi pare (non mi ricordo nemmeno chi fosse l’avversario, tanto ho vissuto da vicino il dramma del buon Sascha, in perpetua lotta con se stesso: era come se in campo ci fosse solo lui), ma questa volta è pure peggio, perché assomiglia più a una resa che a una lotta, come se i fantasmi avessero vinto, piantando il vessillo nella testa del giovane per segnalare la conquista definitiva del suo cervello.
– Terzo e quarto e quinto set: La strana storia di una resurrezione sonnolenta e graduale
No, non ho una particolare simpatia per lui, né mi fa impazzire il suo gioco, né desidero che vinca ma vederlo così patibolare mi strazia al punto che adesso mi ritrovo a sperare che qualcosa lo sblocchi, lo svegli, lo accenda. Nel terzo set serve per primo e riesce a stare davanti, ma lo sguardo rimane basso e affranto e non dice nulla di buono. Lo spagnolo, dal canto suo, rimane lì con il suo gioco solido e preciso che finora ha pagato ricchi dividendi, ma all’improvviso si ritrova sotto 0/40 nel quarto game. Il break non rivitalizza Sascha che lo restituisce subito malamente. Adesso anche lo spagnolo vacilla, come contagiato dal clima di depressione o semplicemente preda della paura di vincere: risultato un altro break e poi Zverev che ritrova il servizio, scatta sul 5-2 e per motivi non del tutto spiegabili si ritrova in pugno il terzo set. Quando Carreno comincia il game con un doppio fallo, viene l’atroce sospetto che i due si siano semplicemente invertiti i ruoli, poi il buon Pablo si scuote e tiene il servizio. È il turno di Zverev che spara due ace e due vincenti: si giocherà almeno un altro set.
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