Ormai è quasi tutto pronto per l’Atp Challenger Francavilla al Mare, in programma dal 22 al 28 aprile. Abbiamo parlato con il direttore del torneo, tra bilanci delle edizioni passate e progetti per il futuro.
Da poco è uscita la Entry List del Challenger di Francavilla: parlaci dei partecipanti e delle teste di serie.
Quest’anno abbiamo una partecipazione d’eccellenza con talenti affermati, giovani promesse del circuito ed una nutrita compagine di giocatori italiani. L’entry list della terza edizione del torneo vede iscritti il campione in carica Gianluigi Quinzi, il top 100 Maximilian Marterer e l’ex numero 69 del mondo Thanasi Kokkinakis. Presenti anche Steve Darcis, davisman belga con un passato da numero 38 ATP, Thomaz Bellucci, vincitore di 4 titoli del circuito maggiore ed ex 21 ATP, e numerosi “Next Gen”: Rudolf Molleker, Jurij Rodionov, Bernabe Zapata Miralles e Mikael Ymer, fratello minore di Elias, potenziali protagonisti delle ATP Next Gen Finals di Milano a novembre. A difendere i colori azzurri, oltre al suddetto Quinzi, Salvatore Caruso, Matteo Donati, Federico Gaio, Gianluca Mager, Gian Marco Moroni, Stefano Napolitano, Stefano Travaglia e Matteo Viola, ai quali si aggiungono Riccardo Bonadio (che molto bene si sta destreggiando nel nuovo ITF World Tennis Tour) e Raul Brancaccio.
Siete arrivati alla terza edizione: facci un bilancio delle prime due.
Le prime due edizioni sono state un successo straordinario di pubblico. Dopo Genova e Caltanissetta il nostro è sicuramente l’evento con più pubblico del circuito italiano. Ricordo che alla prima edizione, nel 2017, il supervisor tedesco del torneo postò una foto sul sito dell’ATP con delle immagini che fecero il giro del mondo tennistico, era un primo turno del main draw ma nell’impianto erano presenti oltre 1.200 spettatori con sold out della giornata. Come direttore ne sono veramente fiero.
Quali sono le responsabilità più pesanti per un direttore di un Challenger?
Le responsabilità sono molte e legate alla ottima riuscita dell’evento ma devo precisare che l’organizzazione tecnica del torneo da parte della MEF Tennis Events è fantastica. Con loro mi trovo alla terza edizione di Francavilla al Mare, ma ho condiviso anche nel 2018 la Direzione del torneo ATP Challenger de L’Aquila e l’organizzazione della Fed Cup a Chieti con la Federazione Italiana Tennis per l’incontro di Italia – Spagna. Con la MEF ed il suo team si ha professionalità al 100 per cento. Tutti i problemi vengono risolti in tempo reale ed i giocatori apprezzano molto questa idea di “sentirsi a casa”.
Quanto tempo prima si comincia ad organizzare un torneo di grande livello come questo?
La sera della finale a chiusura del torneo con Marcello Marchesini della MEF tennis events cominciamo già a pensare per l’edizione dell’anno successivo. A mente calda e con le sensazioni del torneo appena concluso si hanno le migliori idee per perfezionarsi e per fare un evento ancora migliore.
Se un club volesse organizzare un challenger che passi deve muovere?
Sconsiglio il fai da te. Un club non ha assolutamente le competenze e le professionalità per organizzare un evento così articolato e complesso. La MEF Tennis Events, con la quale collaboro dal 2016, organizza per il 2019 ben quattro Challenger ATP Wold Tour, un Futures femminile, sei tornei Open a partecipazione straniera per assegnare altrettante wild card nel main draw dei Challenger e le finali scudetto di serie A1 maschili e femminili. Da Presidente di Club mi metterei nelle mani di un’organizzazione così strutturata e professionale.
Progetti per il prossimo futuro?
Sto lavorando assiduamente dal 2018 sulla configurazione del primo FOPA (Family Office for Professional Athletes) in Italia. Nel 2002 ho costituito una piccola società di Family Office (una delle prime in Italia) sotto forma di società a responsabilità limitata e dall’anno scorso sto implementando questa struttura per una nuova idea di servizi per gli sportivi professionisti. Un family office è una società di servizi che gestisce il patrimonio ed alcune attività di una o più famiglie o anche di una sola persona ed agisce come centro di coordinamento per la gestione finanziaria e amministrativa delle stesse. I family office svolgono essenzialmente tre funzioni base: a) pianificazione e consulenza specialistica (inclusi servizi di consulenza finanziaria, fiscale, strategica e filantropica); b) gestione investimenti (inclusa l’asset allocation, la gestione del rischio, le analisi e due diligence di investimento nonché assistenza in tutte le transazioni e vendite di beni) e c) servizi di amministrazione (inclusi la gestione dei rapporti con i fornitori di servizi, la contabilità, e i servizi più propriamente Relazionali fra i membri della Famiglia, nella loro veste di Beneficiari del patrimonio, etc.). Il mio obiettivo è portare, entro la fine del 2019, tutto questo nel mondo dello sport ed in particolare del tennis. Se vuoi approfondiamo l’argomento in una prossima intervista.