Jannik Sinner è già il miglior tennista italiano di sempre?

Risultati e statistiche della storia del tennis italiano per valutare al meglio l'impatto di Jannik Sinner

È sempre difficile paragonare sportivi di epoche differenti e stabilire univocamente quali statistiche meglio descrivano la grandezza di un atleta, spesso risultano determinanti fattori non quantificabili come le emozioni e la passione che le sue gesta generano tra gli appassionati: certo è che i risultati degli ultimi mesi di Jannik Sinner hanno cambiato notevolmente la percezione del tennis in Italia.

Dall’inizio del nuovo secolo il tennis italiano ha sempre parlato al femminile, dai quattro trionfi in Federations Cup, alla storica vittoria del Roland Garros di Francesca Schiavone nel 2010, alla finale sempre a Parigi di Sara Errani nel 2012, passando per l’indimenticabile ultimo atto degli US Open 2015 tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, solo per citare gli eventi più salienti.

Gli uomini hanno sempre faticato ad emergere ai massimi livelli, regalando ai tifosi diversi exploit, senza però continuità: la vittoria di Andreas Seppi contro Federer agli Australian Open nel 2015, la rimonta da due set a zero di svantaggio di Fabio Fognini contro Nadal agli US Open dello stesso anno e il titolo dell’ATP 1000 di Montecarlo conquistato nel  2019 dal ligure rappresentano i lampi di un periodo cupo per il nostro tennis.

Andreas Seppi stuns Roger Federer at Australian Open

Poi è arrivato Matteo Berrettini e con lui una lunga serie di giovani promesse, il romano ha raggiunto la semifinale negli US e Australian Open (2019 e 2022), i quarti a Parigi (2021), ed è diventato il primo italiano di sempre ad approdare in finale a Wimbledon nel 2021. Dal lontano 1976, anno in cui Adriano Panatta vinse il Roland Garros, finalmente un italiano si era avvicinato alla conquista di uno slam, ma il meglio doveva ancora venire.

Jannik Sinner, classe 2001 originario di San Candido, si è affacciato sul tour maggiore per la prima volta a Budapest nell’aprile del 2019, ma la prima vittoria di peso è arrivata a Roma contro Steve Johnson un mese dopo. L’altoatesino ha incantato tutti vincendo, da Wild Card, le Next Gen di Milano dello stesso anno e con la vittoria ai danni di Kohlshcreiber a Vienna è diventato l’italiano più precoce ad entrare in Top 100, ad appena 18 anni e 73 giorni.

Sinner stuns Johnson • Internazionali BNL d'Italia

Dodici mesi dopo Sinner è diventato anche il più giovane italiano di sempre a vincere un torneo ATP, trionfando a Sofia a 19 anni e 90 giorni. Il 2021 è stato l’anno della prima finale ATP 1000, persa a Miami con Hurkacz e con la semifinale raggiunta a Vienna è divenuto il primo giocatore nato negli anni 2000 ad entrare in Top Ten. Il 2022 è stato un anno di transizione in cui l’azzurro ha raggiunto i quarti di finale in tre tornei dello slam e ha cambiato allenatore, lasciando il coach storico Riccardo Piatti per affidarsi a Simone Vagnozzi.

L’anno dell’ulteriore salto di qualità è il 2023 con la vittoria del primo ATP 1000, a Toronto, e da dopo gli US Open è iniziato il momento d’oro che tutti conosciamo, 20 vittorie su 22 partite disputate, includendo anche quelle del trionfo in Coppa Davis. La doppia vittoria nei confronti di Djokovic, prima nella fase a gironi delle ATP Finals di Torino e successivamente a Malaga nella semifinale di Coppa Davis, sfida chiave che ha di fatto regalato all’Italia l’insalatiera 47 anni dopo l’unico altro successo.

Sinner stuns Djokovic then doubles up to send Italy into Davis Cup final - Rediff.com

Dopodiché è arrivato il 2024 e Jannik continua ad alzare l’asticella, diventando il primo italiano, uomo o donna non fa differenza, a vincere gli Australian Open, conquistando il primo slam della carriera e regalando all’Italia maschile un trionfo Major 48 anni dopo Panatta. L’azzurro non è però sazio e con il trionfo nell’ATP 500 di Rotterdam è ancora una volta l’uomo dei record: primo italiano nella storia ad entrare nella Top 3 delle classifiche mondiali, superando Panatta e Schiavone che al massimo erano stati numero quattro al mondo (Pietrangeli è stato numero 3 nel 1959, quando però la classifica non era ancora computerizzata). Con il successo olandese Sinner è dunque in striscia aperta con 12 vittorie consecutive ed è imbattutto nel 2024.

A soli 22 anni Sinner è già il tennista italiano con più titoli di sempre a quota 13, seguito da Panatta a 10 e Fognini a 9; è inoltre il giocatore ad aver vinto più tornei in un anno solare, 4 titoli nel 2021 e 2023, mai un italiano ne aveva vinti più di 3 prima di lui.  La striscia aperta di vittorie consecutive ammonta a 15, considerando le tre vittorie in singolare in Coppa Davis, a una sola lunghezza dal record all-time italiano di Panatta.

I record che Jannik deve ancora raggiungere riguardano il numero di ATP 1000 vinti, infatti Sinner ne ha conquistato uno contro i due di Panatta (chiamati all’epoca “Grand Prix Super Series AA” ndr) e di Slam, il cui primato resta di Nicola Pietrangeli con due (Roland Garros 1959 e 1960, anche se conquistati prima dell’era Open). Viste le poche partite sin qui disputate e data la giovane età è ancora lontano il primato di partite vinte nel circuito ATP, Fognini il migliore con 414 mentre Jannik è a quota 202, ma è ragionevole prevedere che anche questi traguardi verrano superati nei prossimi anni dall’altoatesino.

Sinner post finale con Djokovic: "Non dimenticherò mai il boato del primo giorno" - Eurosport

Non è semplice analizzare la portata di imprese sportive e fare comparazioni quando si è nel vivo di esse, basti pensare ai cambiamenti di fronte circa l’eterno dibattito su chi sia il miglior tennista di sempre tra i Big Three, e lungi da chi scrive esprimere sentenze definitive su Jannik. Ciononostante le statistiche in buona parte parlano da sè e l’enorme impatto che i trionfi dell’azzurro hanno avuto sul numero di persone che si sono avvicinate a questo sport negli ultimi mesi è sotto gli occhi di tutti. Sicuramente anche ai tempi di Panatta, Bertolucci e Barazzutti tanti italiani si ritrovavano davanti alla tv o con la radio accesa, chi c’era anche all’epoca potrà esprimere un giudizio più ponderato sulle differenze tra oggi e gli anni settanta. Restano le emozioni, la gioia di vedere sempre di più i colori azzurri nei tornei che contano, ricordando che Sinner è “solo” la punta di diamante di un movimento in costante crescita, con giovani talenti pronti ad esplodere e perchè no, alimentare costantemente questo piacevole dibattito.

 

 

 

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