Non si tratta del giocatore, ma della persona; non si tratta di vincere, ma del modo in cui lo fa; è l’abilità di ricordarci come le partite dovrebbero essere giocate e di come i campioni dovrebbero comportarsi. Lui, Roger Federer, ha creato uno standard che la sua legione di fans spera mantenga intatto fino all’inizio di Wimbledon (in programma il prossimo 29 giugno) per provare a vincere il titolo per l’ottava volta in carriera, un’impresa mai riuscita a nessuno.
E’ uno standard che nessun altro atleta in nessun altro sport è mai stato capace di imitare da dieci-quindici anni a questa parte. Per bravura e professionalità; per popolarità e longevità; questo genio svizzero di madre sudafricana e con un ampia e curiosa visione del mondo ha stimolato l’immaginazione e si è guadagnato il rispetto di milioni di persone in tutto il mondo.
Federer è arrivato ad un punto talmente alto della sua carriera da potersi prendere la libertà di giocare tornei perchè organizzati in luoghi che non ha mai visitato. Lo scorso anno ha partecipato ad un tour di esibizione in Sud America e ha firmato un contratto con la International Professional Tennis League, in modo tale che potesse visitare l’India. New Delhi è letteralmente impazzita dopo il suo arrivo. Quest’anno, inoltre, ha giocato e vinto il nuovo evento ATP di Istanbul e i turchi, privi di una storia gloriosa nel tennis nazionale, l’hanno seguito ad ogni partita.
Ovviamente – assicura il suo agente Tony Godsick – lui ottiene grandi somme di denaro dalla partecipazione a eventi del genere (Istanbul è un torneo di minore importanza, ma che paga anche in base alle apparizioni, una sorta di tassa di presenza) ma, a differenza di alcuni suoi colleghi che nel tempo sono stati conosciuti per arraffare il denaro e scappare, Federer ne cede moltissimo in beneficenza. Ad Istanbul ha conquistato il titolo contro Pablo Cuevas e, come fa notare Fred Stolle, ex campione agli US Open, Roger piace perchè sembra non dare valore alla ricchezza e ai premi.
Godsick si esprime anche sull’effetto che Federer ha sugli sponsor: “Quando ha firmato con Moët et Chandon, loro non avevano mai collaborato con il tennis prima di allora, e adesso è un brand che attira talmente tanto da essere sponsor di 11 tornei“. “Lui è amatissimo” – dice anche l’ex campionessa Chris Evert – “Dà tutto in campo e sarebbe corretto designarlo come il più grande atleta degli ultimi dieci anni. Anche LeBron James è un grandissimo, ma non è così famoso come Roger dal punto di vista internazionale“.
Star del calcio come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo possono sì essere menzionati in questo contesto ma è decisamente più difficile emergere per un così lungo periodo in uno sport individuale come ha fatto Federer. Persino Messi, i cui piedi dovrebbero essere decretati patrimonio dell’UNESCO, si affida, talvolta, a qualcuno in campo che gli passi il pallone.
Ma che cosa ha ottenuto in carriera Federer? Più titoli del Grande Slam di chiunque altro, 17. In tutto ha vinto 85 tornei su 129 finali. Non è mai stato oltre il sesto posto nel ranking mondiale per tredici anni ed è colui che ha occupato più volte di tutti la prima o la seconda posizione. E’ l’unico tennista ad avere vinto due Slam (Wimbledon e US Open) per cinque anni consecutivi. Incredibilmente non ha mai perso prima delle semifinali in un Grande Slam per 23 volte di fila. Ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino del 2008 assieme a Stan Wawrinka e ha aiutato la Svizzera a conquistare la prima Coppa Davis della sua storia, lo scorso anno. Ha trionfato alle ATP World Tour Finals per sei volte.
Le statistiche sono solo una parte del suo successo, e forse non la parte migliore. Già, perchè è semplicemente una gioia veder giocare Federer. Bello come la Sirenetta, come Fred Astaire. I suoi piedi accarezzano il campo da gioco prima di scagliare un dritto o un rovescio senza apparente difficoltà. Se Nadal, che l’ha battuto 23 volte su 33, è un giocatore da terra con il suo gioco esplosivo, Federer è un giocatore da aria. Una dimostrazione evidente ci è stata offerta durante la finale di Coppa Davis conto la Francia, giocata sulla terra rossa di Lilla: Dopo un paio di set i calzini di Gasquet erano impregnati di terra, erano diventati rossi, quelli di Federer erano ancora bianchi, candidi come le nuvole.
Quando ha subito un grave infortunio nel 2013 la stampa fu veloce a dichiarare la fine di una grande carriera. Ma l’anno seguente è tornato numero 2 del mondo e, a partire dagli US Open di agosto, ha vinto più partite di chiunque altro nel circuito. Andy Roddick, diventato famoso dopo Federer ma ritiratosi prima, sorrideva quando i giornalisti davano Roger in declino e diceva: “Andate là e battetelo voi se riuscite“.
Non c’è storia secondo i fratelli McEnroe su chi sia la più grande personalità sportiva degli ultimi dieci anni: “E’ difficile contraddire questa affermazione” – dice John. Il fratello Patrick nomina LeBron James: “Ma non è così internazionale nonostante la crescita del basket in questi anni. Roger è una cosa a parte“. Poche persone lo conoscono meglio di Paul Annacone, che l’ha allenato dal 2010 fino al 2013, quando è arrivato Stefan Edberg: “La cosa speciale di Roger è che non sente l’ansia: magari si innervosisce in un certo momento del match, ma vive la sua vita in un modo talmente sereno che non permette che la sua fama lo preoccupi. Eravamo a Roma assieme alla sua famiglia alla Fontana di Trevi e, improvvisamente, un gruppo di persone l’ha assediato per gli autografi. Lui è rimasto lì per un’ora e mezza, era molto felice. Non c’era confusione“.
Sua moglie Mirka, di origini ceche, gli ha anche dato due paia di gemelli, due femmine e due maschi. I suoi coetanei nello spogliatoio spesso la prendono in ridere: “Gesù, fa sempre la cosa giusta, fa tutto alla perfezione” è un commento che si sente spesso. E difetti? Ce l’avrà qualche difetto. Gli viene spesso dato dell’arrogante e spesso il modo in cui risponde alle domande in conferenza stampa lo conferma. Non ha paura di dire quanto è forte. Ma dall’altra parte spesso non è d’accordo con le molti lodi che gli vengono fatte.
“Ciò che mi piace del tennis è che tu hai sempre rivali” – ha detto Roger a Miami – “Se osservi gli ultimi dieci anni, Djokovic, Nadal, Murray: ci sono molti giocatori che hanno vinto così tanto e allo stesso tempo. Siamo molto fortunati a fare questo sport perchè abbiamo molti momenti di gloria“. Certo, essere il numero due del mondo a 33 significa avere dei poteri magici, oltre ad avere una dedizione ed un amore speciali. Più di una volta abbiamo sentito Federer dire dopo una sconfitta: “Tornerò ad allenarmi per tornare nella miglior condizione possibile alla prossima partita“.
Andrà avanti almeno fino alle Olimpiadi del 2016, ma sicuramente proverà a vincere ancora una volta uno Slam. Dopodichè, la sua vita continuerà anche senza tennis. Si è già posto nuovi obiettivi. L’Africa, per esempio, sarà un contesto su cui focalizzarsi: dona già un milione di dollari all’anno alla sua fondazione. “C’è molto da fare“, dice lui. Ma è davvero possibile fare più di quello che ha fatto? Possibile. Scommettere su ciò che Federer non possa fare rischia di essere un grosso spreco di denaro.