Un finale a sorpresa, per una finale annunciata, solo a metà. Il torneo WTA di Palermo, fino all’ultimo atto di questa 30° edizione del Ladies Open, non ha lesinato colpi di scena e sorprese ai numerosi appassionati accorsi ordinatamente per assistere devotamente allo spettacolo offerto dal “Circo del Tennis”, finalmente, dopo quasi cinque anni, tornato in terra di Sicilia. Terra natale di Salvatore Caruso e Marco Cecchinato. Ma non solo.
Sotto picchi di 40° che questa settimana hanno spinto le giocatrici ad allenarsi nelle ore centrali per acclimatarsi meglio al caldo siciliano, i campi in terra rossa del Country time Club di viale dell’Olimpo, sede del torneo, hanno visto per anni allenarsi la mitica Roberta Vinci (vamos!), anche lei tornata da queste parti per rivestire il ruolo di ambasciatrice nel mondo del torneo palermitano.
Una finale come dicevamo annunciata perchè, come da pronostico, Kiki Bertens vi è arrivata. In realtà non così tanto agevolmente. L’olandese, best ranking da numero 4 del mondo per lei, dopo essersi sbarazzata al primo turno della Gorgodze (poi finalista in doppio, in coppia con Aranxta Rus) e poi della Krunic, ha dovuto soffrire, cedendo un set ad una meravigliosa Jasmine Paolini (6/4 – 1/6 – 6/1), vera beniamina del pubblico palermitano, perchè italiana ma, sopratutto, perchè ha saputo dimostrare un grande cuore ed un immenso coraggio nell’affrontare “a testa alta” un’avversaria sicuramente ben più quotata di lei, trovandosi addirittura quasi sul punto di compiere il tanto atteso miracolo.
Ed infine, la semifinale contro la spagnola Badosa (6/1 – 7/5) che è riuscita a fare sua solo all’ottavo match point sul proprio servizio, in un game pazzesco in cui si sono alternate palle break e palle match.
“Naturalmente mi dispiace aver perso la finale, ma è andata così” ha dichiarato Kiki Bertens, in conferenza stampa. “Jil è stata più brava di me”, ha detto la numero cinque del mondo.
Dall’altra parte più lineare il cammino della Teichman, sempre sul pezzo, sempre a lottare. Si sbarazza prima della Gavrilova, poi della Ce quindi della Friedsam, che si ritira sotto di un set; infine affronta in semifinale l’altra beniamina del pubblico palermitano, la russa Ljudmila Samsonova che dopo aver perso all’ultimo turno del tabellone di qualificazioni, è entrata nel main draw come lucky loser; dopo essersi sbarazzata della qualificata Fourlis, ha fatto fuori la testa di serie numero 4 T. Zidansek e quindi in rimonta al terzo set la top 100 Fiona Ferro fino alle semi proprio con la Teichman. Netto ma un po’ bugiardo il risultato del match, 6/3 6/1 in favore della svizzera, brava a concretizzare ed a sbagliare di meno. Quasi un anno fa Tennis Circus parlava del sorriso e della semplicità con cui Ljudmila Samsonova affronta la vita. Lei, nata a Olenegorsk nell’estremo nord della Russia, vicino al circolo polare artico, ha ormai un cuore italiano, paese in cui si è trasferita quando aveva appena un anno. Ljudmila (allenata dal Team Piccari) ha letteralmente conquistato il pubblico di Palermo.
Come ci ha confidato il suo coach Alessandro Piccari “Ljudimila farà tesoro di questa esperienza. Per lei ora Vancouver e poi le qualificazioni per gli Us Open”.
Grazie alla vittoria nel WTA di Palermo, Jil Teichman festeggia il suo best ranking e intravede la Top 50, posizionandosi al numero 54.
La finale è stata praticamente dominata dalla svizzera sebbene si sia dovuti arrivare al tie break per stabilire la vincirice del primo set. La svizzera ha corso di più, è sembrata più in forma e più affamata di successo. Al contrario della Bertens che restava sulla linea di fondo, Jil Teichman ha variato il proprio gioco attaccando l’olandese e provando a chiamarla più volte a rete, suo punto dolente. Sarà per questo che anche quando si trovava con i piedi abbondantemente dentro il campo per chiudere il punto, preferiva cercare angolazioni estreme e soluzioni di forza che la inducevano tuttavia ad un numero troppo alto di gratuiti piuttosto che provare a chiudere a rete. Mentre invece, specularmente, commetteva errori davvero madornali quando veniva chiamata dalla sua avversaria a compiere relativamente facili smash o volee. La Bertens, complice anche il vento ha quasi perso le staffe, trovandosi più volte sul punto di lanciare la racchetta o voltandosi male verso il pubblico od i ball boys, rei di non passarle in tempo la tovaglietta o fornirle le palline. Complimenti alla giovane svizzera, quindi, che ha saputo cogliere l’occasione rimanendo concentrata ed attenta fino all’ultimo punto.
Abbastanza nutrita la troupe delle italiane. Tra loro anche la wild card Sara Errani, in passato vincitrice del torneo e, purttoppo, fatta subito fuori in tre set dall’ungherese Fanny Stollar. Travolgente e coinvolgente l’entusiamo e la carica delle altre meno titolate azzurrine. Giulia Gatto-Monticone, Federica Bilardo, Dalila Spiteri, Jasmine Paolini, Jessica Pieri, Elisabetta Cocciaretto, Martina Trevisan, Deborah Chiesa, Federica Rossi, Anastasia Grymalska e Giorgia Marchetti.
Per loro, ovviamente, destini tutti diversi. Su tutte, non ce ne vogliano le altre, il cuore ed il coraggio della toscana Jasmine Paolini. La giovane giocatrice di Bagni di Lucca si è sbarazzata prima della testa di serie numero 6 Laura Siegmund, poi della più quotata rumena Begu quindi ha strappato un set alla Bertens. Il sucsesso nella gara di doppio è invece andato alla coppia formata da Cornelia Lister e Renata Voracova, che sabato si è imposta sulla coppia formata dalla georgiana Ekaterine Gorgodze, e dall’olandese Arantxa Rus per 7-6 6-2.
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