Sono passati esattamente dieci anni, ormai, da quando l’allora numero 54 del mondo, Marco Baghdatis, partito dalla piccola isola di Cipro approdò nella sconfinata Australia. Si giocavano gli Australian Open 2006 e Marco dopo avere fatto fuori Stepanek, Ljubicic, Andy Roddick e David Nalbaldian arrivò in finale. Dove, manco a dirlo, nulla poté contro re Roger. Marco, che già in Australia era approdato qualche anno prima da juniores, proseguì, poi, quella cavalcata fino alle semifinali di Wimbledon. E questo gli fece conquistare il best ranking di numero 8 del mondo.
Come dicevamo, sono passati dieci anni da quel 2006 e Marco non ha più saputo ripetere quella magnifica stagione. Dopo tanti infortuni e troppe sconfitte, oggi il cipriota è numero 68 del mondo. Ha una bella moglie, l’ex tennista Karolina Sprem, e durante l’off-season è diventato papà per la seconda volta.
“Karolina è stata molto importante per me perché ha giocato a tennis. Ha avuto una carriera e ha avuto anche infortuni. Mi ha aiutato tanto, prima di tutto per avere qualcuno che mi ascolti, che ha vissuto cosa ho vissuto io. Avere una famiglia ha cambiato l’approccio al tennis“ – ha detto Baghdatis. “Non ti stressi troppo durante la partita o prima. Se perdo oggi, domani sono a casa ad abbracciare mia figlia, che è una delle cose migliori al mondo. Ti toglie davvero pressione.”
Il tennista cipriota non è l’unico arzillo trentenne del circuito. Si è detto incoraggiato dal successo che altri trentenni come lui stanno avendo. “Stanno esprimendo il loro miglior tennis e penso che anch’io stia giocando il mio miglior tennis. Penso che possa giocare ancora meglio ed essere più costante. Lavoriamo per questo. Ora devo rimanere in forma. Spero di giocare un altro anno in Top 50 e magari fare lo step della top 30, che è l’obiettivo.”