Secondo molti esperti, la rivalità tra Bjorn Borg e John McEnroe è stata la più bella rivalità nella storia del tennis (assieme a quella tra Rafael Nadal e Roger Federer) e tra poco più di un mese questa storica rivalità approderà al cinema, grazie al regista danese Janus Metz Pedersen, meglio conosciuto per il suo documentario “Armadillo”. Stoico, apparentemente imperturbabile Bjorn Borg (Sverrir Gudnason) e l’imprevedibile e bizzoso John McEnroe (Shia LaBeouf) si sono sfidati per il titolo di Wimbledon nel 1980. Sulla carta, si trattava di uno scontro tra opposti. Ma in realtà, questo film sostiene che i due giocatori avessero molte cose in comune, al contrario di quello che tutti pensavano a quel tempo. L’uomo di ghiaccio Borg, il personaggio principale del film, era infatti un vulcano; la sua ossessione per i dettagli, erano tutti parte di un meticoloso meccanismo di controllo che ha costruito per prevenire quelle eruzioni di rabbia che hanno segnato la reputazione di McEnroe. Se non ne conoscete l’esito, dovete sapere che il match tra i due fu eccellente e ricostruire una partita entrata nella storia della tennis non è facile, ma non si può dire che Shia LaBeouf e Sverrir Gudnason non abbiano dato il massimo.
Sul film, che uscirà il 9 Novembre 2017 nelle sale italiane, si sono espressi anche i due diretti interessati, ovvero John McEnroe e Bjorn Borg, in particolare l’americano in un’intervista ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Sono amareggiato per il fatto che non ci sia stato il coinvolgimento da parte mia e di Bjorn. Sfortunatamente, anche se speravo che fosse un buon film, non credo che lo sia, e mi rattrista dirlo. Un sacco di cose non sono accurate. Insomma, io non capisco perché non potevano farlo più preciso. Si sono inventati certi fatti. Se volevano farmi apparire come il cretino che era all’epoca, si sarebbero potuti inventare un sacco di cose migliori rispetto a quello che hanno fatto, secondo la mia umile opinione”.