Come dichiarato in occasione dell’emozionante conferenza stampa tenuta durante gli Australian Open, Andy Murray aveva preso in considerazione la possibilità di posticipare l’operazione e quindi di chiudere la sua carriera la prossima estate, davanti al suo pubblico, a Wimbledon. Ma dopo il test australiano, i consigli del suo team e le continue sofferenze (“Ci sono piccole cose, giorno per giorno, che sono una lotta. Sarebbe bello poterle fare senza alcun dolore: mettere le scarpe, le calze, cose del genere” aveva dichiarato), il campione scozzese ha deciso di farsi operare.
La notizia è arrivata dalla sua pagina Instagram, con queste parole: “Ieri mattina a Londra sono stato sottoposto ad un intervento di ricostruzione dell’anca. Mi sento un po’ malconcio e ammaccato ma spero che rappresenti la fine del mio dolore”. In pratica ad Andy non è stata rimossa la testa del femore, ma è stata applicata una copertura metallica, una sorta di protesi. Ad un simile intervento si era sottoposto il campione Slam di doppio Bob Bryan. L’americano era tornato in campo appena cinque mesi più tardi, il che sta a significare che le speranze di Murray di competere a Wimbledon il prossimo luglio sono appese ad un filo. Ma non vi è alcuna garanzia che Murray tornerà al gioco professionale.
Il dott. Peter Brukner, ex medico della squadra di cricket australiana nonché ex responsabiledel Liverpool nell’ambito della medicina sportiva, ha avvertito che le possibilità di rivederlo giocare a tennis sono davvero esigue: “Non sono sicuro che la sua anca possa sopportare il tipo di allenamenti e i ritmi di gioco necessari per tornare al livello in cui si trovava. Ne dubito fortemente, ma questo non vuol dire che non ci riuscirà. Direi che le sue possibilità di ripresa a quel livello sono ancora piuttosto ridotte “.