Niente semifinale per Arnaldi, sconfitto da Ruud nei quarti dell’ATP 500 di Barcellona

Arnaldi sconfitto in due set da Ruud nei quarti di finale di Barcellona

Oggi l’azzurro Matteo Arnaldi ha sfidato Casper Ruud per l’accesso alla semifinale del prestigioso ATP 500 di Barcellona. L’italiano non è riuscito nell’impresa di battere il tennista norvegese come accaduto al Master 1000 di Madrid nel 2023, venendo infatti sconfitto dal n°6 al mondo col punteggio di 6-4 6-3 in 1 ora e 32 minuti di gioco.

Per quanto riguarda partita appena conclusa, è necessario operare dei distinguo. In fase difensiva, Arnalds è stato eccezionale, recuperando palle che solo altri giocatori con nomi ben più altisonanti del suo riescono a tirar su, ma con un Ruud in ottime condizioni, come ha dimostrato a Montecarlo perdendo solo dal miglior Tsitsipas dell’ultimo periodo, sarebbe servito qualcosa di più.

Oggi l’italiano, ma non solo oggi, ha peccato in precisione, commettendo troppi errori in manovra, soprattutto col dritto, senza essere neppure supportato dal suo servizio, con solo il 53% di prime in campo. Forse la giornata ventosa ha interferito con l’accuratezza dell’impatto sulla palla, benché le condizioni ambientali come è ovvio abbiano necessariamente influenzato anche il tennis del giocatore nordico.

Tuttavia il sanremese, soprattutto nella prima frazione del match, ha sbagliato molti dritti, come dicevamo, sia in fase di costruzione, ma pure in accelerazione, disfando come una Penelope tennista ciò che di buono aveva costruito nello scambio precedente.

Credit: https://www.atptour.com/

Matteo non ha mai dato la chiara impressione di poter capovolgere l’inerzia dell’incontro a suo favore, ma se ad un giocatore come Ruud  dai una bella mano commettendo errori da matita blu, la sconfitta non può che essere la naturale conclusione del match. Ed infatti, quando l’italiano ha giocato con più freddezza, come nell’ultimo game del match, il nativo di Oslo ha faticato e non poco per chiudere gli scambi a suo favore, correndo il rischio di essere brekkato a sua volta e  proprio sul più bello.

Ecco, se vogliamo individuare un aspetto migliorabile nel gioco di Matteo, è proprio la fretta che a volte destabilizza il tennis dell’azzurro: voglia di ottenere il punto troppo rapidamente, desiderio di accorciare lo scambio, amore eccessivo per il winner ad effetto spesso inducono il n°40 del mondo all’errore, compromettendo incontri che potrebbero avere esiti od andamenti ben differenti.

Giusto per sottolineare come l’Italiano tutto sommato abbia giocato al livello del più quotato avversario, il norvegese ha avuto a disposizione 6 palle break in totale, convertendone ben 5, mentre Arnaldi, ha avuto addirittura 8 volte la possibilità di brekkare il suo rivale, riuscendovi in 2 occasioni solamente.

Matteo è un tennista pressoché completo, coraggioso che sa destreggiarsi bene su ogni superficie ed in ogni parte del campo. Quando avrà dato più ordine al suo gioco, operando le scelte giuste al momento giusto, con più precisione e lucidità, certamente salirà ancora in classifica perché il suo repertorio tecnico, per quanto perfettibile a partire dal servizio, è di alto livello. Gli serve soltanto maggior misura e freddezza nell’utilizzo delle grandi qualità tennistiche a propria disposizione.

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