Tennis Circus aveva celebrato con un articolo di pochi mesi fa (ottobre 2019) il raggiunto traguardo delle fatidiche 500 vittorie di Marin Cilic; per beffa del destino contro un connazionale – l’altro gigante croato Karlovic – altrettanto potente al servizio ed in terra straniera. Russia ed aria gelida tanto da non consentire, comunque, di disputare alcuna finale nel corso di tutto il 2019.
Quest’ultimo anno in salita, incolore; cartolina d’intermezzo di un viaggio che riparte con una motivazione e slancio senza uguali. Il desiderio di un figlio di un giovane marito. Senza troppi fronzoli ed enfasi ; normalità di uno scatto di Instagram in jeans vicino ad una carrozzina . Un giorno qualunque di un anno qualunque. Di un tennista non qualunque.
Ninna nanna e pre-partita, insomma, il croato Marin – 1,98 cm da Medugorje- ripartirà da qui. Passaggio parecchio sentimentale, ma del tutto arcaico e potente.
Potente quanto i colpi ed i rimbalzi del dardo giallo nella lontana guerra dei Balcani; bum bum e via con altro tennista sopravvissuto al dolore grazie alla magica racchetta: Ivan Dodig. Amicizia inossidabile che va ben oltre trofei, fama e soldi . Sopravvivere insieme da bambini tra le bombe correndo per salvare il proprio sogno; corde di racchetta e morti. Rimbalzi e scarpe: sino ad ora.
Alti e bassi di agonista; stop clamoroso del 2013 ed espiazione. Ardua sentenza ai posteri; 9 mesi di attesa e stop. Come ora: 9 mesi per un piccolo Cilic. Anche se per genetica ed appartenenza etnica sembra impossibile trovare un tennista croato sotto più o meno i 2 metri di altezza.
E’ proprio di ieri la sconfitta in ATP Cup con Guido Pella per 7/6 6/3; da qui salto indietro come i gamberi per la squadra dopo le due vittorie consecutive il 4 gennaio con Dennis Novak 6/7 6/4 6/4 ed il 6 gennaio con Zuk per 7/6 6/4. La cabala dei numeri sembra rincorrersi in un presagio favorevole ad una rinascita, rivincita o qualcosa del genere.
Anche la Stampa estera avanza progetti, rimonta; nonostante il Gruppo E abbia visto prevalere alla fine l’inossidabile Argentina (ovviamente senza Maradona) Cilic sembra tornato competitivo. Introverso e sognatore – e vincente – contro Austria e Polonia …alla fine davvero la classe non è acqua.
Seppur con percorso apparentemente agro-dolce si conferma il secondo croato – dopo Goran Ivanisevic – a vincere un Torneo del Grande Slam : US Open 2014…quasi un secolo tennistico fa. Con un malcapitato Kei Nishikori all’epoca sconfitto.
Altro ragazzo da poco trentenne i cui astri ed amuleti nipponici augurano meraviglie per il prossimo anno; ovviamente comprese Olimpiadi in terra giapponese.
Chissà se Marin Cilic potrà avere numeri e concentrazione giuste; ninna nanna e viaggio zen a Tokyo.
Le mitiche finali Wimbledon 2017 ed Australian Open 2018 altre istantanee leggermente sbiadite; sconfitte cocenti anche se dall’altra parte della rete – a lottare anche contro sè stesso – c’era King Roger. Nonostante sirtaki di sottofondo pubblicitario e quattro figli ancora imprendibile, appartenendo al regno incantato dei personaggi nè replicabili nè paragonabili ad alcuno.
Giocare vedendo dietro la palla gialla un’icona non è per tutti; le cicatrici restano a lungo.
Ma dopo la Guerra dei Balcani, insomma, tutto sembra una passeggiata. Cadute e stile schivo; da qui ripartenza e resilienza.
L’ATP CUP a detta di tutti gli atleti al di là di punti e vil denaro offre un’ottima palestra di allenamento nell’attesa dei Tornei veri e propri; una pre-sessione stagionale . Una palestra di attitudine e di tendenza; alcuni dopo chiacchiere, pressione e troppi selfie hanno iniziati parecchio male . Doveroso sarebbe un velo di silenzio; si riflette e si riparte senza troppe celebrazioni ed intenti ostentati.
Per quelli ci sarà sempre un tempo.
Insomma l’ex ragazzo non ha bisogno di troppo clamore intorno; nella sua valigia di trofei vanta 18 Titoli ATP in totale. Sparsi sapientemente su varie superfici seppur con predilezione per l’hard; dove i potentissimi servizi dei giganti croati divengono aces senza scampo per gli avversari.
A gennaio 2018 – due anni fa esatti – ecco arrivare il Best Ranking : 3 ^ posizione ATP e poi…
….poi Chila ( vezzeggiativo per amici e parenti) ha ripreso fiato scivolando sino al 38° posto; nel frattempo ha spostato residenza a Montecarlo, si allena con Wayne Ferreira ed ha sposato la fidanzata storica Kristina. Che dire? Niente male.
Anche a Marin auguriamo un’annata dallo smalto lucente ed accattivante. Una nuova Coppa Davis.
Ninne nanne in croato.
Prudence