Ieri il serbo è riuscito a battere Simon solamente al terzo 7-5, con il francese che ha anche servito per il match sul 5-4. Djokovic è ottimista (come lui stesso lo ha detto in conferenza stampa), ma noi abbiamo molti dubbi. Quando lo rivedremo al meglio (se lo rivedremo al meglio)?
NOLE, CON IL BRIVIDO– Ieri il match inizialmente è apparso abbastanza semplice, come lo era in effetti sulla carta. E lo ha anche confermato lui stesso portandosi a casa il primo set con senza troppi patemi (ma neanche senza stupire più di tanto, limitandosi al compitino), con un Simon apparso troppo timido ed in campo solo per limitare i danni. Sembrava fatta quando anche nel secondo set era in vantaggio 3-1, per poi rimettere tutto in discussione con un controbreak di Simon e rimonta completata fino al 3-6. A dirla tutta, nel terzo set è Simon ad aver perso la partita, non Nole ad averla vinta. Nel terzo set il francese ha servito per il match, ma ha avuto il braccino corto e ha perso sicurezze e ha avvertito la tensione. Simon si è un buon giocatore, capace di infilarti in una ragnatela dove è difficile uscirne, con scambi prolungati e con una resistenza da maratoneta, ma non è il Nadal di turno, ma man mano che Djokovic crollava incredibilmente in percentuali e gioco (se ne ha avuto uno in questo match..), Simon cominciava a prendere fiducia e credere in una incredibile vittoria in rimonta.
STATISTICHE NON DA DJOKOVIC– Le statistiche poi, fanno riflettere molto sulla sua situazione. Ieri il serbo ha commesso 43 errori gratuiti (in un match al meglio di 3 set sono una enormità), con la prima di servizio vincente non appena superiore al 60%, con un gioco confusionario ed un rovescio irriconoscibile. Da non sottovalutare anche un altro aspetto: Djokovic ha salvato solamente una palla break (1/6), mostrando come nei momenti importanti non ha la concentrazione e serenità che lo rendevano il migliore al mondo.
SI DA COLPA A QUALCUNO?– Difficile dare una colpa a qualcuno o qualcosa, ma possiamo provare a dare delle spiegazioni. Inizialmente sotto l’aspetto fisico, Nole ieri ha avuto soprattutto un calo atletico spaventoso da metà secondo set fino al termine della gara, provando molte volte la palla corta per uscire dallo scambio duro e massacrante con Simon, dato che era sfinito il serbo. Per non dimenticarci della sua dieta discutibile che gli ha fatto perdere più di 5 kg. Poi sotto l’aspetto del gioco è discutibile, con il rovescio e dritto che sono stati poco profondi e scarichi. Per non parlare poi del suo morale, dove è apparso molto nervoso e con poca sicurezza nei propri mezzi, incitando e cercando di coinvolgere molte volte il pubblico ad aiutarlo nei momenti di difficoltà (la maggior parte del pubblico ovviamente stava con Simon).
MA LUI RIMANE OTTIMISTA…– Ma in conferenza Djokovic non sembra nervoso o preoccupato, anzi:” È importantissimo superare sfide del genere. Anche se non ho giocato come volevo, al livello che so di poter tenere. Lui ti costringe a giocare male, e considerando che l’ultimo match sul rosso che ho giocato era quasi un anno fa, direi che mi basta aver vinto, mi da fiducia. Sono sicuro che mentalmente mi aiuterà. Sono un po’ arrugginito, non sono costante, ma devo essere positivo e confidare nel fatto che le cose verranno automaticamente. Un nuovo inizio, e oggi è stato qualcosa di simile. Giocare due ore e mezza come primo match dopo una pausa importante, mi ha aiutato. Sono certo che impegnandomi e con una mentalità positiva potrò tornare ai livelli di qualche tempo fa”.
…NON HA TUTTI I TORTI– Non ha tutti i torti Djokovic,perchè ritornava dopo un periodo di stop e da un anno che non giocava sulla terra rossa, ma i campanelli d’allarme ci sono stati e per sua fortuna non hanno avuto conseguenze (per ora). Per il continuo del torneo sarà difficile fare un pronostico e credere che possa vincerlo questo titolo, ma stiamo sempre parlando di un giocatore terribilmente costante, capace di essere al centro delle critiche anche quando in 2 anni di terra rossa ha perso solamente 3 volte, con 33 vinte su 36 (91%), perdendo solo da Wawrinka al Roland Garros, Vesely proprio a Montecarlo nel 2016 (incidente di percorso) e da un super Murray a Roma. Forse siamo noi che non gli diamo tempo e che dobbiamo anche comprendere un giocatore che da quasi 10 anni è ai vertici del tennis mondiale in modo costante, con un comprensibile calo fisico. Forse ci hai abituato troppo bene, Nole.