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Novak Djokovic: “I Medical Time Out? Non sono una tattica”

Novak Djokovic ha terminato nel migliore dei modi questi Australian Open conquistando l’ottavo sigillo in quel di Melbourne, ma ci sono stati anche alcuni attimi di nervosismo da parte del serbo. Proprio contro Dominic Thiem, Nole, si è scagliato contro il giudice di sedia per via di due warning subiti nello stesso game per colpa dello shot clock, che, al momento del servizio i 25 secondi utili per battere erano stati infranti, servendo così quando l’orologio indicava scaduto il tempo. Ha tenuto a dire la sua subito dopo, al cambio campo, in maniera schietta al giudice il serbo: “Ottimo lavoro, soprattutto per il secondo warning. Bravo, ora sei diventato famoso. Missione compiuta” incriminava Nole al giudice.

Ma sono venute a crearsi anche altre discussioni per via dei Medical time out chiamati da Djokovic: prima quello chiamato in semifinale contro Roger Federer e ieri contro Thiem. Il motivo di questi Mto non erano infortuni, bensì un problema di disidratazione. Nole ha messo in chiaro che non si tratta di una tattica nella sua partita, siccome sono molti i fan che recriminano al serbo di usare a suo favore i vari MTO in momenti cruciali dei match per poter passare in vantaggio. Djokovic spiega così il suo medical time out contro Thiem: “Non avevo infortuni, era una situazione strana, ogni volta che lanciavo la pallina sul servizio mi girava la testa e non avevo più energie. Ho cercato di recuperare energie e in seguito fortunatamente sono stato meglio” afferma Novak, che spiega poi anche l’MTO contro Federer: “Contro Roger più o meno il motivo era simile, nemmeno riuscirei a spiegarlo ora, i medici mi dissero che ero disidratato e che dovevo bere il più possibile” afferma il serbo, cercando di tenere lontano ogni dubbio.

Lorenzo Marini

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