Rafael Nadal debutterà oggi contro Sergiy Stakhovsky e lo farà con il sorriso sul volto e la certezza di fare bene in terra americana. “E’ sempre bene vincere prima di iniziare un tour molto importante come quello americano“, dice Francis Roig dopo l’ATP 500 appena vinto ad Amburgo contro Fabio Fognini. “Non c’è un cambio di strategia, dovrà adattarsi a quello che ha fatto in Germania, ma ovviamente arriva in America con molta fiducia” – ha continuato l’ex atleta spagnolo. “E’ stato semplice lasciare Amburgo da vincitore. Se fosse avvenuto il contrario, si troverebbe ad affrontare il tour negli Stati Uniti con uno stato d’animo diverso, con entusiasmo ma molti più dubbi”.
Rafa ha buone possibilità di vincere un torneo durante il mese di agosto e di guadagnare punti per scalare la classifica: la scorsa stagione non riuscì a partecipare a nessun torneo estivo per l’infortunio al polso. “Non è stato mai al livello di quando non aveva concorrenti, ma è anche normale che dopo così tanto tempo si perda continuità” – ha detto Roig sul nove volte campione del Roland Garros.
“In ultima analisi, se guardiamo la complessità dei suoi risultati si vede che è stato molto regolare per molti anni. E’ assolutamente normale avere avuto alti e bassi in questo 2015. Ci sono stati problemi sotto ogni punto di vista: mentale, fisico, un mix di tutto. Ha giocato alcuni tornei in cui non ha fatto assolutamente male e altri in cui non è mai stato in grado di giocare in quel modo”.
“Non direi che il problema si debba focalizzare su un particolare aspetto: è stato generale. La concorrenza non è stata la stessa degli ultimi dieci anni, e anche se magari non se lo meriterebbe, è sesto in classifica mondiale dopo aver vinto ad Amburgo”.
Francisco Roig paragona questo Rafa a quello che nel 2013 vinse Montreal, Cincinnati ed US Open: “Era un giocatore molto aggressivo e per giocare così devi avere un buon controllo della palla. Ad un livello tecnico molto alto, come era nel 2013, tirava a colpo sicuro: oggi tutto questo gli è venuto a mancare”.
“Sarà difficile negli Stati Uniti giocare aggressivo fin dall’inizio, come ha fatto due anni fa, ma il mio obiettivo è quello di fargli vedere che se si vuole vincere, e vincere meritando, questo è l’unico modo. Ci stiamo allenando per giocare aggressivi, andare a rete, per risparmiare energie e servire meglio” – ha detto.
Nonostante le difficoltà, Roig ritiene di poter ancora arrivare a vedere la miglior versione di Nadal: “Può ritornare allo stesso livello di prima. Manca continuità e volontà di migliorare il gioco, lui è in grado. Non ha perso la competitività perchè gli è mancata la forza fisica, la mobilità o la forza mentale: riuscirebbe ancora ad essere competitivo e a provare a vincere un torneo dello Slam, che alla fine è l’obiettivo principale“.
Sulla stessa scia, ma muovendo una critica molto più aspra, proseguono i leggendari allenatori Larry Stefanki e Nick Bollettieri: “Penso che Rafa abbia bisogno di trovare un punto di vista diverso. Deve fare a meno di Toni, non credo che sia più così tanto utile per lui. Toni dovrebbe rimanere lì e basta, senza aiutarlo” – ha detto Stefanki, suggerendo Andre Agassi come possibile consulente di Nadal.
Secondo Stefanki una della prime cose che si dovrebbe fare con Nadal sarebbe quella di mostrargli le sue migliori partite. Ad esempio la finale di Wimbledon 2008: “Probabilmente ha bisogno di qualcuno che gli possa dire ‘senti, torniamo a vedere come si gioca contro Federer nella finale di Wimbledon’. Questo ragazzo può tornare a vincere un altro Slam se si guarda indietro e si vedono alcuni video. Mi sono allenato con McEnroe al culmine della sua carriera ed è questo quello che ho fatto: ho messo insieme alcune delle sue migliori partite e gliele ho fatte vedere” – ha dichiarato il tecnico statunitense.
“Rafa ha bisogno di crearsi un punto di vista riguardante il suo ultimo quarto di carriera. Quando ha battuto Federer a Wimbledon, ho detto ‘Dio mio, questo ragazzo sta davvero sviluppando un suo gioco, non è solo uno che corre dietro ad ogni palla e porta il suo avversario fino ad esaurirlo’, Colpiva da fondo e abbatteva tutti i migliori come Agassi, questa è la questione. Lui può farlo perchè gliel’ho visto fare. E’ necessario tornare a quei livelli e per lui sarà anche molto più divertente giocare” – dice Stefanki,
“Ma se continua a pensare come un ragazzo di 13 anni, vagando per il campo pensando di essere sulla difensiva, le cose non funzioneranno, non vincerà mai un altro Slam” – dice l’ex allenatore di McEnroe, Roddick, Kafelnikov e Rios. “Ha un grande cuore, non ce lo vedo a correre lungo il fondo campo. Ciò mi irrita, non puoi farlo a quest’età, dovrebbe cercare di essere un po’ più intelligente”.
Dall’altra parte, Bollettieri rafforzerebbe lo staff tecnico dello spagnolo con “qualcuno che conosca il tipo di gioco di cui Nadal ha bisogno per tornare come prima. Si sentono tanti commenti su di lui per strada, tutti che dicono che deve cambiare, ma io non cambierei la base del suo gioco”.
“Ciò che sorprende è che i fan e gli allenatori non credono che Nadal stia perdendo cera. E’ difficile da digerire. La grande differenza è che prima si dava Nadal come favorito di ogni torneo, ora no” – riflette Bollettieri.
L’ex allenatore di giocatori come Andre Agassi, Boris Becker e Jim Courier ritiene che le prossime settimane saranno determinanti per il futuro di Nadal: “Il tour sul cemento ci dirà molto. Ora non è il Rafa di sempre, spero che possa tornare di nuovo, è un grande orgoglio per lo sport”.