Roger Federer oggi ha vinto facilmente la finale dello Shanghai Rolex Masters contro Rafa Nadal con il punteggio di 6-4 6-3. Il n. 2 del mondo non solo ha messo a segno la quinta vittoria consecutiva contro Rafa Nadal (un record assoluto), ma ha anche agganciato Ivan Lendl al secondo posto nella lista dei tennisti con più titoli di sempre, a quota 94. Qui sotto la classifica generale (che mostra come l’ex campione americano Jimmy Connors sia praticamente irraggiungibile, a meno che Roger non faccia una media di 5-6 titoli vinti a stagione per i prossimi tre anni):
109 Jimmy Connors
94 Roger Federer
94 Ivan Lendl
77 John McEnroe
75 Rafa Nadal
Con la stagione ormai agli sgoccioli è già possibile fare un primo bilancio statistico delle stagioni di Roger Federer e Rafael Nadal, grandi campioni che dopo periodi molto difficili, dati più volte per finiti, si sono spartiti praticamente tutto quello che c’era da vincere nel 2017 e ora dominano incontrastati i vertici del Ranking Atp. Questa breve analisi ci potrà far capire meglio, almeno numericamente, anche quello che tutti si chiedono: ‘è stata migliore la stagione di Federer o di Nadal’, in vista delle Atp Finals che probabilmente saranno decisivi per decretare il n. 1 del mondo di fine stagione e il vero Atp player of the Year (peccato che di solito venga decretato dall’Atp nella prima settimana di novembre, ovvero una settimana prima del Masters, ma pazienza).
Se analizziamo gli scontri diretti del 2017, non c’è partita. Federer domina con 4 vittorie a 0 su altrettanti match, giocati tutti sul cemento:
A parte i sedicesimi di Indian Wells (dove lo svizzero ha comunque vinto), le altre tre partite sono state finali, di uno Slam e di un Master 1000. A parte il lottatissimo incontro a Melbourne, gli altri tre successi sono stati conquistati con relativa facilità in due set. Considerando anche la vittoria di Roger nella finale di Basilea 2015, si nota che lo svizzero ha vinto le ultime 5 volte, cosa mai successa prima: l’ultimo successo di Nadal risale a oltre 3 anni fa (semifinale Australian Open 2014). Tuttavia, basarsi sugli scontri diretti per decretare chi è stato autore di una stagione migliore è insensato e poco corretto. Con questa logica, dovremmo dire che Nadal è un giocatore migliore di Federer perché è avanti con 23 vittorie a 15 e Djokovic è meglio di Nadal perché è avanti 26 a 24. Confrontiamo dunque il rendimento stagionale e i titoli conquistati.
Con la vittoria nel Master 1000 asiatico, lo svizzero conquista così il suo sesto titolo del 2017, dopo gli Australian Open, Indian Wells, Miami, Halle e Wimbledon:
Vediamo dunque che finora lo svizzero ha vinto: due Slam, agli Australian Open e Wimbledon (battendo in finale Nadal e Marin Cilic), tre Master 1000 (due vittorie contro Nadal e una contro Stan Wawrinka) e un Atp 500, sull’erba di Halle, contro Alexander Zverev. Notiamo così che Roger ha vinto quattro titoli su cemento outdoor e due su erba, nessuno su terra rossa, dove non ha giocato. Un dato importante è che il bilancio di finali vinte/perse del 2017 è pari a 6 a 1: l’unica sconfitta all’ultimo atto di un torneo Federer la ha rimediata alla Rogers Cup di Montréal, dove lo scorso agosto ha perso in due set contro Alexander Zverev.
Basta vedere i titoli che ha vinto per capire che quella del 2017 è certamente la stagione migliore dello svizzero dal 2010 (quando aveva vinto un Australian Open – in finale contro Murray – e un titolo alle Atp Finals, contro Nadal) o addirittura dal 2009, quando aveva vinto Roland Garros – contro Soderling – e Wimbledon, contro Roddick). Per quanto riguarda il numero di titoli, se l’anno scorso non ne aveva vinto nemmeno uno, anche nel 2015 ne aveva conquistati 6, ma tutti minori a parte Cincinnati.
Un fatto da tenere in considerazione è anche il fatto che Roger ha giocato pochi tornei quest’anno, appena 10, saltando tutta la stagione su terra rossa (Madrid, Roma e Roland Garros): in due ha rimediato brutte sconfitte all’esordio (contro il russo Donksoy al secondo turno dell’Atp 500 di Dubai e contro Haas al primo turno dell’Atp 250 di Stoccarda), mentre agli Us Open ha ben figurato, perdendo ai quarti di finale solo da un eccezionale Del Potro, e a Montréal, dove, come già detto, ha perso da Zverev. Il suo bilancio stagionale è di 40 vittorie e 4 sconfitte.
Molto più continuo Rafa Nadal, che non ha saltato alcun grande appuntamento della stagione. Il maiorchino ha un bilancio annuale di 61 match vinti e 10 persi, con 16 tornei giocati, di cui sei vinti (a Monte Carlo, Barcellona, Madrid, Roland Garros, Us Open e Pechino):
Più quattro finali perse:
Nadal ha così vinto due Slam (Parigi e New York), due Master 1000 (Monte Carlo e Madrid) e due Atp 500, a Pechino e Barcellona. Il maiorchino ha confermato il dominio sulla cara terra rossa, dove ha vinto tutto a parte Roma, ma ha avuto il merito di tornare competitivo ai massimi livelli anche sul cemento, dove prima di Flushing Meadows non vinceva da tre anni e mezzo, cioè dal Qatar ExxonMobil Open di Doha, dove il 4 gennaio 2014 vinse in tre set contro Gael Monfils.
A oggi, come vediamo, il numero e la qualità dei trofei vinti da Nadal e Federer è quasi identica. Nadal ha semplicemente giocato in sei tornei in più e quindi ha accumulato più punti che gli hanno permesso di tornare n. 1 del mondo, mentre Federer si è dovuto ‘accontentare’ della seconda posizione. Per questo motivo, e per il fatto non trascurabile che Nadal ha fatto finale in tre Slam su quattro, la stagione del maiorchino è da considerarsi leggermente migliore.
Con queste premesse, ora non resta che aspettare la fine della stagione. Se Nadal avesse vinto la finale di Shanghai, avrebbe avuto la matematica certezza di terminare l’anno da n. 1 del mondo. Con la vittoria di Roger, lo svizzero tiene aperte ancora delle possibilità di poter strappargli la vetta in extremis. Tutto dipenderà dai loro risultati nell’immediato futuro. Diamo un’occhiata alla Race Atp attuale (che tiene conto della finale di oggi):
Ho scelto di mettere lo screen della top-five, per capire quanto sia siderale la distanza fra Rafa e Roger e il n. 3 del mondo Zverev, che ha poco più della metà dei punti dell’elvetico. Come si può capire, è molto difficile che Federer possa superare lo spagnolo entro fine anno, perché il divario è di quasi 2mila punti (esattamente 1.960). Consideriamo il fatto che è vero che Federer non ha nessun punto da difendere (l’ultimo suo match del 2016 era stata la semifinale persa contro Milos Raonic a Wimbledon), ma la stessa cosa vale per Nadal, che l’anno scorso aveva chiuso la stagione proprio a Shanghai, dove era stato eliminato all’esordio da Troicki. Per far sì che ciò avvenga Federer dovrebbe vincere tutto e Nadal dovrebbe fare molto male, cosa alquanto improbabile visto il suo stato di forma, anche se il cemento indoor è la superficie dove si trova peggio in assoluto.
Con questo si aggiunge il fatto che Roger e Rafa hanno dichiarato di non poter dire certa la propria presenza nei prossimi due appuntamenti prima delle Atp Finals, cioè l’Atp 500 di Basilea (in programma a fine ottobre) e il Master 1000 di Parigi-Bercy, che finisce il 5 novembre, cioè una settimana prima delle Finals, al via il 12. Federer giocherà sicuramente nel torneo di casa, che garantisce 500 punti al vincitore, ma è in forse sull’appuntamento parigino; al contrario, Nadal ha affermato di non sapere ancora se giocherà a Basilea, mentre con tutta probabilità sarà a Parigi. Chiudono così l’anno le Atp Finals di Londra, che garantiscono al vincitore un massimo di 1500 punti, se vince tutte le partite. In palio ci sono dunque in totale 3mila punti e quindi, anche se non sarà una passeggiata, Federer ha ancora molte chance di superare il rivale.
Come già detto, solo dopo le Atp Finals potremo decidere chi, fra Nadal e Federer, meriterà lo scettro di ‘tennista dell’anno’. Se Nadal vincesse il Masters di fine anno (uno dei pochissimi grandi trofei che non ha mai vinto) si garantirebbe la prima posizione mondiale e sarebbe lui di diritto il migliore. Con Roger vincitore a Londra e Nadal n. 1, la bilancia terminerebbe con un pareggio, forse leggermente più dalla parte dello svizzero. Detto questo, tralasciando i numeri, fare troppi confronti lascia il tempo che trova. Rafa Nadal e Roger Federer verranno ricordati, insieme a pochissimi altri, come i più grandi campioni della storia del tennis: poter vedere ancora oggi, nel 2017, le loro infinite gesta, è un meraviglioso regalo che mai più ci saremmo aspettati di ricevere.