Nello scorso week-end dopo la sconfitta in Russia l’Italia di Fed Cup capitanata da Tathiana Garbin è retrocessa in serie C, cosa che non accadeva dal 1997.
La caduta delle nostre nell’oblio del tennis non ha di certo sorpreso. Lo scorso anno si era riusciti a reggere botta grazie all’impresa con la Spagna nella sfida di Chieti ma eravamo tutti coscienti che fosse solo un rantolo di sopravvivenza. Il livello del nostro tennis femminile è effettivamente di serie C e lo scenario che si prospetta per i prossimi anni non pare migliore.
UN MOVIMENTO IN CRISI Il movimento rosa sta attraversando un periodo anche peggiore di quello che imputavamo al tennis maschile nei tempi in cui si gravitava nella B della Davis. Eppure quando le ragazze vincevano Fed Cup a ripetizione (quattro dal 2006 al 2013), si è discusso spesso sul valore del trofeo, visto come un contentino per dire che tutto andava bene e che il movimento godeva di ottima salute. Oggi nessuno si sta certamente strappando i capelli per la retrocessione in C in sè per sè ma per il fatto che la debacle delle ragazze è specchio fedele dell’attuale momento del nostrano tennis in gonnella che conta una sola giocatrice tra le prime cento (Camila Giorgi) con le altre ben distanti e con una Sara Errani lontana parente di quella che fu n.5 del mondo.
LA FED CUP, UNA PIETRA MILIARE Al contrario le tanto bisfrattate vittorie dei tempi andati, non solo oggi sarebbero ben accette ma è proprio da quella prima Fed Cup a Charleroi che l’Italia del tennis rosa costruì il suo periodo d’oro. Da quella squadra, quattro volte vincitrice della competizione, sono uscite quattro top ten, due titoli Slam, un derby in finale agli Us Open ed un doppio vincitore del Carrer Grand Slam. Si ricordano le polemiche per le finali vinte senza le Williams e contro una Russia decimata, senza pensare che quasi sempre il valore delle nostre si era visto nelle fasi eliminatorie, contro la Francia della Mauresmo, la Russia della Kuznetsova, la Repubblica Ceca della Kvitova.
LA SPERANZA DI NUOVI SUCCESSI A più di dieci anni da quella prima Fed Cup il movimento femminile non ha più nulla da dirci ma i cicli nello sport sono una ruota che gira e confidiamo di ritornare il prima possibile nel gotha del tennis.
Magari partendo da una vittoria in Fed Cup che forse è vero, non vale molto, ma pare dare frutti importanti.