Roger Federer: “Sinner? Una bella persona e un giocatore molto promettente”

Parla Roger Federer, arrivato agli Internazionali BNL d'Italia, in attesa del suo esordio previsto domani contro il vincitore fra Joao Sousa e Frances Tiafoe.

Roger Federer arriva in conferenza stampa un’ora dopo una sessione di allenamento con Andreas Seppi, un giorno dopo una training session con Jannik Sinner, l’eroe del momento al Foro Italico. Lo svizzero, atteso domani contro sul vincitore tra Joao Sousa e Frances Tiafoe, sembra carico e riposato.

“È vero, ho giocato con due grandi giocatori italiani di due generazioni differenti – ha detto Federer -, penso che Sinner sia un ottimo tennista. Mi ero allenato con lui per la prima volta lo scorso febbraio a Monaco dopo il Laureus Award. Lo avevo notato anche quando era molto giovane: ha fatto molti miglioramenti da allora e ovviamente è diventato molto più forte. Anche dal lato umano, sembra un bravo ragazzo. In termini tecnici, ha un gioco molto efficace dal fondo. Penso che dovremo aspettarci grandi cose da lui. Andreas lo conosciamo tutti, da tempo, sappiamo cosa aspettarci da lui: è sempre un giocatore durissimo. Entrambi arrivano dalla stessa zona, entrambi sono molto gentili e seri. Penso che Riccardo [Piatti] abbia formato Sinner anche come persona, non solo come tennista”.

Federer, rispondendo a un’altra domanda, ha poi parlato dell’importanza di partire bene in un match: “Si cerca sempre di iniziare un match nel modo giusto, ma non è sempre possibile farlo: a volte il tuo avversario è più forte, parte meglio. Penso che ognuno sappia quanto è importante iniziare un match nel modo giusto. Per farlo non servono allenamenti, certo, un buon riscaldamento, la capacità di mantenere la concentrazione e di mantenere i nervi saldi aiuta. Quando ero un junior il mio coach me lo diceva sempre: inizia nel modo giusto. Io ci provavo sempre”.

La decisione di raddoppiare i biglietti nella giornata della sessione diurna di mercoledì, decisa da Binaghi dopo la conferma della partecipazione di Roger Federer agli Internazionali BNL d’Italia, non è passata inosservata in sala stampa: “So che molti fan non sono stati felici di questo. Certo, immagino che non faccia piacere, l’hanno fatta passare come un premio a coloro che avevano preso i biglietti prima: suona un po’ strano, ma è okay. In ogni caso sono molto felice di essere qui, amo questa città. Da junior credo che l’Italia sia il Paese dove ho giocato più da junior, era il Paese più vicino alla Svizzera dove poter giocare diversi campi sulla terra rossa”.

Sulla diversità di condizioni rispetto a Madrid, quest’ultime più adatte al suo gioco ha detto: “Madrid è un posto difficile dove giocare. Le palline rimbalzano molto alte e ci sono le ombre. Preferisco giocare in posti al livello del mare. Anche in Svizzera ci sono posti che non mi piacciono, il meteo lì non è così bello. Ieri quando sono partito c’erano 5 gradi quando mi sono alzato. Non era il posto ideale dove allenarmi come credevo. In più ero volevo giocare. Se preferisco allenarmi o giocare partite? Mi sono allenato per 5 settimane dopo Miami. Penso di aver giocato bene a Madrid, così mi sono detto di venire a Roma, una città che amo moltissimo. Sarà eccitante, sicuramente più del fatto di allenarmi in Svizzera (ride, ndr). Credo che andrà bene.

Sul suo ritorno sulla terra rossa ha detto: “Mi hanno domandato molte volte questa cosa la settimana scorsa. Credo di riuscire a recuperare velocemente, specialmente ora che ho già giocato a Madrid. Penso che ciò derivi anche dal fatto che sono cresciuto su questa superficie. Scivolare sulla terra è qualcosa che amo molto fare. Il problema è che non devo abituarmi troppo a scivolare anziché muovermi, altrimenti ne risentirei sul cemento, dove si scivola solo quando realmente necessario. Penso a questa settimana, poi la prossima a Parigi: credo dia interessante vedere come giocherò. A Madrid le condizioni erano molto veloci, dunque potevo giocare con il serve&volley, scendere a rete… Qui probabilmente sarà più facile fare palle corte ad esempio, cosa che nei campi più veloci non è così semplice”. Circa le dichiarazioni di Thiem, che ha sostenuto come ora più che in passato, Nadal soffra il rovescio a una mano ha detto: “Si, è vero. Penso che Tsitsipas è stato impressionante contro Rafa la scorsa settimana. Ho visto la parte finale del match. Poi c’è anche Thiem in questo ragionamento, a Barcellona ha giocato bene. Stessa cosa vale per Wawrinka nel recente passato. Vedremo cosa succederà nel resto della stagione”.

Sulla varietà di vincitori di tornei in questa parte di stagione ha detto: “Credo che ciò faccia parte della normale evoluzione delle cose. Penso che non sia sempre possibile per tutti vincere tutto. Le cose sembrano essersi comunque stabilizzate: Thiem ha vinto a Barcellona e Indian Wells, Djokovic la scorsa settimana e in Australia, io a Dubai e a Miami. Ci sono diversi campioni “multipli” ora. Ci sono anche giovani ragazzi che sono migliorati dall’anno scorso. Basti pensare alla scalata di Tsitsipas oppure di Medvedev, Khachanov, Auger Aliassime, Shapovalov. Si preannuncia una stagione molto eccitante, anche più complicata per i migliori l’anno prossimo. Penso che sarà una bella stagione. Sarà interessante vedere chi parteciperà alle Finals, soprattutto se così tanti ragazzi vinceranno grandi titoli, come Fognini a Montecarlo. Specialmente per gli specialisti della terra ora c’è una grande posta in palio qui a Roma e a Parigi. Dopo qualcosa anche dopo Wimbledon. Comunque si, penso che sia una cosa positiva. Ad essere onesto sono contento che le cose vadano in questa direzione”.

Michele Alinovi e Simone Marasi

 
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