Novak Djokovic, numero uno del tennis mondiale, in questo momento ha tutti i riflettori puntati su di sé. La causa di tutto questo non è uno slam vinto o l’ennesimo trofeo alzato al cielo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’Adria Tour.
Nella scorse settimane il tennista serbo si è fatto ambasciatore di un torneo benefico nella sua terra d’origine, torneo d’esibizione al quale hanno preso parte, tra gli altri, giocatori del circuito come Dimitrov, Zverev e Coric.
Ciò che più ha fatto discutere sono state le circostanze che hanno accompagnato l’evento, iniziato pochi giorni dopo la fine dell’emergenza coronavirus. C’è chi pensa che Nole abbia agito troppo prematuramente, non considerando tutti i rischi del caso e chi, invece, ritene che la situazione gli sia semplicemente sfuggita di mano, nonostante le buone intenzioni.
Morale della favola: alla fine dei giochi, sono risultati positivi al coronavirus Nole e la moglie, Dimitrov, Coric e tanti altri che proprio in quei giorni hanno preso parte all’evento. Sulle vicende che si sono susseguite, si è espresso anche l’ex tennista indiano Vijay Amritraj.
“Col senno di poi, Djokovic avrebbe potuto prendere molte più precauzioni alla vigilia dell’evento. Nessuno si sarebbe aspettato che tutto ciò avrebbe portato più di mille persone a radunarsi nello stesso palazzetto. Nonostante alcune decisioni prese dal governo locale, ritengo sia fondamentale seguire il proprio buon senso”.
Se sei un campione, uno che ha scritto e sta continuando a scrivere la storia del proprio sport, le tue azioni e i tuoi pensieri non possono che riecheggiare fortissime tra gli appassionati e gli addetti ai lavori.
“Se sei Djokovic, Federer o Nadal, qualunque cosa tu dica o faccia, avrà una grandissima risonanza in tutto l’ambiente sportivo”.
Mi sento di prendere una posizione: Nole ha agito con leggerezza, tutto qui, a fronte dell’iniziativa assolutamente lodevole.