Stan Wawrinka è indubbiamente uno dei tennisti più apprezzati dell’intero circuito Atp, sia per la sua sportività che per il suo splendido rovescio, nonchè uno dei più vittoriosi in un’era dominata dai Big three oppure Fab four. Il 34enne di Losanna è stato capace di conquistare ben tre prove dello slam e di spingersi fino alla posizione numero tre del ranking. Inoltre, sotto i suoi colpi sono crollati praticamente tutti i big ad eccezione di Federer, suo connazionale, contro il quale non è mai riuscito ad esprimere il suo miglior tennis. Negli ultimi anni, però, Stan the man, così soprannominato, è stato protagonista di un vistoso calo, dovuto anche ad un paio di infortuni che ne hanno rallentato l’ascesa.
Nella stagione appena volta al termine, finalmente gli appassionati di questo sport hanno potuto ammirare una versione discreta dell’elvetico, che è tornato in Top 20, ma ha chiuso l’anno senza trofei in bacheca, perdendo entrambe le finali disputate a Rotterdam e Anversa. Ciononostante, i quarti di finale raggiunti sia al Roland Garros che agli Us Open hanno dato l’ennesima dimostrazione di come Wawrinka possa giocarsela con i migliori del mondo, consacrandolo di fatto tra i top player del circuito. Il suo futuro è un’incognita, anche in virtù dell’età che avanza, ma è stato proprio Stan a spiegare quali sono i suoi obiettivi per il prosieguo della sua carriera e in particolare del 2020.
“Il mio obiettivo per il 2020 è solo ed esclusivamente quello di tornare in Top 10. So cosa serve per occupare quelle posizioni. Se il fisico mi darà una mano, sono convinto di avere il tennis per competere con i migliori al mondo e provare a tornare in alto. Vedremo cosa mi riserverà la stagione”
2020, STAN THE MAN – IL RITORNO
Più determinato che mai Stan Wawrinka, che a quanto pare non ha dubbi. Deve, può e vuole tornare dove in passato ha dimostrato di poter stare. Indubbiamente quest’anno avrà una marcia in più, vale a dire l’ottima classifica. Nella scorsa stagione, infatti, Wawrinka ha esordito come numero 66 del mondo e, soprattutto nei tornei all’inizio, ha incontrato diversi big già ai primi turni. Al contrario, beneficiando di una buona testa di serie, il percorso si presenterà sulla carta più facile e lo svizzero potrà gestire al meglio le energie per arrivare pronto alle fasi finali degli eventi. Anche a livello psicologico lo svizzero non dovrebbe avere problemi, anzi. Se nel corso della sua carriera ha ottenuto risultati degni di nota è soprattutto grazie alla tattica ed alla tenuta mentale, non a caso la sua celebre esultanza lo vede solitamente portare l’indice alla tempia.
Competitivo su tutte le superfici, ad eccezione forse dell’erba dove non si trova molto a suo agio, l’unica incognita del 2020 può essere rappresentata dalla condizione fisica. Per il resto dipende tutto da lui e da come sceglierà di approcciare i tornei. Sotto la vigile guida di Magnus Norman e Daniel Vallverdu il 2020 può significare l’anno della svolta, del ritorno ad alti livelli per il nativo di Losanna. Sopratutto rischia di essere uno degli ultimi dove vedremo Wawrinka ad alti livelli – anche se ammirando il suo connazionale non è detto, magari in Svizzera esiste una pozione magica – perciò starà a lui non sprecare l’occasione e dare il tutto per tutto così da farcela. Noi tutti ci auguriamo che il mito di Stan Wawrinka duri più a lungo possibile. Per rifarci gli occhi con il suo splendido rovescio. E per non privare il circuito Atp di una brava persona come lo svizzero.