E’ il 2011 e Stefano Travaglia, giovane promessa del tennis italiano, sta rientrando a casa dopo il torneo di Fano ma accade qualcosa di inaspettato: il tennista di Ascoli scivola sulle scale di casa e va ad urtare contro una finestra, un vetro si imbatte sul suo braccio sinistro e vince. Lacerazione dal polso al gomito, durante l’operazione i medici notano anche il taglio netto dei nervi che pregiudicano a Stefano la sensibilità nelle prime 3 dita della mano. “Un anno per poter riprendere la normale funzione del braccio e dei campi da tennis per ora non si parla”.
Il rientro – Silenzio per quasi 6 mesi e poi la lieta novella, Stefano fa un recupero record e dopo 8 mesi è di nuovo in campo. Incredibile. Inizia a giocare i Futures argentini (nel 2010 si era trasferito in Argentina) dove non ha pressioni e può recuperare la sua attitudine agonistica.
Questa volta il destino non volta le spalle a Stefano ma gli da una mano. Ha perso molto terreno in classifica era 309° e dopo 2 anni si trova al 702°.
2013 e 2014 sono anni di lavoro e sacrifici, dopo molti tornei giocati e Futures vinti arriva a giocarsi un primo turno i Master 1000 a Roma contro Simone Bolelli, perde in 3 set ma è una soddisfazione grandissima. Ad agosto del 2014 è tra i primi 200 del mondo e vola a New York per le qualificazioni degli US Open, non entra nel main-draw ma i suoi obiettivi sono raggiunti.
2015 – Nel 2015 un altro brutto infortunio, frattura dello scafoide della mano sinistra, ma per Stefano è una barzelletta si priprende in meno di due mesi e continua il suo percorso di cresita.
Che dire, a questo punto la carriera di Travaglia sembra proiettata in avanti, talento, dedizione e tanti attributi.
Un nuovo infortunio – Il 2016 deve essere l’anno della conferma e della definitiva consacrazione per il tennista classe 91′, ma succede l’impensabile. Un altro infortunio, se possibile peggiore di quello del 2011 il referto medico parla chiaro: frattura da stress alla schiena, sette mesi di stop di cui 3 completamente immobile a letto. Chiunque avrebbe detto: “basta, non ne vale la pena” ma Stefano sta a casa, ascolta musica, piange e pensa…pensa al suo ritorno in campo che avviene a luglio a ridosso della 600° posizione del ranking…ci risiamo. Però sa come funziona, rifare da capo, vincere, convincere.
La svolta – Nel 2017 vince il Challenger di Ostrava e accumola risultati utili che lo fanno arrivare ad un best ranking di 155 del mondo. Ma il giorno della sua vita è il 30 di Giugno 2017 quando per la prima volta viene sorteggiato nel tabellone principale di uno slam, Wimbledon. Passa le qualificazioni e ora se la giocherà con i migliori del mondo senza troppa pressione e con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di splendido nella sua “breve carriera” che pare sia solo all’inizio.
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Bravo Stefano spero che dopo tanti sacrifici tu venga premiato
Veramente sei un leone in bocca al lupo per Wimbledon
Cavolo, non lo conoscevo ma la sua storia è davvero incredibile :forza Stefano, ti meriti le cose migliori.
Avanti tutta Stefano