Il tie con l’Argentina vinto per 2-1 dagli azzurri di Capitan Volandri semina qualche dubbio che sinceramente non credevamo di avere.
In effetti la formazione diramata alla vigilia delle Final Eight, a mio avviso assolutamente la migliore possibile, ci restituiva l’idea di una squadra molto profonda e competitiva.
Un doppio tra i migliori al mondo, Bolelli e Vavassori, una coppia di singolaristi eccellenti, Musetti e Berrettini e la stella delle stelle, naturalmente Jannik Sinner.
Invece, alla luce di quanto avvenuto ieri, in realtà siamo molto meno profondi di quanto credessi.
Lorenzo Musetti ha steccato al suo esordio, dimostrando che i grandi progressi mostrati in stagione a livello soprattutto mentale, non sono ancora pienamente stabili.
Ha perso in due set con Francisco Cerundolo senza mai entrare veramente in partita, fornendo una prova molto al di sotto delle aspettative.
Forse la maglia azzurra e il clima Davis lo hanno destabilizzato fin troppo, però una performance di questo genere non era lecito aspettarsela dopo il suo grandissimo 2024.
Sull’1-1 grazie a Sinner che ha lasciato le briciole a Sebastian Baez, il doppio è diventato ovviamente decisivo.
E dopo le scelte di Capitan Volandri, il suo orientamento tattico è ormai chiaro: Simone Bolelli ed Andrea Vavassori sono a Malaga in qualità di sparring partner di lusso per la coppia che scenderà in campo nei doppi decisivi, ovvero Jannik Sinner e Matteo Berrettini.
La prestazione fornita da Matteo è stata veramente eccezionale, e come ha riconosciuto lui stesso a fine match, giocare a fianco del più forte del mondo regala un carica extra per dare il massimo.
La scelta tecnica di Filo si è rivelata corretta e vincente, però il rovescio della medaglia è di duplice valenza: da un lato, Simone ed Andrea non hanno la fiducia del CT in caso di doppio decisivo, dall’altro si sottopone Jannik ad un tour de force non da poco, dovendo sobbarcarsi anche l’onore e l’onere del doppio.
Speriamo che Jan ne abbia fino alla finale, dopo una stagione massacrante come quella che ha vissuto quest’anno. L’anno scorso andò benissimo, ci auguriamo che vada bene anche questa volta.
Ora in semifinale affronteremo l’Australia di de Mianur e Kokkinakis, ed alla luce di quanto visto finora, credo che la formazione sia già bella che pronta. Jannik Sinner ovviamente titolare inamovibile e a suo fianco Matteo Berrettini, che ha dimostrato di essere particolarmente in palla qui a Malaga.
Ed ovviamente, ancora loro due in un eventuale doppio decisivo. La nostra profondità di squadra è molto meno profonda di quanto si credesse e si riduce sostanzialmente a due giocatori, Jannik e Matteo.
Potrebbe bastare, come è basto’ l’anno scorso, lo speriamo di cuore. Per ora limitiamoci a fidarci delle scelte di Volandri e a tifare con tutte le nostre energie i nostri splendidi ragazzi.