Thiem vince gli Us Open in una finale assurda

Psicodramma degno di un match femminile e livello per larghi tratti insufficiente per una finale slam.

Una partita senza senso, di quelle che raramente si vedono a questi livelli. Una finale giocata male da entrambi dove alla fine un paio di palle hanno fatto la differenza, una differenza sottilissima.La realtà è che probabilmente nessuno dei due meritava di vincere.

Cerchiamo di fare un po’ d’ordine : Zverev parte molto meglio nel match e si aggiudica i primi due parziali per 6-2 e 6-4 . Serve bene (66% di prime), è aggressivo da fondo e viene spesso a rete. Thiem sembra paralizzato dalla tensione : falloso, passivo e in totale confusione. Il tedesco opera un break subito ad inizio terzo set portandosi sul 2-1. Qui il match cambia, forse l’austriaco comincia a sciogliersi e di certo a Zverev si inceppa il servizio e di conseguenza il suo gioco. Controbreak immediato e altro break sul 5-4 per Thiem grazie a tre gratuiti abbastanza gravi del tedesco.

Nel quarto set finalmente si vede un buon Thiem che non regala nulla e finalmente spinge di più. Commetterà appena due errori in tutto il set. Va detto che il crollo di rendimento di Zverev è piuttosto netto a partire dal servizio che non fa più male (la percentuale scende al 52% di prime). In particolare poi la risposta è totalmente assente , pensate che nel quarto parziale Thiem perderà appena due punti al servizio nonostante il 45% di prime in campo.  6-4 Thiem e si va al quinto. Fino a questo momento la partita è stata abbastanza brutta , con sali e scendi abbastanza inspiegabili, ma non è ancora nulla rispetto a quello che accadrà dopo.

Il quinto set è il manifesto del braccino nel tennis, di quando la pressione e la tensione ti attanaglia e non ti permette di giocare il tuo tennis. In ordine : Zverev perde subito il servizio , Thiem gli regala il controbreak con una serie di errori e un sanguinoso doppio fallo sul 30 – 40. I giocatori tengono il servizio poi fino al 4-3 servizio Thiem e qui Zverev con molto coraggio ottiene dei bei punti andando a rete. Break Zverev che servirà per il torneo sul 5-3. In quel game la tensione è a mille e il tedesco regala due dritti e una vole sul 30-40. Controbreak e sucessivo 5-5. Zverev non si sa perchè , se per stanchezza o tensione, non tira più la prima e la rimette in gioco. Subirà il break sparando fuori un dritto sulla palla break. Thiem sembra accusare un fastidio fisico alla coscia e chiama il fisio prima di servire per il match. Subirà ovviamente il controbreak e sembra sempre più in difficoltà. La fine migliore è il tiebreak del quinto, il livello è sceso drasticamente e ormai non è più tennis, ma un vero e proprio psicodramma. I due si trascinano entrambi, Zverev parte meglio andando sul 2-0, ma poi commetterà due terribili doppi falli. Un bello scambio vinto porta Thiem 6-4 e due match point. Sembra finita quando al termine di uno scambio lungo Thiem ha un dritto da tre quarti per chiudere il match, ma la palla è in rete. C’è ancora un match point e viene puntualmente sciupato con un dritto tirato fuori. Sul 6 pari Zverev viene a rete e subisce il passante di Thiem al terzo tentativo. Sul 7-6 arriva finalmente il match point conclusivo con Zverev che tira fuori il rovescio. Finisce una partita assurda, il trionfo del ciapanò, ma quello che conta è il primo slam in carriera per Dominic Thiem, probabilmente da una sconfitta così non si sarebbe più ripreso.

Contentissimo ovviamente l’austriaco in conferenza stampa : “ho raggiunto l’obiettivo della mia vita, un sogno che avevo da molti anni. Da quando ho iniziato a giocare a tennis. Ma allora era così lontano.Ho lavorato molto. Ho dedicato praticamente tutta la mia vita o a questo, per vincere una delle quattro prove major. Adesso l’ho fatto. Questo è un grande risultato.”

Un Thiem che ha spiegato di come all’inizio era molto teso e che il pensiero di eguagliare Lendl e Murray in negativo (gli unici ad avere perso le prime quattro finali slam in era open) era presente nella testa : “Aver già perso tre finali, onestamente,  non mi ha aiutato affatto perché all’inizio ero molto teso. Voglio dire, volevo così tanto questo titolo, e ovviamente c’era  nella mia testa che se perdo questo sono 0-4 nelle finali. Tutti questi pensieri non sono di aiuto per giocare il tuo miglior tennis, per giocare libero.
Questo è esattamente quello che è successo all’inizio. Per fortuna poi le cose sono cambiate nel terzo set. Alla fine è stata partita aperta aperta, 50/50. Penso che l’esperienza non abbia significato molto oggi.”

Parole molto oneste e condivisibili, qualcuno poteva pensare che Thiem avesse qualche fastidio fisico nei primi due set , ma la realtà era che la tensione lo stava divorando.

Dall’altra parte uno Zverev sconsolato ,scoppiato in lacrime alla premiazione, ha provato ad analizzare il match : “Ovviamente essere due set a zero e break sopra in una finale del Grande Slam e poi perdere non è facile. La partita è cambiata quando mi ha fatto il break credo per la prima volta nel terzo set. Penso che abbia iniziato a giocare molto meglio e io ho iniziato a giocare molto peggio. È allora che la partita è cambiata Ma ho avuto ancora molte possibilità dopo.”

Aggiungendo :Ero molto vicino a diventare un campione del Grande Slam. Ero a pochi punti. Quello che più mi infastidisce non è il terzo set, ma è il quinto set. Ho avuto molte occasioni nel quinto set e non le ho usate. Comunque sia ho 23 anni. Non credo sarà la mia ultima possibilità. Credo che ad un certo punto sarò un campione del Grande Slam”

Il tedesco ha anche spiegato il motivo per cui non spingeva più il servizio alla fine : “ Il mio quadricipite sinistro aveva i crampi nel tiebreak, non potevo più spingere. In realtà non potevo più colpire la prima di servizio. Quindi, sì, quella era la ragione.”

Insomma finisce uno slam a suo modo storico e con mille colpi di scena e abbiamo il primo campione slam nato negli anni 90. Alla fine è giusto sia Dominic Thiem che in questi ultimi 2-3 anni ha dimostrato di essere probabilmente il “primus inter pares” dopo le tre sconfitte nelle finali slam e la sconfitta nella finale al master. Difficile parlare di ricambio generazionale che certamente è in atto, ma i Fab 3 sembrano essere ancora di un’altra pasta. Ricordiamoci che nessuno dei tre ha perso sul campo.

Ora in questa bizzarra annata arriva una breve stagione sulla terra che culminerà con il Roland Garros, probabilmente mi sbaglierò, ma credo torneremo al solito copione degli ultimi 10-15 anni.

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