I temi connessi alla salvaguardia dell’ambiente sono di estrema attualità in questo periodo storico. Ogni giorno sentiamo parlare di dissesto idrogeologico, di effetto serra, di deforestazione etc. Sono argomenti di cui si discute da almeno 50 anni ma che, solo ora, grazie alla pressione esercitata da una rinnovata coscienza collettiva, costantemente informata “live” e “on demand” su ciò che accade nel mondo stanno, si stanno affrontando anche al di fuori degli ambiti accademici.
Le aziende sono costrette a rendere sostenibile la propria produzione. Sta finendo l’era dell’accumulazione, spesso inutile e fine a se stessa. Si stanno dunque facendo largo nuove economie, figlie della consapevolezza che l’esigenza di vivere in armonia con l’ambiente che ci circonda sia una necessità non più procrastinabile.
Le aziende se non vogliono perdere quote di mercato devono avere un’impronta cosiddetta eco-friendly. L’obiettivo è non soltanto più quello di ridurre le emissioni inquinanti ma di portare in pareggio il bilancio tra le risorse che si consumano e quelle che il pianeta è in grado di rigenerare nello stesso anno.
Un bilancio che per tutte le specie appartenenti al mondo animale è a saldo zero, ma che per gli esserei umani porta sempre un saldo negativo. Il concetto di “Earth overshoot day“, ossia, la data in cui la domanda di risorse naturali dell’umanità supera la quantità di quelle disponibili è sempre in anticipo. Se quaranta anni fa questo giorno era fissato al 20 novembre, oggi, è anticipato al primo di agosto. Si ricorda che fino agli anni sessanta il bilancio era in pareggio!