Vi siete mai chiesti che fine abbiano fatto le stelle del tennis degli anni 90/2000?
A volte, frugando nella mia mente, mi ritrovo a pensare al tennis dei primi anni ’90. Quello che, mio malgrado, non ho avuto la possibilità di vivere in piena coscienza ma del quale sono riuscita a “catturare” una flebile scia prima che il violento passaggio di testimone che ha avuto come protagonisti Federer, Nadal e le sorelle Williams prendesse d’assalto la new age. Ricordo le figure di Agassi e Sampras, ed i loro ultimi anni in giro per il mondo ad inseguire una pallina gialla, ma non mi appartengono. Per lo più risiedono nel mio inconscio sotto forma di immagini confuse e sfocate. Malgrado ciò, seppur non abbia avuto la possibilità di osservarne i movimenti, studiarne pose, colpi, espressioni facciali, così come ho fatto durante la mia adolescenza analizzando al microscopio i Fab Four, i nostalgici racconti di mio padre sulle incredibili gesta degli “astri vintage” hanno sempre esercitato un enorme fascino sulla mia persona. E, ad oggi, io, prodotto di una generazione in bilico fra le intoccabili leggende della vecchia guardia e gli insaziabili cannibali moderni, penso: “che fine ha fatto la mia infanzia?”.
“Cosa c’è nel presente dei campioni del passato?”
[tps_title]Andre Agassi[/tps_title]
Otto tornei dello Slam (quattro Australian Open, il primo nel 1995), un oro olimpico ed un ritiro dopo, Andre Agassi afferma di aver smesso di odiare il tennis. L’autore di quella ch è stata definita “la miglior autobiografia sportiva di tutti i tempi” (Open), adesso ha 44 anni e vive in Nevada con sua moglie, l’ex tennista Steffi Graf ed i loro due figli, Jaden e Jaz Elle. Occasionalmente si presta per qualche match d’esibizione.