Alle 15.30 inizia il primo incontro di singolare delle World Tour Finals 2018, targate O2 Arena di Londra. Ad aprire le danze il gruppo intitolato al campione australiano Lleyton Hewitt.
Kevin Anderson batte Dominic Thiem 63 76 (12)
IL MATCH: partono abbastanza contratti i due tennisti, soprattutto Kevin Anderson che, pur molto concreto al servizio, nello scambio prolungato inizialmente non riesce a tenere il passo. Anche Dominic Thiem, comunque, non appare convincente nei primi punti della partita, falloso in risposta e in contrattacco. Nel terzo game Anderson si sblocca: oltre ad usufruire di una buona percentuale di prime palle, si mostra molto aggressivo e a rete mette a segno un paio di giocate spettacolari, resistendo in più da fondo-campo. Il break a favore del sudafricano arriva poco dopo: Thiem non è sostenuto dal servizio e commette un doppio fallo, poi non tiene la misura del campo e butta fuori un dritto non impossibile. Di converso Anderson è solido e non subisce la pressione dell’austriaco che, non riuscendo a far girare la palla, risente la spinta dell’avversario e incassa il break. Il numero 4 del mondo al servizio continua ad essere praticamente ingiocabile e Thiem, incollato in una posizione troppo arretrata, non riesce a fronteggiare né le volée né le palle corte di Kevin Anderson. Il successivo turno di battuta dell’austriaco è a dir poco un travaglio, dato che Thiem è costretto ad annullare due palle break e le cose non migliorano nemmeno in risposta con Anderson che serve ad uscire, lo caccia ripetutamente fuori dal campo, per poi infilzarlo a suon di volée dalle mille sfaccettature. Sul 5-2 Anderson il sudafricano dà spettacolo, coprendo benissimo il campo e giocando in contro-tempo e in avanzamento. Si procura così due set-point che non sfrutta a causa di altrettanti unforced; l’austriaco prende un minimo di coraggio e inizia a picchiare la palla con successo, evitando per una volta di spedirla in tribuna, ma al successivo turno di battuta Kevin è impeccabile e chiude senza perdere nemmeno un quindici. Il punteggio recita 6-3 dopo 41 minuti di gioco, con quattro aces e l’86% di punti realizzati con la prima di servizio dal finalista di Wimbledon.
Il secondo set lo apre Dominic Thiem, che si mostra più concreto e preciso sia in battuta sia in attacco, coadiuvato da due aces e un dritto missile che buca la diagonale destra di Anderson. Il sudafricano però non si spaventa e risponde con altrettanta autorevolezza, cedendo un solo punto. L’austriaco però cambia marcia, lavora di più le prime palle e inizia ad avvicinarsi alla rete, una volta realizzato che la tattica di stare ancorato ai teloni del campo, sul cemento indoor, è la via migliore per consegnarsi all’avversario. Anderson intuisce l’inversione di tendenza e rafforza quindi la prima di servizio, sebbene commetta qualche errore in più in risposta. La concentrazione resta comunque alta e non concede nulla più di due punti, ma Dominic sale di livello e nel successivo turno di battuta lancia un segnale chiaro di come la partita non sia ancora finita, vincendolo a zero. Nel game successivo Anderson regala qualcosa a Thiem, molto più scattante e intraprendente, ma una stecca impietosa di rovescio vanifica il tentativo di sorpasso accennato dal venticinquenne di Wiener Neustadt. Ma l’errore peggiore, per Thiem, arriva sul 4-3 in suo favore, momento in cui sbaglia un dritto a campo aperto, caricandolo di una potenza smisurata e del tutto inutile, che altrimenti lo avrebbe issato sul 30-15. Anderson non accusa la pressione e tiene il passo, e pur commettendo un doppio fallo reagisce mettendo l’austriaco nella condizione di dover fare lui il punto e Dominic, come da copione, regala unforced a scatola chiusa. Pur giocando meglio in questo frangente, i risultati non arrivano dato che Thiem, dopo un colpo spettacolare, commette o una doppia infrazione o un errore evitabile e sul servizio di Kevin Anderson questa prassi rappresenta una condanna senza appello. Il set si decide al tie-break che inizia con una prima vincente di Dominic Thiem. Il sudafricano serve bene ma si lascia irretire dalla regnatela dello scambio prolungato e alla fine sbaglia. L’austriaco sente l’odore del sangue ma il trentaduenne di Johannesburg gioca in modo intelligente, proponendo palle basse che fanno perdere a Thiem gli appoggi. L’austriaco, come suo solito, fa e disfa a piacimento e subisce così un mini-break sul 4 pari, sparacchiando un rovescio in corridoio. Anderson però non è cinico, serve una seconda abbordabile e si mette sulla difensiva, facendo guadagnare il campo e la rete a Thiem. Riesce comunque ad acciuffare un match-point che Dominc annulla con un buon servizio e una conseguente risposta strappata di Kevin. Il set gira e stavolta è Thiem a procurarsi un set-point, annullato però da una prima micidiale del sudafricano, che si ripete poco dopo agguantando un secondo match-point. Trovandosi sotto pressione Thiem prende coraggio e gioca profondo, dando sfodero al dritto incrociato. Sul 10-9 Anderson, altro ace di Dominic Thiem che però, un attimo dopo, viene pennellato da un dritto in corsa dell’avversario, bellissimo per esecuzione e precisione. Il terzo match point di Kevin è quello giusto, giocato sul suo servizio e messo in cascina grazie ad un ace, suo marchio di fabbrica da quando è nato.
Si conclude così ad appannaggio del numero 4 del mondo il primo match di apertura di queste ATP Finals 2018, dopo un’ora e 50 minuti di partita in cui il fresco campione del torneo di Vienna ha sfoderato tutto il repertorio a disposizione e mostrato una crescita importante sotto il profilo emotivo e la resistenza fisica da fondo-campo. Per Dominic Thiem si è trattato di una prestazione a fasi alterne a cui dopo un primo set giocato in maniera scellerata, ancorato a fondo campo senza quindi riuscire a rispondere ai servizi nemmeno troppo pesanti di Kevin Anderson, ha provato a reagire con carattere, ma senza mai riuscire a sorprendere l’avversario e quindi costringerlo a commettere errori che gli avrebbero tolto fiducia e consistenza. Per contro è stato lui a non lesinare gratuiti evitabili e a non affondare in quelle seppur poche occasioni offerte dal più maturo contendente, che a fine gara si è mostrato molto emozionato di non essere stato, per una volta, un semplice spettatore.
Appuntamento alle ore 21.00 per il secondo match di giornata tra Roger Federer e Kei Nishikori.