Ogni categoria ha le sue regine. Lo sa bene Karolina Pliskova, che da diversi anni a questa parte è la Ace Queen del circuito dall’alto dei suoi 186 cm d’altezza. Quest’anno la ceca ne ha messi a segno ben 488, dato ancor più positivo se confrontato ai soli 213 doppi falli. Una media di oltre 7 aces a match, di pochissimo superiore a Naomi Osaka, anche lei sopra ai 7 per match. Al secondo posto per numero di aces troviamo Kiki Bertens, seguita da Barty, Osaka e la sorella gemella di Karolina, Kristyna.
Ma accanto alle migliori servitrici ci sono anche quelle che più hanno faticato e sono spesso incappate nel doppio fallo. Vera regina in questo è Jelena Ostapenko, che da sempre ha problemi con la seconda di servizio. Per lei 436 doppi falli, circa 8.5 a partita. Sul podio anche Sabalenka e Bertens, seguite da Bencic e Alexandrova, con la russa che però è anche nella top10 per numero di aces. Se si parla di continuità al servizio, allora è Lesia Tsurenko la migliore, con il 70% di prime palle messe in campo. Grandi numeri anche per Stephens ed Halep, ma soprattutto colpisce il nono posto di Konta, che serve quasi il 67% di prime e a grandi velocità. Ma è Serena Williams la giocatrice a sfruttare meglio la prima di servizio, vincendo ben 3 punti su 4, seguita da Kristyna Pliskova e Ashleigh Barty. E proprio la tennista aussie è prima nel circuito quando si parla di seconda di servizio, lei che porta a casa oltre il 51% di punti quando si trova costretta alla seconda palla. Ottimi numeri anche per Konta, Garcia, Rybakina e Peterson, tutte sopra il 50%. La percentuale di punti al servizio in generale premia nuovamente Serena Williams, Barty e Pliskova, seguite da Kvitova e Osaka, senza dubbio le migliori servitrici del circuito. Dato più curioso, Kristyna Pliskova regna sovrana per numero di ace in un singolo match, con i 28 serviti contro Puig in Lussemburgo, perdendo tra l’altro al tie break del terzo, e i 24 serviti nel match vinto con la gemella Karolina a Birmingham.
Ma quando si parla di risposta, tutto cambia. Al primo posto nel 2019 per punti – e games – vinti in fase di risposta vi è Marketa Vondrousova, che nella metà stagione che è riuscita a giocare ha quasi raggiunto il 48% di punti vinti. Grandi numeri anche per Halep e Andreescu, le migliori in top 10 nel ricevere, e nella speciale classifica compaiono anche Anisimova, Azarenka e Serena, tutte sopra il 46%. Una caratteristica fondamentale in campo è il cinismo, la capacità di giocare al meglio i punti che contano, anche quando si è sotto pressione. Ad esempio quando ci si trova a fronteggiare una palla break. La britannica Johanna Konta è stata la migliore in queste situazioni, annullandone ben il 65%, seguita da Pera, Kristyna Pliskova, Julia Goerges e Karolina Pliskova. È però altrettanto importante saper sfruttare le palle break che si hanno a disposizione, e qui è stata Viktorija Golubic a convertirne il maggior numero, ben il 55%, seguita da Tsurenko, Putintseva e Barty. Compare all’ottavo posto anche Camila Giorgi, che converte il 49.8% di palle break.
Parlando invece di vittorie in generale, Ashleigh Barty conclude da regina la stagione, superando al foto finish Kiki Bertens. 56 vittorie per l’australiana, contro appena 12 sconfitte. Per Bertens invece 55 vittorie e 26 sconfitte. Meglio, in proporzione, Karolina Pliskova, che chiude a 52 vittorie e 17 sconfitte questo 2019. In top10 anche le giovani Kenin, Sabalenka e Andreescu. Restringendo però il campo al cemento soltanto, Kenin è la più vincente di questa stagione con le sue 38 vittorie, mentre la regina della terra è Kiki Bertens, con 17 affermazioni. Infine, su erba ci sono 4 giocatrici a parimerito con 9 vittorie, ovvero Riske, Pliskova, Bertens e Halep, ma quest’ultima ha subito solo 1 sconfitta e ha vinto Wimbledon, meritandosi il titolo di più vincente su erba. Karolina Pliskova è prima in classifica anche per numero di terzi set giocati, ben 32, ma non è quella che ne ha vinti di più (19). Bencic ne ha vinti 20 su 31, ma in percentuale ancora meglio Barty, con il 76% di terzi set portati a casa sui 25 giocati. Bertens la tennista più volte trascinata al tie break, vincendone esattamente la metà – 12 su 24 -, mente spicca il quasi 65% di tie break vinti di Magda Linette, ben 11 su 17, non la percentuale più alta nel circuito ma la più alta tra chi ne ha giocati almeno 15. Belinda Bencic è l’ammazzagrandi ufficiale della stagione, con 6 vittorie e 2 sconfitte contro top5, anche se ci sono Serena Williams, Vondrousova e Bouzkova che non ci hanno mai perso, avendone però affrontate di meno.
Pliskova e Barty sono le uniche due tenniste di questa stagione ad aver vinto 4 titoli, con l’australiana però che si è affermata in uno Slam, un Mandatory e le WTA Finals, molto meglio del bottino della ceca. Seguono Osaka e Andreescu, entrambe vincitrici in uno Slam, con 3 trofei, così come Sabalenka, che ha un Premier 5 e l’Élite Trophy di Zhuhai. Queste tre tenniste hanno vinto tutti e 3 i titoli sul cemento, mentre l’unica ad averne vinti due su terra è la svizzera Jill Teichmann.
Le maratone più lunghe del 2019 a parimerito sono state giocate da Andreescu e Bertens a Toronto e da Zavatska e Ferro a Guangzhou, due battaglie da 3 ore e 28 minuti. Il match con più game è stato però giocato tra Muchova e Karolina Pliskova a Wimbledon, con 46 giochi. La partita più corta è stata vinta da Kontaveit su Sevastova a Indian Wells, a causa del ritiro della seconda dopo 27 minuti. Il tie break più lungo infine appartiene a Svitolina e Karolina Pliskova, finito per 14-12 in favore dell’ucraina.
La prima testa di serie del torneo ha trionfato 7 volte e non in uno Slam – mai vinto da una top3 quest’anno-, la seconda testa di serie in 5 occasioni. In ben 18 eventi a sollevare il trofeo è stata una non testa di serie. Gli USA sono la nazione con più titoli, ben 9, seguiti dalla Repubblica Ceca, 7, e Svizzera e Giappone a 4. Cori Gauff è ovviamente la più giovane campionessa, con i suoi 15 anni e 6 mesi, seguita da Anisimova, 17 anni e 7 mesi, Yastremska, 18 anni e 8 mesi, e Andreescu, 18 anni e otto mesi anch’essa. Goerges la più anziana con i suoi 30 anni, che significa che nonostante le tante giocatrici over 30, quest’anno il circuito ha premiato le giovani. Teichmann e Hibino sono state le tenniste con il ranking più basso ad affermarsi in un torneo, quando da numero 146 la Svizzera ha vinto Praga e Hibino a Hiroshima. Abbiamo assistito a 4 “biciclette” , ovvero match vinti per 6-0 6-0, tra cui la vittoria di Halep su Kuzmova, non un’avversaria qualsiasi. Infine, per concludere con il doppio, Strycova, le sorelle Chan e Hsieh sono le 4 tennista più vincenti, con 4 titoli a testa.