[tps_title]“You cannot be serious!”: le migliori/peggiori e più divertenti sfuriate dei tennisti agli arbitri[/tps_title]
“You can’t be serious man, YOU CANNOT BE SERIOUS!!! That ball was on the line! Chalk flew up! It was clearly in! You guys are the absolute pits of the world!” Era il 1981 quando John McEnroe urlava queste parole al giudice di sedia Edward James nel corso di Wimbledon, a causa di un servizio chiamato out, e per cui il giudice di sedia non aveva dato l’overrule. Questa scenata, sui cui ci sono stati anche degli studi scientifici, è di certo una delle più celebri della storia del tennis, non perché sia stata la prima (Connors aveva fatto ben di peggio qualche anno prima, ad esempio), ma perché è avvenuta in un ambiente fino ad allora dimesso, rispettoso, aristocratico e formale come quello dei campi dell’ All England lawn tennis and croquet club, ed ha in qualche modo sdoganato il messaggio che un giocatore di tennis professionistico può permettersi di contestare le decisioni arbitrali, a volte protestando anche con veemenza. Molti altri tennisti e tenniste, da allora fino ai giorni nostri, hanno seguito “l’esempio” di SuperBrat, producendo delle sfuriate ai limiti del verosimile e certe volte dando vita a delle vere e proprie gag. Abbiamo cercato di raccogliere le migliori e più spassose in questa speciale lista corredata da contributo video per ogni singola voce; e premesso che per il solo McEnroe ci vorrebbe una sezione a parte, non ce la siamo sentita di assegnare delle posizioni; quel compito lo lasciamo a voi lettori, insieme, magari, ad incoraggiarvi a farci notare se abbiamo dimenticato qualcosa. Preparate i pop-corn, si parte!
[tps_title]VICTOR TROICKI: “THERE IS NO SPACE!!!”[/tps_title]
Siamo al Foro Italico, nel 2013. Durante un match serale fra Victor Troicki ed Ernest Gulbis, il serbo non è convinto di una chiamata out su un suo rovescio da parte del giudice di sedia Cedric Mourier, che consegna a Gulbis il game, ed allora va di persona assieme a lui a controllare il segno. A quel punto Troicki si esibisce in una sceneggiata di ben 4 minuti, insistendo sul fatto che non ci fosse spazio fra il segno lasciato dalla pallina e la linea di fondo, e accusando Mourier di sapere di aver sbagliato ma di non voler correggere la propria decisione. Poi, quando sembra che Victor si sia calmato, arriva il capolavoro: prende un cameraman e lo trascina fino al punto dove la pallina è rimbalzata, per inquadrarlo. I pochi spettatori presenti in tribuna se la ridono di gusto, così come il commentatore che dice “questa è roba sensazionale!”. Per la cronaca, Troicki perderà l’incontro e prenderà un warning per perdita di tempo.
[tps_title]ROGER FEDERER: “DON’T TELL ME WHEN TO BE QUIET!”[/tps_title]
Flushing Meadows, 2009. Finale degli U.S. Open fra Roger Federer e Juan Martin Del Potro. Siamo 1 set pari, e Federer appare nervoso. Alla fine del quarto set, sul 4-4, diventa furioso, contestando al giudice di sedia Jake Garner che il suo avversario argentino ci metta troppo tempo a decidere se chiamare l’occhio di falco o no. E perde la sua calma, dicendo, fra le altre cose: ”non dirmi di stare calmo, ok? Quando decido di parlare, parlo. Non me ne frega un cxxxo di quello che dice lui! Non insegnarmi le fxxxxe regole!”.
Federer perderà quella finale in 5 set, e poi riceverà un’ammenda di 1500 dollari per abuso verbale nei confronti dell’arbitro. Contegno, Roger, contegno…
[tps_title]ANDY RODDICK: “I THINK YOU QUIT SCHOOL BEFORE YOU WERE 10!”[/tps_title]
Andy Roddick si è reso famoso non solo per l’abilità in campo, ma anche per il suo diventare estremamente sarcastico quando si arrabbia. Australian Open 2008, match (poi perso) contro Kohlshchreiber: l’americano sente chiamare out una palla e non la colpisce, ma la palla era dentro. Il giudice di sedia Emmanuel Joseph si rifiuta di far ripetere il punto, e viene ricoperto di insulti da Roddick. Traduzione di parte della scenata: “Ero a 30 cm dalla palla! 30 – cm – dalla – palla – parlerò – molto – lentamente – così – che – tu – possa – capirmi”. Ed ancora: “sei un idiota! Bisogna mollare la scuola in seconda elementare per diventare arbitro di tennis? Sei andato a scuola almeno fino a quando avevi 8 anni? Credo che tu abbia mollato la scuola prima di compiere 10 anni”; ed infine, rivolgendosi al pubblico: “bambini, restate a scuola, o finirete per diventare giudice di sedia!”. Non c’è che dire, un sarcasmo pungente quello di Roddick.
[tps_title]JONAS BJORKMAN: “LUDEEEEEEEEEEEER!”[/tps_title]
Siamo a Wimbledon, nel 2007. Jonas Bjorkman, notoriamente un tennista molto calmo, ha un’esplosione di rabbia nel match di quarto turno perso contro Berdych. Dopo un discutibile over-rule del giudice di sedia, con Berdych che fronteggiava una palla break sul 2-3 30/40, lo svedese ha iniziato ad urlare verso l’arbitro James Keothavong “Inutile!!! Sei un fxxxxxo maniaco, ne ho piene le palle di te!” rigorosamente nella sua lingua, per essere sicuro di non prendersi il warning per abuso verbale. I tifosi svedesi inquadrati in tribuna se la ridono. Ad ogni modo, l’aver usato la propria lingua non servirà a Bjorkman ad evitare una successiva multa di 1500 dollari.
[tps_title]JOHN MCENROE: “YOU CANNOT BE SERIOUS!!!”[/tps_title]
Vedasi introduzione. Frase che fa anche da titolo al libro-biografia del tennista Americano, e divenuta di uso comune negli USA anche grazie a quell’episodio. Rigustiamocelo:
[tps_title]JEFF TARANGO: “ YOU ARE THE MOST CORRUPTED OFFICIAL IN THE GAME”[/tps_title]
L’americano Jeff Tarango verrà ricordato dagli appassionati di tennis non tanto per I suoi risultati tennistici, quanto per l’episodio e l’auto-squalifica di Wimbledon 1995. Nel match contro il tedesco Alexander Mronz, Tarango non prese bene una decisione del giudice di sedia Bruno Rebeuh, che non assegnò a Tarango un punto dopo un overrule. Il pubblico iniziò a rumoreggiare, e Tarango urlò uno “shut up!” verso uno spettatore, prendendosi un warning da Rebeuh. Ancora più infuriato, poco dopo, Tarango accusò Rebeuh di essere “il giudice di sedia più corrotto del circuito”; il penalty point conseguente fu la goccia che fece traboccare il vaso per il tennista americano, che raccolse la sua roba e lasciò il campo. Tarango rincarò la dose in conferenza stampa, sollevando un polverone, e sua moglie di allora decise di “vendicare” il marito tirando un sonoro ceffone a Rebeuh. Che dire, la classe prima di tutto…
[tps_title]JIMMY CONNORS: “VERY CLEAR MY BUTT!”[/tps_title]
Flushing Meadows, 1991. Jimmy Connors, a 39 anni suonati, sta vivendo una favola: una cavalcata impensabile che lo porterà fino alle semifinali. In quella che considera la sua seconda casa, Jimbo era solito già in gioventù fare dei veri e propri show, facendo impazzire il pubblico e caricandosi. In particolare, nel match di quarto turno contro Aaron Krickstein, giocato il giorno del 39mo compleanno di Connors, sul 7-7 nel tie break del secondo set, il giudice di sedia David Littlefield chiama fuori uno smash di Jimbo, che sembrava aver colpito la riga. Non appena se ne accorge, Connors corre furioso verso Littlefield, e gli dice: “io mi sto giocando il cxxo a 39 anni, e tu stai facendo questo? Scendi da quella sedia!”. Quando Littlefield prova timidamente a dire a Jimbo che il rimbalzo della palla fuori “era molto chiaro”, Connors gli risponde “molto chiaro il mio cxxo!” Poco più tardi Connors definirà il giudice di sedia “un aborto”. E da quel momento in poi, dopo ogni punto vinto, Connors continuerà ad intimare Littlefield di abbandonare la sua postazione. Impagabile.
[tps_title]JOHN MCENROE: “THE QUESTION, JERK!”[/tps_title]
Altra memorabile interpretazione di McEnroe. Qui siamo a Stoccolma, nella semifinale del torneo svedese del 1984. John sta giocando la semifinale contro Jarryd, quando un giudice di linea chiama out la prima di servizio di McEnroe, il quale si avvicina al giudice di sedia, Dr. Leif Ake Nilsson, lamentandosi del fatto che la palla fosse dentro: “nessun errore fino ad ora in questo match, vero?”. Nilsson ignora completamente l’americano, e chiama la seconda di servizio. Ahia…
“rispondi alla DOMANDA!!! LA DOMANDA, COGXXXE!!!”
Code violation, e punto Jarryd. Poi McEnroe perde il punto successivo e concede il break. E al cambio di campo continua il suo show, con panchina e bibite prese a racchettate, ed un altro code violation per abuso di racchetta. Se non è lui il numero uno delle sfuriate…
[tps_title]JERZY JANOWICZ: “HOW MANY TIMES?”[/tps_title]
Australian Open 2013. Il gigante polacco Jerzy Janowicz sta giocando un match contro l’indiano Devvarman. Siamo sul 9-8 Janowicz nel tie break del primo set, e durante uno scambio, un dritto del suo avversario indiano viene giudicato in campo, con la pallina che viaggiava in realtà molto lentamente. Janowicz, che stava quasi per esultare per aver vinto il tie break ed il set, non appena si accorge che invece la giudice di sedia ha giudicato la palla in campo (si gioca su un campo minore, dove l’occhio di falco non è installato) inizia ad urlare come un matto “how many times?”, ossia “quante volte?”, si inginocchia e continua la sua sceneggiata verso la giudice di linea, rea di aver già commesso molti errori di valutazione, almeno secondo il tennista polacco. Janowicz vincerà poi l’incontro in cinque set ma prenderà anche una multa perchè, proprio alla fine di quel tie break, colpirà con la sua racchetta il seggiolone dell’arbitro in segno di protesta.
[tps_title]SERENA WILLIAMS: “I WILL KILL YOU”[/tps_title]
U.S. Open 2009, semifinale femminile. Serena Williams è in svantaggio per 4/6 5/6 contro la belga Kim Clijsters, e sul 15/30 sul proprio servizio, si appresta a servire la seconda: un punto piuttosto importante. Sul secondo servizio di Serena, un’audace giudice di linea pensa bene di chiamare il foot fault, fallo di piede, che significa doppio fallo per Serena e due match point per la Clijsters. A questo punto, Serena esplode…si avvicina alla malcapitata autrice di quella chiamata, e le dice: “lo giuro su Dio, prendo questa fxxxxa palla e te le infilo in quella fxxxxa gola, mi hai sentito? Lo giuro su Dio!”. La giudice di linea, probabilmente anche terrorizzata dalla furia della Williams, riferisce all’arbitro, la quale a sua volta chiama il supervisor. Serena nega di aver pronunciato quelle parole, ma è troppo tardi (e i replay la incastrano): penalty point per Serena, e gioco-partita-incontro. Serena va a stringere la mano all’avversaria ed esce dallo stadio cercando di non peggiorare ulteriormente la sua situazione. Verrà comunque sanzionata con una multa di 10.000 $.
[tps_title]IVAN LENDL: “THAT STUPID LADY!”[/tps_title]
Dallas, 1989, semifinale delle WTC Finals tra John McEnroe ed Ivan Lendl, al meglio dei 5 set. Sul punteggio di 4-4 nel quarto set, McEnroe annulla 3 palle break importantissime sul suo servizio, recuperando da 0/40; in particolare, sul 30/40, a punto ormai concluso, Lendl si infuria col giudice di sedia poichè a suo giudizio il servizio di McEnroe era out: prima chiama la giudice di linea “quella stupida signora”, prendendosi un penalty point e regalando a John il vantaggio; poi si siede al suo angolo e si rifiuta di continuare, prendendosi il game penalty! Gioco McEnroe e 5/4 per l’americano.. McEnroe vincerà poi l’incontro al quinto set.
[tps_title]VICTOR TROICKI: “SORRY, BUT YOU’RE AN IDIOT!”[/tps_title]
“Scusa, ma sei un idiota”. No, non è il titolo del nuovo libro di Federico Moccia, ma una delle tante frasi poco carine con cui Victor Troicki ha ricoperto letteralmente di insulti il giudice di sedia Damiano Torella durante e dopo il suo match di secondo turno a Wimbledon 2016, perso contro Ramos-Vinolas. Si gioca sul campo n.17, dove non è installato l’occhio di falco. Nel game decisivo del quinto set, un servizio da destra dello spagnolo, chiamato out, viene giudicato in campo dal giudice di sedia, dando a Ramos-Vinolas l’ace ed il match point. Troicki dà di matto, inizia ad urlare come un forsennato, poi si fa consegnare la pallina appena servita dal suo avversario, e la mostra all’arbitro: “Per favore guardala! UNA VOLTA! Guardala!”. Dopo aver scagliato la pallina nella mesosfera, Victor perde il punto successivo ed il match, e dopo la stretta di mano all’avversario, continua la sua sfuriata contro l’arbitro (il quale ad un certo punto chiama la sicurezza in campo): “Sei l’arbitro peggiore del mondo! Lo sai cos’hai fatto? Lo sai cos’hai fatto? Sei orribile!” e ancora: “ Cosa stai facendo? Dimmi cosa stai facendo? Cosa stai facendo qui? Non hai visto niente oggi! Sei il peggiore! Scusa, ma sei un idiota!”. Dopodichè Troicki si dirige come una furia nell’ufficio degli arbitri per fare un reclamo ufficiale. Con questa sfuriata, Troicki entrerà di diritto nella Hall of Shame (il muro della vergogna) di Wimbledon, e verrà multato per 10.000 $. Certamente il buon Victor potrebbe avere una buona carriera da showman, quando lascerà il tennis!
[tps_title]FABIO FOGNINI: “COME FAI A DARMI IL WARNING?”[/tps_title]
Non poteva mancare in questa speciale lista il nostro Fabio Fognini, per cui, a nostro parere, ci vorrebbe una lista a parte degli episodi sia divertenti, sia di esplosioni di rabbia (che potete trovare qui). Abbiamo scelto forse l’episodio più rappresentativo, ossia quello che è successo al primo turno di Wimbledon 2013 contro Jurgen Melzer, dopo che il giudice di sedia Pascal Maria chiama out un attacco di dritto del tennista taggiasco, il quale interpreta magistralmente un “Italian drama”, che fa letteralmente scoppiare a ridere pubblico, lo stesso Pascal ed i commentatori. Pura drammaturgia made in Italy!
[tps_title]BONUS – BJORN BORG: “……………………………….”[/tps_title]
Chiudiamo con un bonus, qualcosa a cui è difficile credere se non la si vede: Bjorn Borg che per la prima, e unica volta (almeno documentata) in carriera da professionista, sbotta contro il giudice di sedia. Ma non aspettatevi urla o insulti. L’angelo assassino, arcinoto per non far trapelare nessuna emozione in campo e per avere sempre quell’espressione di ghiaccio in viso, fa una sceneggiata alla sua maniera: rimanendo immobile ed in silenzio per dei minuti davanti al seggiolone dell’arbitro! Siamo al Madison Square Garden di New York nel 1981, Borg sta giocando un delicato incontro contro John McEnroe, nell’anno che decreterà il ritiro definitivo del campione svedese, dopo la sconfitta in finale agli U.S. Open per mano dell’ americano. Ma già all’inizio di quell’anno Borg aveva dato i primi segnali di cedimento, come in questa occasione. Un passante di dritto di Borg, valutato inizialmente in campo dal giudice di linea, viene invece giudicato out dal giudice di sedia Mike Lugg, che ne corregge la decisione. Borg prima si avvicina a Lugg chiedendogli di rivedere la sua decisione, o quantomeno di consultare il giudice di linea, ma al rifiuto di Lugg, lo svedese si ferma a fissarlo, per dei minuti, in silenzio, rifiutandosi di tornare in campo. Il commentatore della BBC è scioccato, e le sue frasi col passare dei minuti lo dimostrano. Si inizia con “Borg sta solo controllando, tra un attimo ricominciano”, passando per “beh, questo è molto strano…Borg non ha ancora ricominciato”, per finire con “non ho mai visto Borg fare qualcosa del genere prima d’ora, deve assolutamente riprendere, è molto grave da parte sua!”. Borg alla fine riprese a giocare, ma dopo aver subito due penalty point per perdita di tempo.