Il 22 settembre del 1997, un giovanissimo svizzero di 16 anni scriveva il proprio nome nei registri dell’Atp, dopo aver conquistato i primi 12 punti come professionista. Dopo alcuni mesi nel panorama internazionale, Roger Federer, entra tra i primi 900 giocatori del mondo. Un ragazzino dotato di un tennis diverso dagli altri, un talento purissimo, con un avvenire davvero roseo. Un grande talento unito però ad un carattere irascibile durante l’adolescenza.
Delle immense doti di Roger se ne era accorto anche un suo compagno di stanza e membro del team svizzero che si allenava a Eclublens (accademia di formazione per i grandi talenti del paese), Yves Allegro. “Quando Roger tornò a Ecublens dopo un torneo junior internazionale vinto a Prato, in Italia, gli avevo chiesto com’era andata e come avesse giocato. La sua risposta fu: “Bene, Ho vinto”. In realtà aveva trionfato senza lasciare per strada set. Avevo detto a me stesso che se a 16 anni avessi potuto vincere un torneo come quello che aveva vinto Roger, sarei stato un giocatore di livello mondiale”.
Allegro ricorda un altro aneddoto che lo ha impressionato: “Ci era stato detto di compilare un questionario dove dovevamo elencare i nostri obiettivi. Il sogno di tutti era quello di entrare in top 100, ma Roger fu l’unico a scrivere che avrebbe desiderato entrare in top 10 ed arrivare nella vetta del tennis. Tutti ci eravamo accorti che solo lui capiva che stesse facendo passi enormi e che pensasse in grande”.
Federer prende la decisione di diventare un tennista professionista nell’estate del 1997, a 16 anni, quando inizia ad allenarsi sul serio con Peter Carter, il suo coach a Basilea, e Peter Lundgren. Dal luglio del 1996 a dicembre del 1998, il ragazzino prodigio, gioca nel circuito ITF, portando a casa 5 titoli ed una finale, vincendo 154 match a fronte di sole 18 sconfitte. Roger inoltre vince Wimbledon Junior, perde in finale agli Us Open, venendo eletto miglior giocatore a livello giovanile di quella stagione, quando conquistò l’Orange Bowl.
I primi 12 punti a livello Atp della carriera lo svizzero li conquista agguantando una semifinale nel Suiza 1 Masters de Bossonnens appartenente al circuito satellite, nel quale Roger giocò per 4 settimane. All’inizio Roger perse proprio con il suo compagno di stanza Allegro, non riuscendo così a raggiungere nel penultimo atto il suo attuale allenatore Severin Luthi, che al sito dell’Atp racconta curiosi episodi risalenti a quel periodo. “Mi qualifico in semifinale. Stavo vedendo il match, e ricordo che sulla carta Yves era favorito, ma tutti ci aspettavamo che vincesse Roger. Perde e aveva qualcosa negli occhi. Quando Yves va a stringere la mano all’arbitro, quest’ultimo gli sussurra: “Congratulazioni, ma credo che questa sia l’ultima volta che vincerai con Roger”. È stato divertente (…)”.
Da notare in classifica anche il nome di Lleyton Hewitt, giovane promettente, che non ha deluso le attese issandosi al n.1 del mondo e vincendo gli Us Open e Wimbledon.
Fonte: PuntoDeBreak