Il tennista siciliano si è presentato al Roland Garros 2018 senza aver mai vinto una partita in un Grand Slam: infatti al primo turno rischia andando sotto 2 set a zero contro Marius Copil per poi rimontarlo e successivamente vincere contro Trungelliti, Carreno Busta e Goffin, arrivando così a sfidare il serbo ai quarti di finale. Quest’ultimo è rientrato da poco dall’infortunio al gomito che lo ha segnato in tutto il 2017, costringendolo a saltare tutta la seconda parte di stagione e facendolo scendere di molto nel ranking ATP. Al RG si ritrova numero 22 al mondo e arriva ai quarti di finale battendo in sequenza, Dutra Silva, Munar, Bautista Agut e Verdasco.
Nel primo set Nole gioca male e perde il servizio al quarto gioco e l’italiano non ha grossi problemi nel chiudere il parziale, con un ace a uscire da destra, per 6-3.
Anche nel secondo set il serbo parte male andando sotto 2-0 e nel primo punto del terzo gioco Djokovic viene preso a pallate da un Cecchinato che sembra fare quello che vuole. In quel momento di difficoltà però, riesce ad alzare il livello e a vincere 11 punti consecutivi e rientrare in partita. Da questo momento in poi gli scambi iniziano a intensificarsi e “spettacolarizzarsi”: un esempio lampante è il punto di 25 colpi vinto dall’azzurro con una stupenda palla corta, oppure quello nell’undicesimo gioco quando il siciliano alza un lob, Nole ci arriva e gioca un contro-lob girato di schiena e vince il punto grazie allo smash sbagliato dell’avversario. Nel gioco successivo l’italiano deve salvare tre set point con grande tenacia per portare il set al tiebreak, poi vinto 7-4.
Nel terzo parziale c’è un solo giocatore in campo ed è il serbo: dopo che l’italiano ha mantenuto il primo turno di battuta Nole vince 6 giochi consecutivi (7 se si considera anche il primo del quarto set).
Il quarto parziale inizia male per Marco che riceve un penalty point per essersi allontanato dal campo senza permesso e inoltre va sotto di due break. Tuttavia, ne recupera uno e proprio quando il serbo va a servire per il set sul 5-3, il siciliano gli strappa il servizio e riesce poi a portarsi al tiebreak, che sarà spettacolare. Sul 5-5 Cecchinato vince uno scambio durissimo giocando un gran tennis per ottenere il primo matchpoint: per annullarlo Nole si deve superare con una super volee per “parare” un passante dell’italiano, cosa che si ripete anche il punto immediatamente successivo . Poi un errore di quest’ultimo, seguito da un punto vinto, che gli regala un set point sul suo servizio: questo però, gli viene annullato da un grande Marco che porta il punteggio sull’8-8. Vincente di Nole e terzo set point, sprecato però malamente con un dritto comodo “ciccato” e il serbo che si lamenta delle urla del pubblico durante il punto. Il braccio di ferro continua, l’italiano si brucia il terzo matchpoint, questa volta sul proprio servizio. Subito dopo un altro gratuito dell’allora numero 22 al mondo porta il risultato sul 12-11 e concede il quarto matchpoint all’italiano: questa volta ne approfitta e con una super risposta mette la parola fine alla partita e vince per 6-3, 7-6, 1-6, 7-6 dopo 3 ore e 26 minuti di gioco.
Marco raggiunge così la semifinale di uno Slam ed è il primo italiano a riuscirci dopo 40 anni (Barazzutti sempre al RG nel 1978), dove si arrenderà in 3 set a Dominic Thiem, che ha dimostrato di essere il secondo miglior interprete della terra rossa dopo, ovviamente, Rafael Nadal.