Amarcord, prima Davis per l’Argentina e riscatto per Del Potro

Per la prima volta da quando è partita questa rubrica, in seguito allo stop forzato del tennis a causa del coronavirus, vi portiamo la Coppa Davis vinta dall'Argentina nel 2016.

Torniamo indietro nel tempo, fino al 2016. Juan Martin Del Potro è senza dubbio il maggiore esponente del tennis argentino in quanto unico campione Slam dell’intero Sud America in attività, ma è da poco rientrato nel circuito dopo aver recuperato dai terribili infortuni al polso sinistro. I risultati di quell’anno sono altalenanti per Palito, ma ha già dato segni di rinascita e mostrato un buon tennis. Non a caso nei primi due match della selezione biancazzurra, Del Potro gioca solamente il doppio ai quarti di finale contro la nostra Italia, battendo in 5 set la coppia Fognini Bolelli. È però alle Olimpiadi di Rio che il gigante di Tandil rinasce: al primo turno sconfigge il numero 1 del mondo Novak Djokovic, per poi proseguire il suo cammino battendo Joao Sousa, Taro Daniel e Rafa Nadal, arrendendosi solamente in finale ad un Andy Murray in stato di grazia, in un anno magnifico che lo vedrà spodestare Djokovic dal trono dei tennisti.

Il primo match di Juan Martin in singolare è proprio contro Murray, tra l’altro nella città natale dello scozzese, ovvero Glasgow. Il loro è il primo match dell’incontro e sarà davvero spettacolare, annoverato tra le partite più belle dell’anno: il primo set è dell’argentino che chiude il parziale 6-4 grazie ad un break decisivo nel settimo gioco. Il secondo parziale è a favore del britannico che stava per strappare il servizio sul 5-4, ma ci riuscirà due giochi più tardi chiudendo 7-5. Il terzo set è una vera e propria battaglia di un’ora e mezza: Murray recupera un break di svantaggio proprio con Del Potro che serviva per il set. Il britannico poi lo vincerà al tiebreak per 7-5. Ma Delpo non ci sta: chiude il quarto set con una volee perfetta sul punteggio di 6-3, grazie ad un break ottenuto nel quarto gioco. Il punto decisivo è nel settimo game del quinto set: su palla break, l’argentino risponde miracolosamente a Murray e poi lo trapassa in recupero su quello che sembrava un vincente. Chiude poi 6-4 terminando una guerra di 5 ore e 11 minuti.

L’argentina passa così in finale dove affronta la Croazia in trasferta (come tutte le altre partite di quella Davis). Cilic batte Delbonis in 5 set, poi Del Potro pareggia i conti grazie alla vittoria ai danni di Ivo Karlovic in quattro set. Il doppio è dominato dai croati, a cui basta vincere un punto nelle ultime due gare. E come se non bastasse un super Cilic si porta in vantaggio 2 set a 0 sul gigante di Tandil. Ma di nuovo, l’argentino non ci sta. Comincia il terzo set con un favoloso lob in tweener per poi vincerlo 7-5 con un break ottenuto con un bel punto in cui entrambi erano a rete. Il quarto parziale è combattutissimo ma ha la meglio Juan Martin che di nuovo strappa il servizio alla fine vincendo il parziale 6-4. Il quinto set inizia con un break a favore di Cilic, che però si fa controbreakare immediatamente. L’argentino strappa nuovamente il servizio all’ottavo game per poi chiudere per 6-3. Delbonis chiuderà poi i conti battendo Karlovic 3 set a 0.

Così Del Potro ha chiuso nel migliore dei modi uno straordinario 2016 che lo ha visto tornare grande nel circuito ATP, gli ha regalato un argento olimpico, una Davis (con vendetta per la finale delle Olimpiadi) e le vittorie con Djokovic, Murray, Nadal, Wawrinka, Cilic, Thiem e Ferrer. Non male per essere rientrato da due anni di infortunio.
Noi non vediamo l’ora che torni il tennis e con lui Delpo (che ahimè deve vedersela con un infortunio al ginocchio) perché vogliamo ancora vedere i suoi magnifici drittoni solcare i campi da tennis.

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