[tps_title]#3 Thomas Muster, 1989[/tps_title]
Thomas Muster, campione del Roland Garros nel 1995, è stato sicuramente uno dei migliori “terraioli” dei suoi anni, grazie ad un tennis solido e potente. Durante la sua carriera, però, l’austriaco ha dovuto attraversare un momento davvero complicato, da cui si è tirato fuori con un grinta fuori dal comune: poco prima della finale del torneo di Miami del 19, in cui avrebbe dovuto affrontare Ivan Lendl, proprio nel parcheggio di Key Biscane un automobilista ubriaco lo investì, ferendolo al ginocchio. Per molti esperti, l’avventura di Muster nel tennis professionistico era ormai finita, e l’ex numero 1 del mondo non sarebbe più tornato ai livelli di prima.
Lui, però, come suo solito non si arrese, ma anzi si impegnò ancora di più e tirò fuori tutta la sua forza di volontà al rientro nel 1990. Riuscì a spingersi fino in finale a Monte Carlo, dove venne sconfitto dal russo Chesnokov, ma poche settimane più tardi, sul Centrale del Foro Italico di Roma, si riscattò, sconfiggendo con un netto 6-3 6-1. Come lui stesso ha raccontato alla Gazzetta dello Sport nel 2015, dietro a quel punteggio, apparentemente così semplice, si nascondono in realtà tutti gli sforzi e i sacrifici per recuperare da quel tremendo infortunio, che avrebbe potuto addirittura stroncargli la carriera, e che gli ha infuso, invece, una ancor maggiore voglia di lavorare: “Quello scherzo del destino mi ha dato una super-motivazione, che mi ha accompagnato fino a fine carriera”.