Non avevamo speranze, era la Svezia dell’allora numero 1 Mats Wilander e di Stefan Edberg (che saltò i match per infortunio), di Svensson e dei doppisti Jarryd e Gunnarson. Eppure in quei tre giorni di Davis, sulla terra rossa di Cagliari avvenne un miracolo sportivo.
L’italia schierava Omar Camporese e Paolo Cané in singolare, mentre quest’ultimo era affiancato da Diego Nargiso in doppio. Nel primo incontro in programma il tennista bolognese riuscì a sconfiggere Svensson in un match travagliatissimo, ricco di colpi di scena e estremamente lungo; Camporese non riuscì, poi, a spuntarla contro Mats Wilander nel secondo singolare, ma la sua prestazione esaltò il centrale di Monte Urpino e fece crescere la fiducia. Toccava al doppio, in cui l’Italia di Cané e Nargiso dominò contro la coppia svedese formata da Anders Jarryd e Jan Gunnarson e ci faceva presentare il giorno dopo in vantaggio 2-1.
Camporese, stremato dalla prestazione contro Wilander, non riuscì ad imporsi nemmeno contro Svensson, che lo sconfisse in 4 set. Toccava a Paolino Cané salvare l’Italia e farle passare il turno. Era impossibile, lo pensavamo tutti e anche Rino Tommasi e Gianni Clerici in telecronaca: battere il numero uno del mondo sulla sua superficie preferita con questo caldo era davvero impossibile. Eppure, dal nulla, l’impresa di Cané: in cinque set (6-4 3-6 4-6 7-5 7-5) e con un’intensità e un livello di gioco mai visto nella sua carriera, Wilander si accasciò sulla terra sarda, sopraffatto dalla bolgia azzurra. Fu un trionfo: tutti i presenti si riversarono all’interno del campo per portare in trionfo Cané, sollevandolo da terra, facendolo sentire l’italiano più importante del momento.
Eppure non è l’unica volta in cui abbiamo fatto piangere gli svedesi, che nel tennis le hanno a lungo tempo suonate a tutte le altre nazioni: come dimenticare, infatti, l’epico trionfo di Adriano Panatta su Bjorn Borg al Roland Garros 1976? Quel quarto di finale porterà poi il tennista azzurro – fresco vincitore a Roma poche settimane prima – a trionfare a Parigi e non solo: Panatta, ad oggi, risulta l’unico ad aver battuto Borg al Roland Garros. Scusate se è poco, svedesi.
5 comments
Certo che sì…col commento di bisteccone galeazzi
L’unica volta
Mi pare a Cagliari
L’ unica volta di lunedì
Magra consolazione