Nel main draw del Challenger di Como c’era anche Dustin Brown. Niente di strano, fin qui. Quello che è strano, o quantomeno inusuale, è che il tedesco abbia raggiunto la ridente cittadina sulla costa del Lario con il camper. Quando l’organizzazione gli ha mandato il programma del torneo con scritti in fondo gli hotel convenzionati, “Dreddy” deve essersi fatto una sonora risata in compagnia della sua fidanzata (che per chi non lo sapesse non è più la sensuale Dione, ma è Halimah Kyrgios. Sì, è la sorella di Nick). Ieri sera al termine della sua prestazione non esattamente indimenticabile contro Juan Ignacio Londero (ha perso due set a zero), è uscito dal Tennis Como ed ha raggiunto il suo veicolo bianco, parcheggiato nel piazzale antistante, come tutte le sere. Non è ripartito alla volta di Winsten perchè è ancora in gara nel torneo di doppio, in cui oggi avrebbe dovuto giocare, insieme al partner Begem, la partita di semifinale contro gli italiani Filippo Baldi e Salvatore Caruso. Ho scritto dovrebbe perchè a Como ha piovuto da questa notte, quindi verosimilmente il match verrà rimandato a domani.
Nei giorni scorsi, però, il sole c’era (e il caldo pure), e quindi si è giocato eccome. Mentre scrivo Baldi e Matteo Donati stanno tendando di iniziare il riscaldamento per il loro match di quarti di finale, che se la pioggia si placherà dovrebbe potersi giocare. Il milanese ha avuto una wild card per il tabellone principale e si è fatto strada battendo prima Monteiro e poi Moroni, mentre il classe ’95 di Alessandria ha vinto nell’ordine contro Dutra Silva e Federico Coria. L’altro italiano ancora nel draw è Salvo Caruso, che ieri ha vinto in tre set contro Filip Horansky in un incontro candidato per il premio di più bello del torneo. Ma a voi, in realtà, cari lettori di Tennis Circus, so che tutto questo interessa relativamente: e allora vi scrivo che probabilmente il torneo sarà vinto da Martin Klizan, parso in forma smagliante. Sarà merito dei panini con la salamella che si divora prima di ogni match? Non lo sapremo mai (non ho una foto a supporto perchè prima, quando avevo il telefono già settato sulla macchina fotografica, si è girato verso di me e io ho fatto una discreta “figura di mer*a”, come direbbe Emilio Fede. Quindi, se lo ritenete, prendete per vero quello che ho scritto).
Nella zona interna del Circolo tennis i raccattapalle guardano Alvin Superstar (e stavolta lo scatto ce l’ho) in attesa che si cominci a giocare, mentre mangiano uno dei pochi gelati rimasti dato che nei giorni scorsi l’assalto del pubblico è stato tale che, sul cartellone di latta che illustra i preconfezionati, è apposta una “X” sull’80% delle immagini. Io ve l’avevo detto che faceva caldo.
Talmente caldo che lunedì sera ho incontrato Pedro Sousa, vincitore dello scorso torneo e quest’anno malamente eliminato al primo turno, scolarsi, in infradito, una birra ghiacciata da 75cl al Birrificio di Como mentre guardava la partita della Roma insieme al suo amico Gastao Elias. Anche i questo caso, però, dovete fidarvi. Ma ora ha smesso di piovere ed è meglio che anch’io smetta di scrivere cose inutili, perchè Baldi e Donati sono al “lancio della moneta”.
P.S.: Como e Winsten sono distanti 950 chilometri: buon viaggio, Dustin.