ESCLUSIVA – Giulio Zeppieri: “Non guardo la classifica, voglio solo migliorare”

Giulio Zeppieri, detto “Zeppo“, ha cominciato a giocare a tennis all’età di 5 anni, insieme al fratello Giorgio, oggi pugile. Dal 2010 inizia a lavorare con Piero Melaranci, iniziando così un rapporto che è terminato solo questa stagione. Nella trafila giovanile, risulta sempre tra i migliori della sua categoria: raggiunge l’ottavo posto europeo under-14 e il primo under-16. A livello Junior, tocca la 12esima posizione, raggiunta il 18 marzo 2019, anno in cui decide di diventare professionista.

 

Musetti e Zeppieri dopo la semifinale degli AO Junior nel 2019

Lo Slam preferito sono gli US Open e, non a caso, la superficie prediletta è il cemento. Tutto confermato dai numeri, con il 73% di vittorie sul duro a livello Junior, in cui ha conquistato la semifinale agli Australian Open. Viene sconfitto poi da un altro italiano, ovvero Lorenzo Musetti, che in quell’occasione vincerà anche il titolo.

Tuttavia, da quando ha preso la licenza Pro, sta giocando molte più partite sulla terra e con una percentuale di vittorie maggiore rispetto al cemento. Anche le sue apparizioni nel circuito maggiore sono avvenute sull’argilla: Cagliari 2020 e la scorsa settimana il primo match a livello Master 1000 agli Internazionali di Roma, arrivando dalle qualificazioni. Dopo aver battuto Alex Molcan e Maxime Cressy, si arrende al primo turno contro Karen Khachanov.

Giulio Zeppieri (Foto Adelchi Fioriti)

Ed è proprio dalle emozioni provate a calcare i campi della capitale che inizia la nostra intervista a Giulio Zeppieri. Per lui, si può dire, il vero torneo di casa essendo nato a Latina. “Sensazioni incredibili. Mi sono sentito a casa, soprattutto con il pubblico del Pietrangeli. L’ultima partita di qualificazione è stata per me davvero speciale ed emozionante” ha raccontato.

Il prossimo appuntamento per lui saranno le qualificazioni a Parigi (dove ha già portato a casa la prima vittoria contro Andreas Seppi), ma più in generale ha specificato come vengono prese le scelte di calendario. Meglio giocare tornei minori con punti “facili” o tornei maggiori per migliorare e fare esperienza? A questo dilemma che attanaglia tanti giovani tennisti che si affacciano al circuito maggiore ha risposto: “Cercherò di giocare dove meglio crediamo io e il mio team. Adesso le qualificazioni del Roland Garros e poi vediamo. Non stiamo guardando i punti, ma cerchiamo solo di migliorare e lavorare tanto“.

Come capitolo successivo, l’influenza della pandemia nella sua crescita, sia personale, sia di classifica: “Penso che la pandemia non abbia rallentato più di tanto. Credo che ognuno abbia i suoi tempi e quindi è normale che magari io sia ancora un po’ più indietro“.

Il tennis azzurro a livello maschile sta indubbiamente vivendo un periodo roseo, con Matteo Berrettini e Jannik Sinner come nomi di spicco. Proprio sulla crescita del movimento, il tennista ha dichiarato: “Credo che tutti i ragazzi abbiano fatto un percorso pazzesco. Anche noi che siamo un attimo più indietro, vogliamo salire con più motivazione e più voglia perché vediamo anche altri ragazzi che ce l’hanno fatta“.

Giulio Zeppieri (Foto Adelchi Fioriti)

L’aspetto mentale sta diventando sempre più importante nei match del circuito. Per questo motivo oltre alla preparazione fisica e tecnica, non va per nulla sottovalutata quella mentale. La pensa così anche Zeppo: “La preparazione a livello mentale conta molto. Io non faccio nessun rituale, però comunque prepariamo bene i match e cerchiamo ogni volta di fare un buon lavoro“.

Quest’anno l’obiettivo non è di classifica, ma solamente di gioco: continuare a fare il mio gioco e cercare di farlo sempre più mio per migliorare. E poi migliorare di conseguenza il ranking” – aggiunge Giulio, delineando una chiara idea in testa, ovvero il continuo miglioramento, ora che è ancora giovane, per consentirgli di raggiungere risultati sempre più prestigiosi in futuro.

Infine, una domanda su chi siano i suoi idoli tennistici che più lo ha ispirato e chi crede sia il migliore tennista di tutti i tempi. “Mi hanno ispirato tutti e tre i Big 3. Credo che non ci sia uno migliore tra Roger, Rafa e Nole in questo momento perché penso siano tutti e tre allo stesso livello“.

E, nonostante Zeppo non guardi la classifica, impossibile non scorrere il ranking per trovare il suo nome. Il primo traguardo, la Top 200, è sempre più vicino. Dalla nostra redazione un grande in bocca al lupo per il futuro. Facciamo il tifo per te!

Thomas Scarinzi

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