Fabio Fognini, il sospiro di sollievo dopo l’operazione alle caviglie

"Fogna" ha fatto sapere che l'intervento è andato a buon fine: il ligure conviveva con dolori agli arti inferiori da circa 3 anni e mezzo. Di Stefano Maffei.

Pochi giorni fa ci eravamo svegliati con una pessima notizia per il tennis azzurro e per gli appassionati di tutto il mondo. Con una lettera pubblicata sul suo profilo Instagram, Fabio Fognini (attuale n. 11 del ranking ATP) annunciava che si sarebbe sottoposto ad un intervento in artroscopia ad entrambe le caviglie. La notizia di ieri, che fa tirare un sospiro di sollievo a tutti e comunicata dallo stesso Fabio su Instagram, è che l’operazione è andata a buon fine.

Fabio conviveva con dolori agli arti inferiori da circa tre anni e mezzo, come lui stesso dice nella lettera. All’inizio il problema era circoscritto alla caviglia sinistra, ma negli ultimi due
anni anche la destra aveva iniziato a farlo soffrire. Per omaggiare l’azzurro, andiamo a ripercorrere la fantastica stagione 2019 di Fabio (considerata a buon diritto una delle migliori della sua carriera), ancora più incredibile se pensiamo ad infortuni così gravi da gestire.

La stagione inizia con i quarti di finale nel torneo 250 di Auckland ed il terzo turno agli Australian Open (perde rispettivamente contro Kohlschreiber e Carreno Busta). La terra rossa sudamericana, spesso terreno di conquista per il ligure, lo vede soccombere per ben tre volte all’esordio nei tornei di Cordoba (Bedene), Buenos Aires (Munar) e Rio de Janeiro (Aliassime). Le sconfitte culminano con lo slittamento al 17esimo posto nel ranking e la perdita del primato tra gli italiani, in favore di Marco Cecchinato. Si arrende al primo turno anche nel primo dei due Master 1000 americani, Indian Wells, contro Albot. A Miami riesce a tornare alla vittoria, prima di perdere al terzo turno contro Bautista-Agut. Si torna sulla terra, in Marocco, ma il risultato è sempre lo stesso: out al primo turno contro Vesely. Fognini si presenta al torneo Master1000 di Monte Carlo con 0 vittorie nell’anno sulla sua superficie preferita.

È proprio qui che succede l’incredibile. Al primo turno, contro Rublev, si trova sotto 4-6 1-4 palla per andare 1-5. Fabio compie una vera e propria impresa e si porta a casa il trionfo. Al secondo turno supera per WO Simon. Agli ottavi si libera con un 7-6 6-1 dell’ex n. 3 del mondo Zverev e ai quarti, di nuovo in rimonta, supera Coric. In semifinale ha di fronte Rafa Nadal, undici volte vincitore e mai sconfitto negli ultimi 18 incontri nel principato. Fabio gli concede solamente 6 giochi (6-4 6-2) ed arriva in finale dove lo attende l’altra sorpresa del torneo, Lajovic. L’appuntamento con la storia arriva dopo un’ora e mezza di una finale mai in discussione (6-3 6-4). L’Italia grazie a Fognini torna a conquistare un Master1000 dopo l’ultima vittoria di Panatta nel 1976.

Salta i successivi due tornei (Estoril e Barcellona) per un infortunio rimediato il giorno della finale. Si presenta a Madrid e per la prima volta arriva agli ottavi, dove viene sconfitto da Thiem. A Roma stesso risultato. Si ferma agli ottavi ma questa volta per mano del greco Tsitsipas. Dopo il torneo romano si aggiudica la posizione n. 11 del ranking ATP e si presenta al Roland Garros con la testa di serie n.9. Anche in questo caso raggiunge un ottimo ottavo di finale, a sconfiggerlo è Zverev in una rivincita degli ottavi di Monte Carlo.

Entra così per la prima volta in carriera in top10. A Wimbledon tornano i problemi e Fabio esce al terzo turno, da favorito, contro Sandgren. A fine torneo riesce comunque ad ottenere la miglior classifica della carriera, issandosi al n. 9 del ranking ATP. Per infortunio si deve ritirare al primo incontro che disputa ad Umago contro Travaglia e torna a giocare soltanto nell’ATP 500 di Amburgo, dove ai quarti di finale viene estromesso dal torneo ancora una volta da Carreno Busta. A Los Cabos esce ai quarti per mano di Fritz ed in virtù della vittoria da difendere perde punti e la top10, fermandosi al n.11 ATP. Nel torneo di Montréal ottiene un incredibile quarto di finale, che lo vede soccombere solo di fronte al futuro vincitore del torneo, Rafa Nadal, in rimonta e per un infortunio al piede (che lo costringerà a saltare Cincinnati). Torna ad uscire al primo turno agli US Open, per mano di Opelka. In terra asiatica conquista due quarti di finale. Il primo a Pechino (sconfitto da Kachanov) e il secondo a Shangai (primo italiano nella storia), sconfitto dal futuro vincitore Medvedev. Il finale di stagione gli regala tre sconfitte al primo turno: a Stoccolma (Tipsarevic), Basilea (Krajinovic) e Parigi Bercy (Shapovalov), che gli precludono l’accesso alle Finals di Londra.

Il 2020 inizia come la fine del 2019, con una sconfitta al primo turno ad Auckland contro Lopez. Prima dello stop forzato riesce ad arrivare agli ottavi negli Australian Open (è di nuovo Sandgren ad estrometterlo dal torneo) e perde al primo turno a Rotterdam contro Kachanov. In una stagione caratterizzata da successi incredibili, ma anche sconfitte con poco senso, possiamo pensare a periodi di pace dall’infortunio e altri in cui le caviglie lo tormentavano. Fabio ha stretto i denti e, come è abituato a fare in campo, non ha mai mollato. In questo momento possiamo solo accodarci agli auguri di una pronta guarigione. Non vediamo l’ora di rivederlo sui campi da gioco. Vi lasciamo la lettera integrale lasciata da Fabio sui social. Forza Fabio, NMM!

“Da circa tre anni e mezzo soffro di un problema alla caviglia sinistra. E’ un risentimento con cui ho convissuto e, tra alti e bassi, sono riuscito a gestirlo. Sfortunatamente negli
ultimi due anni anche la caviglia destra ha iniziato a farmi tribolare. Dopo più di due mesi di stop per il lockdown ho ripreso ad allenarmi sul campo e i problemi che speravo si fossero risolti con il riposo si sono ripresentati. Ho fatto l’ennesima visita specialistica e, dopo un’attenta discussione con il mio team, ho deciso di sottopormi ad un intervento in artroscopia ad entrambe le caviglie. Penso sia la cosa giusta da fare in questo momento di stop forzato del circuito. Oggi mi opererò in Italia. Non vedo l’ora di tornare a giocare! So che mi supporterete in questo percorso. Vi abbraccio. Fabio”.

Stefano Maffei

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