[tps_title]3. “New York, una finale tra amiche”[/tps_title]
R. V.: “Questo è uno dei momenti che resterà per sempre impresso nella mia memoria, ma credo anche in quella di tutti gli italiani appassionati di tennis. Sono semplicemente le chiacchiere post-finale Slam di due amiche, di due sorelle, di due ragazze che tra mille sacrifici sono partite insieme dalla Puglia per inseguire il proprio sogno.
Quante ne abbiamo passate insieme, mamma mia. Conosco Flavia da quando aveva 9 anni, all’epoca nei tornei regionali finivamo sempre per scontrarci in finale. Nei faccia a faccia ero avanti io, perché tra le due ero quella più tranquilla, quella che in campo riusciva a gestire meglio la tensione e la partita. Ci siamo poi allenate insieme in Federazione a Roma, condividendo per anni anche la camera. Lo ricordo ancora, era la numero 116 dell’Acqua Acetosa, era la nostra casa, il nostro regno, con i nostri poster di Leonardo di Caprio e Paolo Maldini in bella mostra appiccicati al muro.
Flavia è stata una persona importantissima per me, durante l’adolescenza, con i miei genitori a chilometri di distanza era lei il mio punto di riferimento. Ci siamo sempre aiutate e protette a vicenda, tennisticamente parlando e non. Poi lei ha lasciato Roma ed è andata ad allenarsi altrove, di conseguenza le nostre strade si sono momentaneamente divise, ma l’affetto è rimasto immutato. La nostra amicizia è sempre stata caratterizzata da una grande rivalità sportiva accompagnata da un immenso affetto. Iniziare con lei quest’avventura, sin da bambine e finirla sempre con lei in una finale Slam per me è la chiusura perfetta (tennisticamente parlando) per un rapporto di amicizia incredibile“.
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Ci vorrebbero 10, 100, 1000 Roberta Vinci in questo mondo
Grande Roby ! Capitana della Fed Cup! Corrado e’. Ora che va in pensione anche se e’ un grande ! Ma spazio ai giovani !