Francisco Bahamonde è da qualche mese, a tutti gli effetti, un tennista italiano, e sta scalando la graduatoria della classifica ATP, collocandosi questa settimana al numero 418 del ranking.
Nativo di Mendoza, in Argentina, Francisco ha accettato la proposta della federazione italiana, che ha investito su di lui e sulla sua crescita sportiva, dandogli la possibilità, inizialmente, di restare ad allenarsi nel suo Paese, seguito da un allenatore e 2 preparatori.
“Panchito” (il suo soprannome) che a novembre compirà 19 anni, da pochi mesi si allena nel centro FIT di Tirrenia con coach Infantino, e ha già dichiarato amore alla sua nuova patria: “Sono contento della scelta, l’Italia mi piace, e penso di aver preso la decisione giusta per la mia crescita sportiva”.
Bahamonde, dopo aver iniziato la stagione fuori dai primi 1000 della classifica, ha inanellato una serie di buoni risultati, nel circuito Futures. Semifinale a Cordoba, in Argentina, poi due finali perse a Modena e Appiano, prima del successo nel torneo di Este, dove si è potuto confrontare con giocatori che lo precedevano di molto in classifica, giocandosela alla pari.
Una presenza anche nel circuito Challenger per Francisco, che ha beneficiato di una wild card nel torneo di Cortina, ed è stato capace di sfruttarla al meglio, superando il primo turno, per poi essere eliminato dall’ ex connazionale Gonzales (n° 72 atp), col punteggio di 6-2 7-6. Proprio Gonzales che garantisce per lui, esaltandone le grandi qualità, e pronosticando per lui un grande futuro.
In Italia è sempre dura “diventare grandi” nel mondo nel tennis, l’ultimo esempio è quello di Quinzi, capace di grandi cose a livello junior, ma che sta tardando nel compiere quel salto di qualità che tutti ci aspettavamo.
In un panorama dove, certezze come Seppi e Bolelli, sono gia alla soglia dei trent’anni, per il futuro si spera nei giovani Cecchinato, Donati, e chissa, magari proprio in Panchito.
Di Andrea Mariotti