Matteo Berrettini e Vincenzo Santopadre non proseguiranno il loro percorso professionale. A comunicarlo è il tennista romano sui propri canali social, dove diffonde la notizia utilizzando delle parole al miele per il suo (ormai ex) coach: “Non credo di poter riuscire a buttare giù qualcosa che possa veramente far capire quello che sento per te. La riconoscenza, l’affetto, il rispetto, l’ammirazione, la gratitudine, la gioia e tutto quello che c’è di bello nel nostro rapporto si possono raccontare solo con un abbraccio…“.
Matteo ha poi concluso il suo messaggio dicendo: “Senza di te ci sarebbe Matteo Berrettini, ma non ci sarebbe stato The Hammer“.
Non si sanno le ragioni che hanno portato a questa sofferta decisione, ma si può provare ad analizzare la situazione.
Solamente il giorno precedente l’azzurro ha comunicato che il suo 2023 è terminato. Vano il tentativo di recuperare dall’infortunio al legamento anteriore che collega perone e astragalo (un osso del piede), subìto agli US Open. A settembre si pronosticava un rientro giusto in tempo per gli ultimi tornei stagionali, cioè la tournée europea indoor. Il calendario prefissato era Stoccolma, Vienna, Parigi-Bercy e infine Malaga per le Finals di Coppa Davis.
Settimana dopo settimana, Matteo rimandava il rientro e ormai ci si aspettava che decidesse di ritornare direttamente nel 2024. Ciò che non ci si aspettava invece era la separazione dal suo allenatore storico. Un fulmine a ciel sereno, come si suol dire, anche se il cielo di Berrettini non è sereno da tempo.
È lapalissiano che la decisione fosse già stata presa, ma che sia stata ritardata perché il tennista voleva lasciare il giusto spazio alla notizia. Inoltre, con ogni probabilità, la scelta di interrompere è stata presa da Matteo. È molto raro che sia il coach a lasciare il proprio allievo o allieva, a meno che non abbia già un’altra offerta. Quindi, detto ciò, perché Berrettini ha preso questa decisione?
La motivazione più plausibile è che Berrettini voglia ripartire da zero con la nuova stagione. Dovrà farlo sicuramente dal punto di vista fisico, per evitare ulteriori infortuni, ma anche dal punto di vista del gioco: The Hammer ha giocato solamente 22 partite questa stagione, di cui 3 a livello challenger. Non ha avuto nessuna continuità e i mesi lontano dai campi sono stati tanti. Per di più, anche la sua classifica ne ha risentito, visto che attualmente è sceso alla posizione numero 90.
Esclusa invece l’ipotesi del ranking protetto; per poterlo utilizzare, il giocatore deve stare lontano dai campi a causa infortunio, per almeno sei mesi consecutivi. L’ultimo match risale al 31 agosto, quindi dovrebbe saltare tutti i tornei di gennaio e febbraio, Australian Open compresi. Oltre a ciò, il ranking protetto fa la media dei punti nei primi tre mesi di infortunio e, considerando che (già la prima settimana successiva agli US Open) Berrettini è crollato al 66esimo posto, non avrebbe alcun vantaggio fruibile.
Per tutte queste ragioni, è possibile che Matteo abbia scelto di svoltare la sua carriera nel 2024. Il fisico, la continuità persa e il ranking difficile sono allo stesso tempo un pessimo e un ottimo momento per una rivoluzione. Nel breve termine dobbiamo aspettarci che il romano faticherà, ma la decisione potrebbe portare ottimi frutti nel lungo termine. Matteo ha 27 anni, età che solitamente è considerata il picco per un atleta professionista, ed ha deciso di rendere il 2024 un anno zero, per poter tornare ad altissimi livelli in futuro, con l’obiettivo principale che rimarrà sicuramente quel Wimbledon che nel 2021 è mancato per soli due set.