Oramai è qualche giorno che le testate giornalistiche, principali e non, riportano la (sempre più) probabile separazione tra il numero 10 del mondo e il suo coach.
Le possibili motivazioni scatenanti sono tre:
- La questione del supercoach. Il caso è scoppiato durante gli Australian Open, quando si parlava di una possibile aggiunta part-time nello staff del tennista di San Candido e i nomi più accreditati erano quelli di John McEnroe (che si è anche dichiarato disponibile) e Boris Becker. Queste voci potrebbero aver infastidito Piatti o comunque potrebbero aver generato le prime tensioni interne.
- La sconfitta pesante con Tsitsipas. Quella partita ha dimostrato come ci sia ancora molta differenza tra l’azzurro e i tennisti della top 5 e averlo portato a pensare di aver bisogno di un coach che lo seguisse costantemente durante gli spostamenti del circuito e che lo seguisse anche maggiormente sull’aspetto tecnico.
- Le divergenze riguardo la programmazione. Piatti avrebbe spinto per far riposare Sinner, facendolo allenare per rientrare per la Davis contro la Slovacchia. Jannik invece, voleva giocare e si è iscritto a Marsiglia, Rotterdam (costretto poi a saltarli per la positività al covid) e Dubai.
Una di queste motivazioni, oppure alcune di esse, potrebbero essere le cause della separazione tra Jannik Sinner e Riccardo Piatti. Ma sarà davvero così? E cosa succederà poi?
Al momento sembra proprio che ci sia la rottura tra i due e che ci sarà l’annuncio ufficiale a breve. Infatti Jannik è a Montecarlo ad allenarsi con Simone Vagnozzi, che era l’allenatore di Cecchinato nel 2018, quando raggiunse la semifinale al Roland Garros. Le principali opzioni quindi sembrano essere, anche in questo caso, tre:
- Il coach di Jannik Sinner sarà Simone Vagnozzi. Scelta possibile, visto che i due stanno collaborando in questo momento di transizione, ma non è la più accreditata.
- Il coach di Jannik Sinner sarà Magnus Norman, ex allenatore di Stan Wawrinka. Le ultime indiscrezioni sembrano puntare forte su questo nome, che ha come obiettivo (e come nome della sua accademia) trasformare il “buono” in “grande”. Con lo svizzero ha ottenuto una collaborazione molto proficua, visti i 3 titoli dello Slam vinti da Stan nell’epoca dei Fab Four. Inoltre, non è detto che Norman escluda Vagnozzi, che potrebbero lavorare in tandem con il talento altoatesino.
- Il coach di Jannik Sinner sarà una superstar. È l’ipotesi più suggestiva, che prende adito sempre dalle voci di Melbourne, che parlavano di Boris Becker e di John McEnroe. Attualmente è l’ipotesi meno probabile, ma chissà che magari Jannik decida di puntare su un ex-campione della racchetta per ottenere i suoi obiettivi.
In ogni caso, la rottura tra Riccardo Piatti e l’azzurro lascerà sicuramente degli strascichi, per i tempi e per i modi con i quali è arrivata. Noi speriamo però che questa scelta di Jannik sia fruttuosa per il suo futuro e gli permetta di migliorare ancora, nonostante i rischi siano molteplici.