La seconda giovinezza di Flavia Pennetta

Era il 19 febbraio del 2013. Flavia Pennetta tornava a calcare i campi di tennis del circuito dopo sei mesi di assenza dovuta a un’operazione ai tendini del polso. Caduta al 60esimo posto del ranking mondiale e a pochi giorni dal suo 31esimo compleanno, la speranza che potesse tornare ai vertici del tennis femminile era davvero flebile.

Per ricominciare scelse il torneo Wta Copa Claro Colsanitas di Bogotà. Certo non una competizione di prima fascia, ma comunque un’occasione utile per capire se il proprio rendimento valesse l’impegno di restare nel giro. E contro la russa Alexandra Panova, numero 136 delle classifiche, l’azzurra riuscì a spuntarla, ma non prima di aver perso il primo set.

Un risultato salutato come un buon segno, con la consapevolezza però che fosse ancora troppo presto per valutare una sua possibile rinascita. Nel secondo turno fu infatti brusco il risveglio: sconfitta netta contro la n. 70 del ranking, Lara Vecino, in due set.

E nel prosieguo della stagione le delusioni non tardano ad arrivare. Nelle successive nove partite racimola due sole vittorie, contro la svedese Johanna Larsson a Miami e contro l’ungherese Melinda Czink a Marrakech.

Il punto più buio arriva proprio a un anno di distanza dal suo infortunio, nel torneo di Roma. Davanti al suo pubblico Flavia deve difendere i quarti di finale raggiunti l’anno precedente ma esce subito, sconfitta in due set dalla ventenne talentuosa americana Sloane Stephens. Le ripercussioni in classifica sono drammatiche, perché la brindisina sprofonda al 158esimo posto.

Ma è proprio da questi momenti difficili che si scorge la stoffa del campione. A quel punto la determinazione e la forza di volontà di Flavia si dimostrano proverbiali e lentamente, quanto inaspettatamente, comincia la sua risalita. Con la sua classifica deficitaria è costretta a partecipare alle qualificazioni per accedere al tabellone principale di Strasburgo. Con grande umiltà e a testa bassa ricomincia a giocare il suo tennis. E i risultati arrivano: supera i tre turni di qualificazione prima di issarsi fino alla semifinale, poi persa contro la ceca Lucie Hradecka.

Ma è questa la scossa giusta. Che cercava per riacquisire la fiducia nei propri mezzi. Esce al primo turno al Roland Garros, ma per mano di una ostica Flipkens e poi a Eastbourne da colei che di lì a poco avrebbe vinto il torneo di Wimbledon, Marion Bartoli. Sconfitte che ci stanno, ne è consapevole la stessa Flavia, che arriva allo slam londinese ancora con ottimismo. Predisposizione che paga, perché l’azzurra sorprende tutti e raggiunge gli ottavi di finale. Un risultato che fino a un mese prima nessuno avrebbe lontanamente ipotizzato.

E le sorprese non finiscono qui. Dopo alcune prestazioni altalenanti (da segnalare le semifinali a Bastad), arriva il grande exploit agli Us Open. Pennetta stende in serie senza perdere un set Nicole Gibbs, Sara Errani, Svetlana Kuznetsova, la futura n. 2 del mondo Simona Halep e Roberta Vinci nei quarti, prima di arrendersi in semifinale contro una più solida e ispirata Victoria Azarenka. La rinascita era comunque iniziata. Il finale di stagione non è esaltante, vince una partita su quattro disputate ma chiude l’anno al n. 31 del ranking. Ottime basi per impostare la stagione del rilancio.

Inizia il 2014. Flavia si trova tremendamente bene sul cemento e lo conferma anche su quello degli Australian Open. Nel primo Slam dell’anno, infatti, raggiunge i quarti, dopo aver piegato la tedesca Kerber agli ottavi. A sbarrarle la strada delle semifinali è quella che sarebbe poi stata la vincitrice del Major, Na Li.

Ma la brindisina è in gran forma e si vede anche a Dubai, quando batte la numero 3 del mondo Radwanska e perde dalla più grande delle sorelle Williams, Venus, nei quarti di finale. Ed è solo un assaggio di ciò che sarà. Perché nel giro di pochi giorni arriva la sua più grande affermazione. Flavia infatti conquista il titolo a Indian Wells (da molti considerato il quinto Slam). È il titolo più prestigioso a livello individuale presente nella sua bacheca.
pennetta_indianwellsUna vittoria raggiunta in maniera convincente ed esaltante, giocando grandi partite, come nella battaglia con Sam Stosur, o come nel derby italiano contro Camila Giorgi, o come ancora nella rivincita su Sloane Stephens. Ma il suo capolavoro è la vittoria contro la neocampionessa degli Open di Australia, Na Li, annichilita in due set. La finale contro la n.3 del mondo Radwanska, appena battuta a Dubai, è sembrata quasi una formalità per lei, che ha vinto il torneo meritatamente e ha ricevuto tanti attestati di stima da parte del pubblico americano che già la apprezzava da tempo.
Nel resto dell’anno, prima del ritorno sul cemento americano, non ha brillato come ci si aspettava. Ma arriva agli Us Open pronta e determinata a difendere la semifinale dell’edizione 2013. E lo fa egregiamente, non completando l’opera per poco. Deve arrendersi contro l’invincibile Serena nei quarti di finale, ma non prima di averle messo paura con una partenza a razzo e un parziale iniziale di tre giochi a zero.

pennetta_hingis Hingis e Pennetta agli Us Open 2014

Ma in questo 2014 è ritornata anche a giocare il doppio e con ottimi risultati. Lei che è stata numero 1 della classifica di doppio insieme alla sua compagna storica, la brasiliana Gisella Dulko, ora ha trovato una compagna di un certo spessore tecnico: tale Martina Hingis. Con la svizzera ex numero 1 del mondo, ritornata sui campi nel 2013 ma solo per giocare in doppio, Flavia si trova alla perfezione e infatti non mancano le soddisfazioni. Finale agli Us Open e vittoria nel torneo cinese di Wuhan. Per un soffio non arriva la qualificazione alle Finals di Singapore. Lei e Martina, infatti, ci provano giocando il torneo di Tianjin ma vengono eliminate ai quarti.

Il resto è storia di questi giorni. Avrebbe potuto chiudere la stagione con una ciliegina niente male. Nel Tournament of Champions, dove partecipa grazie a una wild card, sorprende tutti arrivando sino in finale e sfiorando l’impresa contro Andrea Petkovic. Il capolavoro mancato a Sofia è di quelli da mangiarsi le mani. Ma non fa nulla. Si guarda avanti. Flavia questo lo ha imparato bene.
pennetta_petkovic
Oggi è di nuovo la migliore italiana in classifica, dopo che ha scavalcato Sara Errani e si è piazzata alla 12esima posizione. Il suo best ranking è lì a portata di racchetta. Per tornare in quella top ten gustata per troppo poco tempo, quando nel 2009 raggiunse la posizione n. 10. “Sarebbe bello e gratificante tornarci – ammette Flavia – ma non deve diventare un assillo”.

Rientrarvi a distanza di cinque anni non è un’impresa per molti. In pochi nella storia del tennis ci sono riusciti. E la Pennetta vista ultimamente ce la può fare. Anche a dispetto dei malanni e degli acciacchi che si presentano sempre più frequenti.

Una rincorsa che è durata cinque anni. Speriamo non si fermi sul più bello.

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