Lorenzo Sonego, il nuovo maratoneta azzurro

Lorenzo Sonego, nativo di Torino, è in continua crescita: dalla wild card romana nel 2016, agli States 2018. Ecco la storia e i miglioramenti del nuovo maratoneta tricolore

Lorenzo Sonego da Torino: un ragazzo d’oro, che si è costruito passo dopo passo e che oggi si gode, meritatamente, le prime pagine. Il day after è dolcissimo, dopo aver battuto in 5 set il lussemburghese Gilles Muller, passato gli onori della cronaca per quella vittoria al 5° a Wimbledon contro Rafael Nadal: 7-6, 6-7, 5-7, 7-6, 6-2 il risultato finale, approdando al secondo turno dopo aver fatto accesso al tabellone principale da lucky loser. Il prossimo ostacolo è russo e si chiama Karen Khachanov, che ha battuto in 3 comodi set il terraiolo spagnolo Albert Ramos-Vinales.
Un successo figlio di un meraviglioso 2018, che continua ad essere in crescendo: qualcosa di pazzesco se pensiamo che nel 2016 ottenne una wild card dopo le qualificazioni: quest’anno ha raggiunto il primo quarto di finale Atp, ma il classe ’95 non smette di stupire. Ecco un viaggio nel mondo del giocatore piemontese fatto di tennis e sacrificio.

Lorenzo Sonego

SONEGO VERSIONE FUTURES- Il tennista torinese comincia sin da piccolo a calcare i campi da gioco, e ancora oggi, in compagnia di coach Gipo Arbino non rinnega le sue origini, ricordando l’amore per il tennis e il sacrifici fatti per arrivare sin qui. Sonego debutta tardino tra i professionisti per gli standard mondiali, a 19 anni, ma la sua ascesa è piuttosto rapida, perché esordendo a luglio, già a settembre conquista la prima semifinale del Futures Italy F30. Ci mette appena un anno a disputare una finale, sempre nel paese d’origine, ma è esattamente un anno dopo che conquista il primo trofeo in carriera, a Santa Margherita di Pula. Il mese dopo, ancora a Santa Margherita, vince il secondo titolo nell’Italy F32 battendo George Von Massow in finale e la settimana successiva perde la finale dell’Italy F33. Nel corso dell’anno non supera mai il secondo turno nei tornei Challenger e finisce la stagione al 370º posto. Ad inizio 2016 però, la scelta di proseguire nel circuito Challenger.

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IL NUOVO TERRENO DI CONQUISTA: I CHALLENGER- Il 2016 è l’anno dell’ingresso tra i grandi, assaporando prestigiosi palcoscenici, per quanto il circuito Challenger offre ovviamente: il debutto è amaro, infatti solo a Barletta ottiene la prima vittoria di categoria, raggiungendo i quarti di finale. Nell’anno in corso, ottiene una wild card per gli Internazionali di Roma, dove perde 7-65, 3-6, 5-7 al primo turno contro il portoghese Joao Sousa. I quarti di finale che raggiunge ad agosto nei Challenger di Cordenons e Manerbio gli consentono di arrivare al 259º posto del ranking, suo miglior piazzamento. In novembre raggiunge la prima semifinale Challenger ad Ortisei venendo battuto dal nº 140 ATP Alessandro Giannessi.
Ma purtroppo, i buoni risultati dell’anno precedente non vengono eguagliati, quindi ad agosto 2017 si ritrova clamorosamente 446° al mondo: rientra nel circuito Futures vince l’Italy F31 a Santa Margherita di Pula. Due settimane dopo vince il primo Challenger agli Internazionali di Ortisei, al primo turno batte per la prima volta un top 100, il nº 81 Norbert Gombos e in finale. La settimana successiva perde 4-6, 6-3, 5-7 la finale del Challenger di Ismaning contro Yannick Hanfmann subito dopo perde due finali Futures a Santa Margherita. Questa serie di buoni risultati gli garantiscono il suo nuovo record nel ranking, con la 204ª posizione raggiunta il 6 novembre, mentre chiude l’annata in 212ª. In novembre vince il doppio nel Challenger di Andria in coppia con Andrea Vavassori. L’importanza di scendere di categoria ed avere l’umiltà di fare un passo indietro, ancora una volta, ha avuto il suo effetto, garantendo punti e soddisfazioni al tennista azzurro, che ne ha giovato alla carriera. 

2018: L’ESPLOSIONE. QUALE FUTURO ORA?- Nel gennaio 2018 supera per la prima volta le qualificazioni di un torneo Atp all’Australian Open, battendo nell’ordine Thiago Monteiro, Mohamed Safwat e l’ex numero 17 del mondo Bernard Tomic. Fa così il suo debutto nel tabellone principale di un Major: al primo turno vince il suo primo incontro Atp, battendo il #43 del ranking Robin Haase, con il punteggio di 6-3, 7-5, 6-76, 7-5. Ma al secondo turno viene sconfitto, sotto il caldo DownUnder, 2-6, 2-6, 3-6 dalla testa di serie #29 Richard Gasquet. Grazie alla splendida esperienza a Melbourne, riesce a diventare 173° al mondo e partecipare alle quali di Sofia e Montecarlo.

Ottenute le semifinali al Challenger di Bergamo, raggiunge Budapest, dove riesce a trionfare Marco Cecchinato da lucky loser cambiando la sua carriera. Ma è un torneo speciale anche per il torinese, perché coincide con il primo quarto di finale conquistato: eliminati Melzer e Maden, batte Hurkacz che batte con il punteggio di 6-7, 7-6, 6-4. Al turno successivo trova di nuovo Gasquet ma, a differenza di Melbourne, riesce nell’impresa di eliminarlo (6-4, 7-6 il punteggio) conquistando i primi quarti di finale in carriera in un torneo ATP. La sua corsa si ferma nel match successivo contro Bedene, quinta testa di serie del torneo, dal quale il torinese viene superato con il punteggio di 3-6, 6-2, 2-6. Questi risultati gli valgono la 141ª posizione ATP, suo nuovo miglior ranking. 
Giunti nella Città Eterna, il classe ’95 conquista il torneo delle prequalificazioni contro Filippo Baldi e quindi batte il francese Mannarino dopo un primo set perso nettamente per 6-2 e sotto di un break nel secondo, porta il parziale al tie-break, vincendolo per 7-4, e si aggiudica il match al terzo con il punteggio di 6-3. Al turno successivo, viene eliminato, in 2 set, dal tedesco Peter Gojowczyk # 53 del ranking.Partecipa per la prima volta al Roland Garros, tentando di superare le qualificazioni, dove supera il primo turno, contro il taiwanese Jason Jung, per poi inchinarsi al coreano Duckhee Lee.
Sull’erba la prima esperienza invece non va molto meglio: eliminato sia al Queen’s che a Wimbledon, dov’era entrato da lucky loser, ma uscendo sempre per mano di Taylor Fritz. I tornei su terra rossa sono deludenti, come a Amburgo e Kitzbuhel pur partendo dal main draw: ma è a New York che si rifà. Ottenuto il tabellone come a Parigi da lucky loser, batte in rimonta Gilles Muller: il resto è storia. L’Italia è in delirio, non solo per lui ma anche per gli altri ragazzi promossi  nell’ultimo Major stagionale: per Sonego ora c’è un osso duro, poi eventuale ottavo con Rafael Nadal: sognare è lecito ma il successo futuro è vicino…

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